È il più fecondo e ispirato dei poeti del Cancionero detto de Stúñiga. Quasi nulla sappiamo di lui: ignoriamo perfino il suo nome, né sappiamo quando venne in Italia, dove certamente soggiornò a lungo: [...] popolare. Spesso descrive avventure d'amore o incontri con serrane e gentildonne nostre, e prende per sfondo luoghi d'Italia e delle terre napoletane. L'incontro con una contadina sulla via di Aversa gli detta il primo componimento bilingue italiano ...
Leggi Tutto
Trovatore provenzale, tra i più antichi. La breve vita, inserita in due codici occitanici, ci dice che C. fu giullare della Guascogna, rimatore al "modo antico", e detto Cercamondo per la sua girovaga [...] e limosina. Vanno col suo nome nove composizioni, due delle quali di dubbia attribuzione: due canzoni d'amore, una religiosa, due sirventesi morali, un compianto, una tenzone. D'ispirazione breve e tenue, la sua lirica accenna a qualche motivo ...
Leggi Tutto
Cantante (sopranista) nato il 24 giugno 1705 a Napoli, morto a Bologna il 15 luglio 1782. Iniziati gli studî musicali col fratello Riccardo Broschi, li condusse a compimento alla scuola del Porpora. Dotato [...] trionfale carriera si ritirò a vivere in una sua sontuosa villa presso Bologna, dedicandosi al gravicembalo e alla viola d'amore, per i quali strumenti scrisse parecchia musica. Compose anche cantate e duetti, spesso su versi proprî.
Bibl.: E. Scribe ...
Leggi Tutto
Suonator d'arpa e poeta, nato verso il 1408, probabilmente nella Francia settentrionale. Narrò egli stesso le traversie della sua vita errabonda in due poemi: Mon temps perdu, scritto prima del 1450 a [...] , recandosi a Blois, dov'era la gentil corte del principe Charles d'Orléans; ivi prese il nome di Vaillant, e rimò, secondo il gusto del suo mecenate, preziosi e leggiadri versi d'amore.
Bibl.: P. Champion, hist. poét. du XVe siècle, Parigi 1923, I ...
Leggi Tutto
Insieme delle scienze che studiano in modo ipotetico-deduttivo entità astratte come i numeri e le misure: la m. pura studia i problemi matematici indipendentemente dalla loro utilizzazione pratica; alla [...] ’.
Il 3° sec. a.C. è il ‘secolo d’oro’ della m. ellenica, che ha il suo centro si può ben dire una sintesi dell’amore greco per il rigore scientifico e dello al 1200 un mercante italiano, Leonardo Fibonacci (detto L. Pisano), visitò l’Oriente arabo ...
Leggi Tutto
(lat. Venus)
Religione
Antica divinità italica, assimilata alla dea greca Afrodite e venerata come dea della bellezza, dell’amore, della fecondità e della natura primaverile.
L’introduzione di V. nel [...] caratteri dalla greca Afrodite, attraverso un intermediario etrusco. D’altro canto merita attenzione, per il problema delle
Nubi di Venere
L’atmosfera di V. è, come si è detto, assai povera di vapore acqueo: l’umidità relativa rimane sempre al ...
Leggi Tutto
Secondo la Bibbia, il primo uomo creato da Dio, progenitore del genere umano.
Il racconto biblico
Nella Bibbia (Genesi 1-5) la creazione dell'uomo è narrata in due racconti. Nel primo essa avviene il [...] patriarchi (e lo stesso Gesù), è detto "profeta" nel Corano, mentre rimane , che si conosca è l'anglo-normanno Jeu d'Adam, o Representacio Adae, 1300 versi ottosillabi e la tradizione popolare, perché l'amore coniugale è prescritto dal Signore stesso ...
Leggi Tutto
La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] un popolo, ma all'umanità intera. È un atto d'accusa che si esprimerà a pieno nel volume del 1958 va dimenticato, fa opera - com'è stato detto - di "pedagogista politico" e di "stratega vita, come ricerca, come amore, come arte, come riconoscimento ...
Leggi Tutto
STATI UNITI
Costantino Caldo
Giorgio Gomel
Tiziano Bonazzi
Hermann W. Haller
Biancamaria Tedeschini Lalli-Valerio Massimo De Angelis
Marcia E. Vetrocq
Franca Bossalino
Nicola Balata
Gian Luigi [...] The collected stories) come "storie di uomini e donne in amore", ma la poeticità con cui l'immaginazione dell'autrice segue importanza strutturale e linguistica, dettata dal ricorso al patrimonio culturale degli indiani d'America. Il rapporto di ...
Leggi Tutto
(I, p. 730; App. I, p. 57; II, I, p. 67; III, I, p. 39; IV, I, p. 50)
Evoluzione del quadro politico. - La decolonizzazione dell'A. si è praticamente conclusa nel 1975-76 con l'indipendenza raggiunta dalle [...] confronti degli stati, detti 'del fronte', che 1989 in 150-200 miliardi di dollari, con un tasso d'incremento demografico che sfiora il 3% annuo e una crescita Poemas, 1961), M. de Andrade, M. Antonio (Amor, 1960). Un'altra rivista, La Cultura (ii, ...
Leggi Tutto
detto
détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
dettare
(ant. dittare) v. tr. [lat. dĭctare, intens. di dicĕre «dire», part. pass. dictus] (io détto, ecc.). – 1. Pronunciare lentamente affinché qualcun altro scriva: d. il tema; d. una poesia; d. una lettera alla segretaria, ecc.; fig.,...