LECCHI, Giovanni Antonio
Elena Brambilla
Nacque a Milano il 17 nov. 1702 da Giacomo Antonio ed Elena Crivelli; studiò nel collegio dei gesuiti di Brera, dove vestì l'abito clericale il 20 ott. 1718; [...] di G. Grandi, per misurare il "corpo d'acqua" che il collegio doveva restituire, secondo antiche convenzioni, una volta derivata l'acqua d'irrigazione. Nelle prime memorie il L. fece sfoggio di applicazioni della matematica alla dibattuta questione ...
Leggi Tutto
ALBINONI, Tomaso
Riccardo Nielsen
Compositore, figlio secondogenito di Antonio e di Lucrezia Fabris, nacque a Venezia il 6 giugno 1671. Di famiglia benestante ed elevata per rango sociale nella borghesia [...] schema classico della sonata da chiesa: grave - allegro - largo - allegro.Già in queste Sonate,pur nella loro palese derivazione corelliana, si avverte una melodicità più soggettiva, che si affianca al tipo vivaldiano.
Esse rappresentano un punto di ...
Leggi Tutto
GALLINA, Giacinto
Lucia Strappini
Nacque a Venezia il 31 luglio 1852 da Giuseppe, medico, e da Anna Rota. I genitori si separarono ben presto e il piccolo G. andò, con il fratello Enrico (n. nel 1854), [...] pure El fragion (1872, da Il prodigo), mentre Una scimia coi fiochi (1874) rinviava al Tartuffe di Molière; di derivazione goldoniana anche Le serve al pozzo (1873, ispirata a Le massère e Il campiello), che puntava decisamente sul registro comico ...
Leggi Tutto
DELLA LUNA, Niccolò
Paolo Viti
Nacque a Firenze il 22 marzo 1410 da Francesco di Pierozzo e da Alessandra di Filippo di Leonardo Strozzi.
Ebbe sei fratelli: due a lui maggiori d'età, Pierozzo e Giovanni; [...] identico valore.
Le tesi esposte dal D. in questa operetta non sono certo di grande originalità, proprio per la loro derivazione, del resto dichiarata dall'autore stesso. Non è infatti difficile riconoscere in esse il riflesso di motivi e di dottrine ...
Leggi Tutto
GRAZIA, Leonardo, detto il Pistoia
Roberto Cannatà
Figlio di Matteo di Nardo fu battezzato l'8 nov. 1503 nella cappella di S. Michele in Cioncio a Pistoia (Bisceglia, p. 100).
Matteo di Nardo (1474-1544), [...] del Vaga). In effetti rielaborano motivi desunti da Raffaello e dalla sua scuola. Nella tavola n. 370 è evidente la derivazione dal fondale architettonico della pala di Giulio Romano in S. Maria dell'Anima (ibid.).
Altra notizia sull'attività romana ...
Leggi Tutto
PENNACCHI, Pier Maria
Mattia Biffis
PENNACCHI (a Penachiis), Pier Maria. – Nacque a Treviso probabilmente nel 1464, come riportato dalle fonti ottocentesche a partire da Nicolò Mauro (Nepi Scirè, 1981, [...] del Cristo benedicente già Lanfranchi (Firenze, collezione Martello), nel quale sono state spesso riconosciute clausole formali di derivazione alvisiana compatibili con la prima maniera di Pennacchi.
Nell’agosto 1503 fu eletto arbitro insieme a Lotto ...
Leggi Tutto
BOTTICINI, Francesco
Anna Padoa Rizzo
Nacque a Firenze nel 1446 da Giovanni di Domenico, pittore di carte da gioco, che probabilmente gli fornì i primi rudimenti nella pittura. A tredici anni (22 ott. [...] 1471, già ricordato. D'altronde anche la tipologia delle figure dall'espressione malinconica e sognante parla chiaramente di una derivazione (e non di un anticipo come vorrebbe il Busignani) dal Botticelli.
In stretta connessione con la tavola dei ...
Leggi Tutto
BRIGNONE, Mercedes
Sisto Sallusti
Nata il 18 maggio 1884 da Giuseppe e da Adelaide Andreani a Madrid, dove erano in tournée, debuttò giovanissima nella compagnia del padre e di P. Marchi Maggi. Dopo [...] , col marito, de Il re dell'Atlantico. Da allora in poi svolse un'intensa attività cinematografica in film di derivazione teatrale, partecipando, in qualità di coprotagonista accanto ad E. Makowska, alle riduzioni de La fiaccola sotto il moggio (1916 ...
Leggi Tutto
FRACCAROLLO (Fraccaroli), Arnaldo
Alessandra Cimmino
Nacque a Villa Bartolomea (Verona), il 26 apr. 1882 da Antonio e Angela Zancopè. Giovanissimo, mentre ancora frequentava il ginnasio a Lonigo, cominciò [...] lo scintillante, arguto stile giornalistico che gli era proprio, e attingendo a piene mani dal classico repertorio di derivazione francese, fu, dagli anni Dieci fin quasi alla morte, uno dei commediografi più popolari, ricercato e rappresentato da ...
Leggi Tutto
CAMUSSI, Ezio
Cesare Corsi
Nacque a Firenze il 16 genn. 1877 da Giovanni e Candida Govi. La sua formazione si svolse a Roma, dove iniziò tredicenne gli studi di pianoforte con A. Vessella, completandoli [...] nel C. "una sicura promessa dell'arte nostra" (LaTribuna, 1° dic. 1912), parte della critica gli rimproverava la derivazione dalla scuola di Massenet di "un carattere manierato e leggero", riconoscendogli una vena "bisognosa di rinvigorire la sua ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.