Stato dell’Europa occidentale, all’estremità ovest del Bassopiano Germanico. Si affaccia sul Mare del Nord e comprende le foci del Reno, della Mosa e della Schelda. Il territorio, in continua evoluzione [...] una forma di devozione rivolta principalmente alla pratica degli ideali cristiani che diede vita al movimento religioso noto come Devotiomoderna, di cui l’operetta in latino De imitatione Christi, attribuita a Tommaso da Kempis (14°-15° sec.) è lo ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] una vita comunitaria assai semplice, imperniata sulla piena dedizione al lavoro e alla preghiera. Su questo tronco fiorì la devotiomoderna che si diffuse nel corso del sec. XV, soprattutto nell'Europa centrosettentrionale, e che predicava una vita ...
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Anima
J. Le Goff
J. Baschet
INQUADRAMENTO GENERALE
di J. Le Goff
I problemi filologici, teologici, filosofici e storici posti dall'a. sono di straordinaria complessità. Ci si limita qui a indicare [...] il brabantino Ruysbroek (1293-1381), ispiratore di una corrente di spiritualità che commuove le masse: la devotiomoderna (J. Chantillon, s.v. Devotiomoderna, in DS, III, 1957, coll. 714-716). È una mistica che esalta la discesa nelle profondità ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giuseppe Alberigo
Enrico Galavotti
Giuseppe Alberigo è stato uno dei più autorevoli storici della Chiesa del Novecento. La sua opera, che ha goduto di una diffusione internazionale, ha abbracciato un [...] nella penitenza personale un requisito indispensabile per il ripristino di una vita cristiana. Attraverso lo studio della devotiomoderna lo studioso bolognese rintraccia così i segnali di una tensione costante nel tempo che muove i cristiani alla ...
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Erasmo da Rotterdam
Umanista olandese (Rotterdam 1466 o 1469-Basilea 1536). Tradusse il nome Geert Geertsz nell’altro umanistico, con cui è universalmente noto, di Desiderius Erasmus. Orfano di padre [...] -religiosa che in lui riassume l’avversione umanistica per la sottigliezza scolastica, l’impulso etico-pratico della devotiomoderna e la religione platonica del circolo ficiniano. L’Elogio fu scritto in Inghilterra, dove E. insegnò teologia ...
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Il Rinascimento. Il contesto culturale e istituzionale
Cesare Vasoli
Il contesto culturale e istituzionale
La crisi politica e religiosa europea tra Trecento e Quattrocento
Tracciare un quadro sintetico [...] da ecclesiastici e laici uniti dal proposito di restituire la "santa vita cristiana", e si diffondevano le dottrine della devotiomoderna, già operanti nella Germania renana, nelle Fiandre e nei Paesi Bassi.
A ciò si aggiunga che la diffusione dell ...
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GUICCIARDINI, Lodovico
Dina Aristodemo
Nacque a Firenze il 19 ag. 1521, da Iacopo di Piero e da Camilla d'Agnolo Bardi, decimo di dodici figli. Le poche notizie sicure sulla sua adolescenza riguardano [...] e non nasconde la simpatia per una religiosità che, se non si può certo definire riformata, ricorda però quella devotiomoderna che aveva salde radici nei Paesi Bassi. Basti pensare all'ampio elogio di Adriano VI, che contesta i giudizi fortemente ...
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La genealogia di Costantino
Richard Westall
Nel corso del 310 d.C., in vista del quinto anniversario della sua ascesa al trono imperiale, l’imperatore Flavio Valerio Costantino (306-337 d.C.) deve affrontare [...] Constantine, Cambridge (MA) 1982. Per l’uso moderno del termine ‘tetrarchia’ si veda D. Vollmer, p. 347 nn. [I 1] e [I 2]. Si noterà inoltre che la devotio del figlio fornì la trama di una tragedia – Aeneadae sive Decius – di Accio: Tragicorum ...
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stòria (ant. o letter. istòria) s. f. [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- da cui vĭdēre «vedere»]. – 1. Esposizione...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...