DROGA
Augusto Palmonari e Pino Arlacchi
Droga
di Augusto Palmonari
Droghe, farmaci e medicamenti
Il termine droga ha ormai assunto un significato sinistro per l'opinione pubblica, che ogni giorno [...] esempio, chi prende i tranquillanti per affrontare in modo più lucido un incontro sociale che prevede carico di tensione, c'è chi è preoccupato che 'ci con scarsa presenza di sacche di povertà, di devianza e di marginalità, è stato possibile notare un ...
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L'evoluzione delle scienze biomediche nel Settecento
Nella storia delle scienze, come in altre sfere dell'interpretazione storica delle conoscenze, vi sono pregiudizi radicati; uno di essi, di matrice [...] modifiche imposte dalle esigenze ecologiche delle piante e dalle finalità sociali e culturali degli orti botanici. Del resto, l'orto una medicina clinica concentrata sui fenomeni di devianza funzionale dei sistemi organici attribuibili alle patologie. ...
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Morbosità
Giovanni Berlinguer
Definizione e valutazione della morbosità
La morbosità esprime il rapporto fra il numero di ammalati e la popolazione. Questo rapporto viene studiato come uno degli indicatori [...] la tendenza a medicalizzare piccoli scostamenti dalla normalità. Norma sociale? Questa però può essere arbitraria, come la tendenza a ; ridimensionare le diagnosi di anormalità fisica e di devianza mentale, evitando che le opinioni e i pregiudizi ...
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Degenerazione
Giulio Barsanti
Giorgio Bignami
Il termine degenerazione, letteralmente "modificazione del genere", "deviazione dal genere", può significare alterazione, trasformazione, o passaggio da [...] patologie psichiatriche e neurologiche, tutte le altre forme di devianza (Bulferetti 1975; Dowbiggin 1985; Roelcke 1997), invadendo dunque non solamente l'area criminologica, ma anche quella sociale e politica.
A spingere in questa direzione furono ...
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BASAGLIA, Franco
Giuseppe Armocida
Bruno Zanobio
Nacque a Venezia l'11 marzo 1924 da Enrico e da Cecilia Faccin. Si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia di Padova e già da studente orientò [...] di energie, non cambiano la realtà di segregazione della devianza; le "istituzioni più tolleranti", sotto l'apparenza di rapporti democratici, mantengono il ruolo originario di controllo sociale. In modo più ampio il B. riprese questi argomenti ...
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Medico e psicanalista statunitense di origine ungherese (Budapest 1891 - Los Angeles 1964). Elaborò una propria metapsicologia e fu il primo a definire il concetto di malattia psicosomatica. Nel 1932 fondò [...] 'aspetto giuridico, psicologico e sociologico dei fenomeni della devianza e dell'aggressività. Verificate con queste ed altre rapporto tra organismo biologico, strutture psicologiche e ambiente sociale. Fin dal 1925 aveva aderito a una concezione ...
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SESSUOLOGIA
Corrado Pontalti
(XXXI, p. 494)
Allo stato attuale nell'ambito della s. si devono comprendere tutte le conoscenze relative alla dinamica tra i sessi: identità di genere, determinanti culturali, [...] capaci di saturarlo: qual è il confine tra normalità e devianza? qual è il confine tra normalità e patologia? Sullo il terapeuta, lì si vanno a condensare le mitologie immaginarie del sociale da un lato e le fratture del legame di coppia dall'altro ...
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Sessualità
Vincenzo Cappelletti
1. Citogenetica
Dalla memoria di Karl Ernst von Baer De ovi mammalium et hominis genesi, del 1827, con le prime osservazioni sull'uovo nei follicoli ovarici di un mammifero [...] aperta: si tratta di istituti che preparano la repressione sociale con le norme repressive sul sesso.Il periodo marxista e anteroazioni positive e negative, con molteplici possibili anomalie o devianze. In una delle opere di sintesi meglio riuscite e ...
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Follia
Sergio Moravia
Leonardo Ancona
Il termine follia, come il suo sinonimo pazzia, indica uno stato generico di alienazione mentale. Di difficile definizione da parte del sapere medico e psicologico, [...] i diversi non è tanto la parola follia quanto la parola devianza. Il folle, in effetti, è anzitutto colui che esce chiudere i manicomi sostituendoli con più appropriate forme di assistenza sociale.
Non è questa la sede per illustrare appieno una ...
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LOMBROSO, Cesare (Ezechia Marco, detto Cesare)
Giuseppe Armocida
Terzo dei sei figli di Aronne e di Zefora Levi, nacque a Verona il 6 nov. 1835, in una famiglia israelita di stretta osservanza religiosa, [...] col metodo sperimentale. Saggio, Padova 1865) e della "follia morale" intesa come disturbo grave del comportamento sociale e devianza scomoda dalle norme caratteristici del delinquente nato (La pazzia morale e il delinquente nato, in Archivio di ...
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devianza
devïanza s. f. [der. di deviare]. – 1. Termine usato per indicare quei comportamenti che si allontanano da una norma o da un sistema di regole; in partic., in sociologia, la non conformità agli standard normativi del gruppo o sottogruppo...
criminogeno
criminògeno agg. [comp. di crimine e -geno; propr., «che genera il crimine»]. – Nel linguaggio sociologico, termine con cui si intende ricondurre fenomeni di patologia sociale (quali l’aumento della delinquenza, o più semplicemente...