suolo Superficie del terreno, in particolare, lo strato più superficiale di esso, formatosi in seguito all’alterazione del substrato roccioso per successive azioni fisiche, chimiche, biologiche da parte [...] rocce affioranti. In questo s. è tipica una patina di alterazione costituita da idrati di ferro, detta vernice del deserto, di color bruno. È prodotta dall’ossidazione per effetto della rugiada notturna e dalle elevate temperature diurne. S. eluviale ...
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(dal gr. ἀστρονομία) - Le origini dell'astronomia presso i popoli primitivi si confondono con quelle della civiltà e della religione. Non è da pensare tuttavia che la psiche collettiva degli aggregati [...] continenti, delle isole, e dei loro particolari geografici, e concorrono tuttora, nelle esplorazioni in regioni polari o desertiche, alla conoscenza geografica di queste. Sempre nell'ipotesi della forma sferica della Terra, esse hanno servito, anche ...
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. La domesticazione è in senso biologico lo stato in cui si trovano gli animali domestici e le piante coltivate. Domesticate si chiamano quelle bestie (e piante) le cui condizioni di alimentazione e riproduzione [...] e faunistiche di ciascuna regione. Così nell'Asia settentrionale ha avuto luogo l'addomesticazione della renna, nelle regioni desertiche dell'Oriente antico quella del cammello, nella Nubia quella dell'asino, nell'India quella del pollo, nel Perù ...
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(dal lat. agricultura; fr. agriculture; sp. agritultura; ted. Ackerbau; ingl. agriculture).
Con questo nome si designa il complesso delle attività che l'uomo dirige al fine di conseguire dalla terra la [...] tra Oriente e Occidente. La Fenicia, chiusa tra il mare e i monti, e soprattutto la Siria, montuosa e confinante col deserto, non erano adatte a una grande coltura di cereali come la Mesopotamia e l'Egitto: diffusione grandissima ebbero invece l ...
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VENEZUELA (A. T., 153-154)
Emilio MALESANI
Riccardo RICCARDI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Gioacchino SERA
Pino FORTINI
Ri.
Il più settentrionale degli stati sudamericani.
Sommario. - Geografia: [...] mm., mentre a Ciudad Bolívar non ne cadono neppure 900 mm. Tra il Caura e il Caroní vi sono zone quasi desertiche, con magra vegetazione di Cactacee e di arbusti spinosi. Gli alisei spirano nei llanos così regolarmente, che possono essere utilizzati ...
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FITOGEOGRAFIA
Giovanni Negri
. Al termine fitogeografia (da ϕυτόν, "pianta", e γεγραϕύα "geografia") può essere attribuito un senso largo e un senso più ristretto. In senso largo esso comprende non [...] verso il Pacifico, presenta successivamente, da nord a sud, la foresta megaterma pluviale sino a 18° di lat. sud, la steppica deserta da 18 a 28°, la foresta temperata da 28° a 40°, mentre i piani superiori al limite della vegetazione arborea sono ...
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GROTTA (dal gr. κρύπτα; fr. grotte; sp. gruta; ted. Grotte; ingl. grotto)
Michele GORTANI
Umberto FRACASSINI
Grotta o caverna è, nel linguaggio comune, una cavità a sviluppo prevalentemente orizzontale, [...] caotico di blocchi cadenti; sempre di dimensioni ridotte e di scarsa importanza. Grotte di erosione eolica: proprie delle regioni desertiche a intensa deflazione; per lo più allo stato di semigrotte o nicchie più o meno profonde. Grotte di erosione ...
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TERRA, OSSERVAZIONE DELLA.
Maurizio Fea
– Il cambiamento del paradigma dell’osservazione della Terra. Sviluppo tecnologico per il telerilevamento
Il cambiamento del paradigma dell’osservazione della [...] diffuse, in particolare nelle discipline che hanno bisogno di informazioni provenienti con regolarità anche da zone impervie o desertiche, o da aree colpite da una catastrofe naturale o da un disastro antropogenico. È importante ricordare, tuttavia ...
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VOLPE (dal lat. vulpes; lat. scient. Vulpes Frisch, 1775; fr. renard; sp. zorro; ted. Fuchs; ingl. fox)
Oscar De Beaux
Genere della famiglia dei Cani, caratterizzato da testa leggiera, fronte bassa e [...] con bolla timpanica assai grande, con ossa nasali slargate nella loro metà posteriore, abitanti zone aride, steppose o sub-desertiche di paesi caldi; ma esistono parecchie volpi intermedie tra l'uno e l'altro gruppo, o di classificazione incerta. Al ...
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Il monachesimo
Pratiche ascetiche e vita monastica nel Mediterraneo tardoantico (secoli IV-VI)
Roberto Alciati
Nonostante sia consuetudine cominciare la storia del monachesimo cristiano con i cosiddetti [...] verso il 280; più certo pare invece il caso di Giuliano Saba, il quale, dopo un lungo periodo di eremitaggio nel deserto, si reca con alcuni discepoli in pellegrinaggio sul Sinai e qui fa costruire una chiesa33. In seguito alla morte di Antonio e ...
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desertico
deṡèrtico agg. [der. di deserto2] (pl. m. -ci). – Che ha carattere, natura, costituzione geologica di deserto, o che è proprio del deserto: zona, pianura d.; clima desertico. In geografia fisica, suolo d., determinato dalla degradazione...
deserto1
deṡèrto1 (ant. diṡèrto) agg. [dal lat. desertus, part. pass. di deserĕre «abbandonare»]. – 1. a. Spopolato, disabitato: paese d.; strade d.; Venimmo poi in sul lito diserto (Dante); errava muto ove Arno è più deserto (Foscolo). Per...