SCARPETTI, Angelo
Andrea Czortek
– Nacque in un anno imprecisato tra il 1230 e il 1240 circa, verosimilmente a Sansepolcro, dove visse e morì.
Secondo la tradizione sarebbe entrato nel 1254 nel convento, [...] pp. 281-290.
J. Pamphilus, Chronica Ordinis Fratrum Eremitarum S. Augustini, Roma 1581; A. Gelsomini, Tesoro celeste della devozione di Maria Vergine Madre di Dio, Venezia 1625, pp. 252 s. (cita un miracolo attribuito all’intercessione di Angelo); T ...
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BERTONI, Andrea (Giacomo Filippo)
Carlo Natali
Nato a Faenza nel 1444 da Misserino e da Domenica o Lucrezia, battezzato col nome di Andrea, fu votato dal padre allo stato religioso qualora fosse guarito [...] fine. Morì poco dopo, il 24 dello stesso mese. La salma venne subito fatta oggetto di preghiera e di devozione.
La festa del beato, tuttora celebrata a Faenza solennemente la domenica della SS. Trinità, prima dopo pentecoste, ottenne riconoscimento ...
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Poeta lirico portoghese contemporaneo di Francisco de Sâ de Miranda, Antonio Ferreira, Diego Bernardes, Luis de Camões, che con altri formavano la cosiddetta Eschola italiana (v. Portogallo: Letteratura). [...] re don Manuel. Quivi ebbe l'ufficio di Cameriere maggiore, che tenne fino alla morte del duca (1577) con zelo e devozione tali da averne ricompense e pensioni abbondanti. Alla morte del duca che di lui si ricordò anche nel suo testamento, i privilegi ...
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OROPA (A. T., 20-21)
Camillo Sormano
Celebre santuario, meta di grandi pellegrinaggi. Oropa sorge a 12 km. da Biella, su un promontorio morenico (m. 1170), cinto da una severa e austera chiostra montana, [...] varie vicende, nel 1459 fu deferito con i suoi redditi al possesso dei canonici di Biella, che diedero il primo impulso alla devozione. Dopo la peste del 1599 fu edificata per voto di popolo una modesta basilica; e dopo la prima incoronazione (1620 ...
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È il maggiore del gruppo dei poeti genovesi che, nel sec. XIII, rimarono in provenzale. Non si conosce l'anno della nascita né della morte, ma certo nel 1274 era morto. Ebbe uffici pubblici nella sua città, [...] con finezza e franchezza. Nelle quattro poesie d'ispirazione religiosa, con espressioni talvolta delicate, che rivelano un'intima devozione, confessa i suoi errori, professa la sua fede e invoca misericordia dalla Vergine. Un gruppo di tenzoni ci ...
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MURET, Marc-Antoine (Muretus)
Umanista francese, nato a Muret, presso Limoges, il 12 aprile 1526, morto a Roma il 4 giugno 1585. La sua vita, trascorsa nell'insegnamento, dapprima in Francia, donde dovette [...] Gregorio XIII, che gli concesse alti onori. Nel 1576 entrò nello stato ecclesiastico e vi rimase con profondo spirito di devozione.
Il M. è una figura di primo piano nella cultura strettamente umanistica; ma la sua attività rivestì soltanto un valore ...
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Dottore ebreo della prima metà del sec. II d. C. Insegnò nelle accademie tannaitiche, ed ebbe tra i suoi scolari Rabbī Mē'īr; ma poi abbandonò l'ebraismo, e da allora fu designato nelle cerchie ebraiche [...] contemporanei, si formarono molte leggende che si trovano narrate nei libri rabbinici: fra l'altro si racconta della reverente devozione conservatagli dal suo discepolo Rabbī Mē'īr, il quale sarebbe riuscito a indurlo al pentimento in punto di morte ...
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CROCIFISSO
G. Jászai
Con il termine c. si intende la rappresentazione della croce con sopra Cristo, indipendentemente da materiale, tecnica, misure, contesto iconografico e funzione iconica. La specificazione [...] mistica della sofferenza e della croce. All'elaborazione dell'immagine del patire di Cristo in croce contribuì ancora di più la devozione mistica del Tardo Medioevo, che si manifestò in modo esemplare nell'opera di Ludolfo di Sassonia (m. nel 1377) e ...
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MANZONI (Manzi), Antonio (detto il Pellegrino)
Antonio Rigon
Nacque a Padova, agli inizi della signoria di Ezzelino da Romano (1237-56), da Marsilio di Andrea Clarioto e da Dolcemia. I Manzoni, ricchi [...] agli Ordini mendicanti non impedì tuttavia ai Padovani di continuare a venerare il M. attorno al quale vennero coagulandosi devozione e patriottismo comunale. In realtà il culto per il beato si inserisce nel clima ideologico e politico della Padova ...
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CECCO d'Assisi
Niccolò Mineo
Fiorì ad Assisi probabilmente nei primi decenni del sec. XIV, e fu autore di un poemetto sulla leggenda di Maria Maddalena. Null'altro sappiamo di lui.
Il componimento, [...] del "trovatore" consiste nell'ampliamento di questo schema con l'invenzione di dialoghi e monologhi ispirati a una sicura e serena devozione.
Bibl.: L. Simeoni, Il poemetto della Maddalena di C. d'Assisi, in Misc. in onore di A. e N. Zenatti, Verona ...
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devozione
devozióne (o divozióne) s. f. [dal lat. devotio -onis, propr. «voto, sacrificio», der. di devovere, part. pass. devotus: v. devoto]. – 1. Nell’antica Roma, l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per allontanare...
devoto
devòto (raro o ant. divòto) agg. e s. m. [dal lat. devotus, part. pass. di devovere «promettere con voto, consacrare», comp. di de- e vovere «consacrare»]. – 1. agg., letter. a. Votato, consacrato: tutta quella sponda Coprìr le invitte...