CAIMO, Giacomo
Gino Benzoni
Nacque a Udine, il 24 ag. 1609, da Marcantonio e Adriana Rinoldi. Compiuti i primi studi, si trasferi a Roma presso lo zio paterno Pompeo, il quale lo collocò in qualità [...] anzi il trattatello costituisce una chiara ordinata esposizione delle più tradizionali tra queste.
Rigidamente ancorato a dottrine di derivazione tomistica, il C. ritiene legittima la guerra se decretata da principe supremo per "giusta causa", vale a ...
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PERI, Achille
Federico Fornoni
– Nacque a Reggio nell’Emilia il 20 dicembre 1812 dall’avvocato Antonio e da Beatrice Marchi.
Intrapresi in un primo momento gli studi umanistici, si formò musicalmente [...] a quelli di Una visita a Bedlam e Dirce).
Il reggiano predilesse gli argomenti storici, in qualche caso di derivazione biblica, nei quali gli affetti privati si intrecciano alla trama politica, spesso basata sulla contrapposizione fra assedianti e ...
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CAVAZZONI, Francesco
Clara Roli Guidetti
Figlio di Ottavio, nacque a Bologna nel 1559 e fu battezzato il 4 settembre dello stesso anno (Crespi). Sulla base delle sue opere pittoriche, il Malvasia (1678) [...] Il problema del C. critico e pittore, essendo i radi interventi compiuti nell'Ottocento o nel Novecento ancora di stretta derivazione crespiana o limitati ad accenni su singole opere, si accende in questi ultimi anni in seguito ad un intervento di O ...
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BASSI, Luigi
Ada Zapperi
Nato a Pesaro il 4 sett. 1766 da agiata famiglia, si trasferì presto a Senigallia, dove si suppone studiasse con P. Morandi (l'unica prova è data dal fatto che nel 1780 il B. [...] l'affievolirsi della voce, la estrema sapienza tecnica, vocale e la padronanza assoluta dei mezzi espressivi che gli derivavano dalla lunga consuetudine con la scena. Sempre lo stesso critico lo considera ineguagliabile nelle parti di don Giovanni ...
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CORTESE, Ersilia
Eduardo Melfi
Nacque a Roma il 1° nov. 1529 da Iacopo, gentiluomo modenese che aveva fissato all'inizio del secolo il suo domicilio a Roma, facendosi rapidamente ricco con l'esercizio [...] della sorte e al recente tracollo dei propri beni, composta dall'immagine di una casa in fiamme e dal motto, di derivazione senechiana, "Opes non animum".
Le sventure dei Del Monte, e con esse della C., dovevano comunque concludersi con la morte di ...
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BARBIERI, Niccolò, detto il Beltrame
Ada Zapperi
Nato a Vercelli nel 1576, a venti anni fuggì di casa per unirsi a un "mont'in banco sopranominato Monferino", al quale faceva da "spalla". Si imbatté [...] Bartoli lo scenario dal titolo L'incauto ovvero l'inavertito.
E. Re pubblicò inoltre uno scenario di chiara derivazione barbieriana intitolato Truffaldino balordo flagello delle fortune del suo padrone, e lo stesso critico, forse cambiando i termini ...
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MAMBELLI, Marco Antonio, detto Cinonio
Cecilia Robustelli
Nacque a Forlì nel 1582, unico figlio maschio di Nicolò, di famiglia benestante del vicino paese di Fiordinano di Meldola, e della nobile Barbara [...] colloca nella scia della tradizione grammaticale risalente a P. Bembo e Buonmattei. La terminologia è tradizionale, di derivazione latina, con qualche rara escursione sugli autori volgari (Bembo, L. Castelvetro). La scelta degli esempi, tutti tratti ...
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PATELLA, Vincenzo
Alessandro Porro
– Nacque a Padova il 22 gennaio 1856, da Daniele, ingegnere civile, e Adelaide Belcavello.
Rimasto ben presto orfano del padre, compì gli studi a Padova e si laureò [...] volumi: Morfologia degli essudati – Citodiagnosi (Widal e Raveaut), Siena 1903; I leucociti non granulosi del sangue. Loro derivazione e significato, Torino 1906; La genesi endoteliale dei mononucleati del sangue, Siena 1907 (il volume comparve anche ...
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BECHERINI, Giuseppe
Leila Galleni Luisi
Nato a Prato il 29 ag. 1758 da Antonio e da Anna Paoli, apprese la musica dal padre, che era organista della primaziale, e da Giovanni Francesco Becattelli (figlio [...] , con una prefazione e un'appendice, è veramente notevole; con essa infatti il B. "stabilì il principio e la derivazione delle Dissonanze dall'unione delle sette corde della scala in più terze successive" (Gaspari); Divo Iosepho, Deiparae Sponso, Se ...
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Economista (Parigi 1848 - Céligny, Ginevra, 1923), figlio di Raffaele e di madre francese. Dal 1893 professore di economia politica presso l'univ. di Losanna. È noto per la definizione, divenuta fondamentale [...] , e una parte variabile (costituita da tentativi di giustificare razionalmente l'irrazionale, cioè dagli sforzi di logicizzazione) detta derivazione. Gli individui sono spinti soltanto dai sentimenti e dall'irrazionalità, cioè dai residui, mentre le ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.