substandard In linguistica, si dice di ciò che non è conforme alla lingua standard, che contravviene alla norma assunta come modello in una comunità linguistica: tratti s. sono rappresentati per es. da [...] pronunce marcatamente regionali, da semplificazioni e ristrutturazioni nella morfosintassi (estensioni analogiche di desinenze nominali e di articoli: nessuni amici, il aeroplano, un sbaglio; ci generalizzato come pronome obliquo di terza persona in ...
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SECONDA CONIUGAZIONE
La seconda coniugazione comprende tutti i verbi il cui infinito termina in -ere.
Appartiene a questo gruppo la maggior parte dei verbi della seconda e della terza coniugazione latina.
• [...] .eu)
• I verbi che nelle forme accentate sulla ➔radice hanno un dittongo, tendono a perderlo nelle forme accentate sulla desinenza (➔dittongo mobile)
io mi siedo ▶ noi ci sediamo
lui tiene ▶ voi tenete
• Al passato remoto i verbi della seconda ...
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MORFOLOGIA (dal gr. μορϕή "forma" e λόγος "ragionamento"
Giuseppe MONTALENTI
Giacomo DEVOTO
Giacinto Viola
Questo termine che secondo l'etimologia significa "studio delle forme" è usato per lo più [...] ha diritto di essere chiamato morfema tutto quello che è vitale come tale, cioè può essere tolto o aggiunto a piacimento. Le desinenze -o, -i, -a del verbo italiano della prima coniugazione, le opposizioni -o -i, -a -e, -e -i di singolare e plurale ...
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-CARE E -GARE, VERBI IN
Nei verbi che all’infinito finiscono in -care e -gare (come elencare o negare), per far sì che la pronuncia di c e g sia la stessa in tutte le voci, la grafia prevede l’aggiunta [...] di una h davanti alle desinenze che cominciano con -e o con -i, dunque:
– in alcune forme dell’indicativo presente
tu elenc-h-i / neg-h-i
noi elenc-h-iamo / neg-h-iamo
– in tutte le forme dell’indicativo futuro
io elenc-h-erò / neg-h-erò, tu elenc-h- ...
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Poeta inglese (1370 circa - 1450 circa); poco si conosce della sua vita. Con J. Lydgate, J. Gower e altri fa parte del gruppo dei poeti contemporanei di G. Chaucer, a quest'ultimo molto inferiori. L'evoluzione [...] della lingua verso la forma analitica moderna, con la caduta di alcune desinenze, può solo in parte spiegare la versificazione scadente di O. come degli altri. La sua opera è interessante soprattutto per le confessioni autobiografiche (La male règle; ...
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Caso della declinazione latina, collocato dai grammatici antichi al sesto posto nell’ordine dei paradigmi flessionali. In età moderna la denominazione è stata applicata dai linguisti occidentali anche [...] utilizzati dall’a. mostra che nel latino si è esteso l’uso dell’a. utilizzando, oltre che antiche desinenze di a., anche desinenze di strumentale e locativo. La vicenda morfologica è da porre in relazione con l’ampliata funzionalità del caso, che ...
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(o syntaxon) Nella sistematica fitosociologica, unità gerarchica di qualsiasi rango: associazione, alleanza, ordine. Sintassonomia Il corpus di regole e criteri per l’ordinamento sistematico delle unità [...] con un nome ricavato da quello di una-due specie particolarmente rappresentative, cui vengono apposte speciali desinenze. L’associazione vegetale, rilevata e definita con metodologie statistico-comparative, costituisce l’unità fondamentale di tale ...
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Grammatico indiano (sec. 4º a. C., al più tardi), nativo dell'India nord-occidentale, il più antico grammatico di cui ci sia pervenuta l'opera. La sua grammatica sanscrita (Aṣṭādhyāyī "Gli otto capitoli"), [...] stile conciso, rappresenta un notevole approfondimento della dottrina grammaticale precedente; l'analisi delle parole, dagli elementi componenti (radici, suffissi, desinenze) ai procedimenti formativi, è stata di modello per la glottologia moderna. ...
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Parte del discorso che definisce una qualia. Formalmente l'aggettivo ha comune col nome (v.) il tipo di flessione, se ne distingue per la "mozione", cioè per la capacità di assumere indifferentemente suffissi [...] di un tema di pronome dimostrativo -yo- (forme determinate), nelle lingue germaniche sulla sostituzione delle desinenze della declinazione pronominale a quelle nominali (forme forti o indeterminate). Le semplificazioni sono invece molto numerose ...
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PASSIVO (fr. passif; sp. pasivo; ted. Passiv; ingl. passive)
Giacomo Devoto
Diatesi, o, latinamente, genere del verbo che indica l'azione subita anziché compiuta: àmo, sono amato. Dal latino passivum [...] del verbo secondo i grammatici greci. Nelle lingue indoeuropee esso è conquista relativamente recente e non ha mai avuto desinenze personali esclusive; nelle lingue moderne è indicato solo con costruzioni perifrastiche: p. es., col verbo essere in ...
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desinente
deṡinènte part. pres. [dal lat. desĭnens -entis, part. pres. di desinĕre «terminare»]. – Che termina in un dato modo o in qualche cosa: corpo d. in una breve coda. Per lo più riferito a parola, che ha una determinata desinenza o...
desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora anche il tempo (d. verbale), e aggiungendosi...