L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] operare una ulteriore distinzione, vale a dire quella tra due tipi di infiniti in -ere: quelli che hanno l’accento sulla desinenza (temére) e quelli in cui l’accento cade sulla sillaba precedente (crédere). Si aggiunge poi il tipo in -rre (porre, dal ...
Leggi Tutto
strumentale In grammatica, caso s., caso della declinazione indoeuropea che nel suo ambito funzionale comprende le indicazioni del concorso di persone, cose, o circostanze allo svolgimento dell’azione, [...] con una forma in -m-, che compare nello slavo. Per il plurale, accanto a forme in -bh- e -m-, una desinenza -ōis, caratteristica della flessione tematica, che si è conservata come tale in indoiranico, armeno, baltico e slavo, ed è rappresentata anche ...
Leggi Tutto
Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] , così come ebbero grande diffusione le abbreviazioni dei nomina sacra (per es., XPS per Christus, IHS per Iesus) e di parole e desinenze latine (.n. o ∙n∙ per enim, filiʔ per filius). L’inizio di capitolo, invece, era spesso segnalato da un K o una ...
Leggi Tutto
In linguistica, modo di arricchimento delle capacità espressive della lingua mediante la creazione di elementi lessicali che vogliono suggerire acusticamente, con l’imitazione fonetica, l’oggetto o l’azione [...] la locuzione formate in seguito a tale procedimento subiscono talvolta un completo adattamento grammaticale, con l’aggiunta di desinenze e suffissi che le rendono elementi stabili del lessico della lingua (così bisbigliare, chioccolare, tintinnio ecc ...
Leggi Tutto
Famiglia linguistica divisa in tre grandi gruppi strettamente affini (indonesiano, melanesiano e micronesiano, polinesiano) che si estende in una vastissima area, delimitata a ovest dal Madagascar, a nord [...] solo i pronomi individuano anche il duale e il triale, ed eccezionalmente il quadriale; la declinazione non è basata su desinenze, ma su preposizioni; la coniugazione, per mezzo di infissi, suffissi e prefissi, distingue tre forme (attiva, passiva e ...
Leggi Tutto
Gruppo di lingue indoeuropee che si distingue cronologicamente in antico iranico (7°-4° sec. a.C.: avestico e antico persiano), iranico medio (3° sec. a.C. fino all’invasione musulmana: pahlavī o sasanidico, [...] fase dell’iranico medio vede il passaggio dal tipo sintetico al tipo analitico: scompaiono nei nomi le declinazioni e le desinenze sono sostituite da prefissi; nella flessione verbale quasi tutti i tempi sono sostituiti da formazioni perifrastiche. ...
Leggi Tutto
Filosofia
Nella logica kantiana, giudizio a. è quello nel quale il concetto del predicato è implicitamente contenuto nel concetto del soggetto, e in cui quindi basta analizzare il soggetto per ricavarne [...] a preposizioni, posposizioni, verbi ausiliari ecc., mentre le lingue sintetiche usano esprimere tali rapporti per mezzo di desinenze e variazioni tematiche.
Matematica
Una funzione della variabile reale x, f (x), si dice funzione a. reale ...
Leggi Tutto
OCCLEVE, Thomas
Salvatore Rosati
Poeta inglese, nato probabilmente nel 1368 o 1369, morto circa il 1450. Della sua vita si conosce ben poco: nel 1387, sembra, ottenne un impiego nel Privy Seal Office; [...] di transizione tra Chaucer e Spencer. L'evoluzione della lingua verso la forma analitica moderna, con la perdita di talune desinenze, può solo in parte spiegare la versificazione scadente che nell'O., come, in diversa misura, negli altri rimatori del ...
Leggi Tutto
. È il nome (Κελτοί o Κελται) che le fonti greche (primo in ordine di tempo il frammento d'Ecateo di Mileto che parla dei Celti situati intorno a Marsiglia, colonia greca) dànno ai popoli, i quali nella [...] nasale -on; per cui la parola (toi)m-ti-u corrisponde perfettamente al latino men-ti-o. Ma l'esistenza generica delle desinenze in -r è un fatto di semplice conservazione, da quando con la scoperta del tocario ne è stata dimostrata l'esistenza anche ...
Leggi Tutto
Tipo di spugna calcarea, nella quale il corpo sacciforme, fissato al suolo per il suo fondo chiuso, e aperto all'estremo opposto mediante un'apertura, l'osculo, ha pareti sottili, le quali delimitano una [...] Haeckel riunite nella famiglia Ascones, con sette generi: Ascetta, Ascilla, Ascyssa, Ascaltis, Ascortis, Asculmis, Ascandra (le stesse desinenze il Haeckel usò poi anche per i tipi Sycon e Leucon, distinti dalla diversa forma delle spicole calcaree ...
Leggi Tutto
desinente
deṡinènte part. pres. [dal lat. desĭnens -entis, part. pres. di desinĕre «terminare»]. – Che termina in un dato modo o in qualche cosa: corpo d. in una breve coda. Per lo più riferito a parola, che ha una determinata desinenza o...
desinenza
deṡinènza s. f. [dal lat. mediev. desinentia, der. del lat. desinĕre «terminare»]. – In linguistica, terminazione che aggiungendosi a un tema verbale indica la persona, la diatesi e talora anche il tempo (d. verbale), e aggiungendosi...