Nella femmina dei Vertebrati, la porzione terminale dilatata degli ovidutti (canali di Müller) nella quale ricevono temporaneo ricetto l’uovo o le uova fecondate o si sviluppa l’embrione che nei Mammiferi [...] per l’aspetto caratteristico, muso di tinca. La struttura dell’u. comprende una tunica esterna, sierosa (o perimetrio) derivante dal peritoneo; una tunica media, muscolare (o miometrio) composta di tre ordini di fibre lisce: esterno (fibre a decorso ...
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Vicino Oriente antico. La cura del corpo
Marten Stol
Danielle Cadelli
Lucio Milano
La cura del corpo
La medicina: il trattamento terapeutico
di Marten Stol
L'espressione 'medicina babilonese' è comunemente [...] lunghi elenchi. Erano utilizzati anche minerali come l'argilla, l'allume e il vetro poroso; le sostanze di derivazione animale erano invece piuttosto rare, ma quando erano impiegate comparivano nelle ricette in misura maggiore rispetto alle altre (v ...
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Moda
Indumento di tessuto, con colletto e maniche lunghe o corte, che ricopre la parte superiore del corpo.
Il termine è documentato dal Trecento, quando designa una veste di stoffa leggera lunga fino [...] nere Gli appartenenti al movimento fascista, dalla c. nera, assunta come elemento caratteristico dell’uniforme per significare la derivazione dagli Arditi. Poi più particolarmente si dissero c. nere i militi inquadrati nella Milizia volontaria per la ...
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Primo elemento di parole composte del linguaggio medico, nelle quali indica il bacinetto o pelvi renale.
Pielectasia Aumento di volume della pelvi e dei calici renali, la cui forma risulta tuttavia conservata. [...] o altro processo morboso a carattere ulcerativo (si manifesta clinicamente con ematuria).
Pielostomia Intervento chirurgico di derivazione all’esterno delle urine (permanente o temporanea), che si esegue incidendo la pelvi renale e mettendola ...
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NEUROCHIRURGIA
Paolo Emilio MASPES
. È la branca specialistica della chirurgia che deriva dall'evoluzione della chirurgia cranio-cerebrale (v., vol. XI, p. 793; App. II, 1, p. 721).
I più importanti [...] a bloccare la produzione eccessiva di liquor, quelli diretti a sottrarre l'eccesso di liquor dalle cavità cerebrali derivandolo in altri organi, quelli diretti a ricanalizzare le vie della circolazione liquorale.
Al primo tipo d'intervento - che ...
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POLMONE (XXVII, p. 711)
Paolo BIOCCA
Chirurgia (p. 715). - L'adozione sistematica dell'anestesia endotracheale a circuito chiuso, preconizzata in Italia fin da 90 anni or sono da D. Uffreduzzi (v. in [...] e dei dotti. In genere si considerano piuttosto difficili queste ultime possibilità, come pure si accetta con difficoltà una derivazione dalle cellule del rivestimento alveolare. Sta di fatto, in ogni modo, che il cancro del polmone si presenta ...
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PIRETOTERAPIA
Giuseppe GIUNCHI
. Procedimento curativo consistente nella provocazione artificiale della febbre a scopo terapeutico. Dal concetto che la febbre debba essere considerata come un processo [...] . 1) Inoculazione di microrganismi patogeni viventi; 2) Inoculazione di microrganismi uccisi o di sostanze di derivazione batterica; 3) Inoculazione di sostanze chimiche varie, non derivate da microrganismi; 4) Procedimenti elettrofisici. Alla ...
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Fibrosi
Matteo A. Russo
In medicina si definisce fibrosi il processo per il quale in un organo o in un tessuto aumentano le componenti connettivali rispetto a quelle parenchimali. La fibrosi determina [...] il fattore di crescita trasformante (TGF-β), i fattori di crescita per i fibroblasti (FGFS), il fattore di crescita derivato dalle piastrine (PdGF) e il fattore di crescita dell'epidermide (EGF) liberati da macrofagi e da altre cellule coinvolte ...
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MORTE
Renato Boeri
(XXIII, p. 878; App. I, p. 876; II, II, p. 350)
Diagnosi di morte. − La diagnosi di m. ha subito negli ultimi decenni profonde modificazioni sia in base alla messa in evidenza di [...] i barbiturici e il meprobamato o l'eccesso alcoolico in condizioni ambientali d'ipotermia. Questo concetto della m. cerebrale, derivato dalla fisiologia e non dalla biologia, ha avuto l'enorme merito di riferire al cervello funzionante in toto sia la ...
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Sistema reticoloendoteliale
AAngelo Baserga e Giuseppe Castaldi
di Angelo Baserga e Giuseppe Castaldi
SOMMARIO: 1. Antiche e moderne vedute sul sistema reticoloendoteliale (SRE). □ 2. Anatomia e istologia [...] sa ancora sull'origine dei macrofagi fissi siti negli stessi organi, mancando per ora la prova diretta della loro probabile derivazione monocitaria: il fatto però che le cellule di Kupffer del fegato, classico esempio di macrofagi fissi, derivino dai ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.