L’arte cinematografica giunse in Italia prestissimo, portando al seguito un intero armamentario lessicale, in gran parte preso in prestito dalla fotografia: fotografia animata (vivente) e proiezione animata, [...] l’eventuale mantenimento del morfema inglese per il plurale -s (i films, almeno fino al 1932) e l’aggiunta di una desinenza vocalica italianizzante (il filmo, il o la filme e soprattutto i filmi, almeno fino al 1943). La vitalità incontrastata di ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] – e ormai abbastanza accettate – sono grafie fonetiche come spegnamo, accompagnamo invece di spegniamo, accompagniamo, che mantengono la desinenza -iamo.
Incertezze perdurano anche nell’uso dell’➔accento grafico sui monosillabi, specie su do (a volte ...
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«Quasi per un paradosso, proprio quando gli accademici hanno cominciato a occuparsene, il fumetto ha smesso, almeno in Occidente [...], di essere un fenomeno popolare per diventare con poche eccezioni [...] e buia, // un’implosione // Ecco ... // pensa Pompeo
Ma quando? Quanto? Quanso?
Sei pastiglie di un antidolorifico mestruale a desinenza codeinica
(Pazienza 2006: 29-31, 109, 116, 125)
L’ultima didascalia del suo capolavoro Pompeo («Si buttò come ...
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desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora anche il tempo (d. verbale), e aggiungendosi...
desinente
deṡinènte part. pres. [dal lat. desĭnens -entis, part. pres. di desinĕre «terminare»]. – Che termina in un dato modo o in qualche cosa: corpo d. in una breve coda. Per lo più riferito a parola, che ha una determinata desinenza o...