CAMPEGGI, Antonio Maria
Gian Paolo Brizzi
Secondogenito del giureconsulto Giovanni Zaccaria e di Dorotea Teobaldi, figlia di Tommaso, consigliere del duca Galeazzo Sforza, il C. nacque alla fine del [...] ai propri fratelli, del titolo di conte dall'imperatore Massimiliano. Nel 1534 il C. fu inviato a Roma per esprimere la devozione dei Bolognesi e rinnovare l'obbedienza del governo cittadino al nuovo pontefice Paolo III; il 21 aprile e il 2 giugno ...
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BOSCHETTI, Baldassarre
Gaspare De Caro
Primogenito di Cesario e di Violante di Gianfilippo Sertorio, nacque a Modena il 20 febbr. 1542. Crebbe, come i suoi fratelli Luigi e Paolo Emilio, sotto la protezione [...] per gli Spagnoli. È probabile dunque che fosse il re a proporre il nome del suo vecchio familiare, sulla cui devozione poteva contare. Con Enrico III, del resto, il B. mantenne da Avignone una assidua corrispondenza e parecchi atti politici e ...
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CARLO EMANUELE II, duca di Savoia
Valerio Castronovo
Nacque a Torino il 20 giugno 1634, secondogenito di Vittorio Amedeo I e di Cristina di Borbone, sorella di Luigi XIII. Successo al padre (dopo la [...] dell'aristocrazia di corte e provinciale, forti degli allori (in nuovi feudi e cariche pubbliche) accumulati nel lungo periodo di devozione a Madama Reale, ma sordi alle concrete esigenze del paese e tagliati fuori da tempo dal gioco serrato della ...
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GIOLITTI, Giovanni
Emilio Gentile
Nacque a Mondovì (Cuneo) il 27 ott. 1842, da Giovenale, cancelliere del tribunale di Mondovì, e da Enrichetta Plochiù.
La famiglia paterna, appartenente alla media [...] , manifestò apertamente la sua antipatia per la retorica nazionalistica, tanto da apparire alquanto arido di ideali o con scarsa devozione al sentimento della patria.
Conseguita la laurea, il G. si avviò alla carriera burocratica. Nel 1862 entrò in ...
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F., così chiamato dal nonno paterno Fernando I d'Aragona, era l'unico figlio maschio, illegittimo, di Alfonso V d'Aragona. Essendo F. nato a Valencia, si era supposto che la madre, Gueraldona Carlino, [...] Vergine, lavava i piedi dei poveri il venerdì santo, assisteva alla messa in ginocchio; ma faceva la stessa distinzione fra la devozione e il corpo politico della Chiesa. Per quel che riguardava quest'ultimo, cercò di sottoporlo al suo controllo, sia ...
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FOSCARINI, Ludovico (Alvise)
Giacomo Moro
Nacque a Venezia nel 1409 da Antonio e da Beruzia di Federigo Giustinian. Il padre, che fu senatore, ricoprì vari incarichi rettoriali, anche se non di primissimo [...] questa reggenza provvide alla codificazione delle leggi municipali della cittadina. Volle lasciare un segno anche della sua devozione abbellendo la sepoltura dei ss. Vittore e Corona, nell'omonimo santuario presso Feltre, con una sopraelevazione su ...
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CLEFI (Cleb, Clep, Clip, Cleps, Cleph, Clebus, Cleffo, Claffo), re dei Longobardi
Paolo Bertolini
Appartenente alla stirpe di Beleos, una delle grandi famiglie da cui i Longobardi avrebbero tratto in [...] della congiura avevano tuttavia sottovalutato lo spirito d'indipendenza degli "exercitales" longobardi e la profondità della loro devozione al sovrano assassinato: fin dal primo momento Elmichi si scontrò contro la dura reazione di una parte del ...
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ESTE, Filippo d'
Luisa Bertoni
Marchese di San Martino in Rio, nacque a Ferrara nel 1537, figlio di Sigismondo - discendente di Sigismondo figlio di Niccolò (III) e fratello di Ercole I - e di Giustina [...] , per l'antica servitù, ch'ho avuta con la sua casa serenissima, per l'inclinazione, ch'ho alla sua persona, per la devozione, che io porto al Duca suo suocero, per la volontà, ch'io ho di vivere in queste parti, desidero infinitamente di servire ...
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CARRARA, Ubertino da
M. Chiara Ganguzza Billanovich
Nacque a Padova agli inizi del secolo XIV da Giacomino, figlio di Bonifacio, e da Fina Fieschi, e fu chiamato, per distinguerlo dallo zio Ubertino [...] inviare una solenne ambasceria a Venezia e a Firenze, notificando la sua nomina e sollecitando, con espressioni di grande devozione, la conferma dei patti già conclusi con Marsilio. Chiese inoltre di aggiungere al capitolo del trattato che obbligava ...
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DOVARA (di Dovara, da Doara), Luigi
Diana Toccafondi Fantappiè
Figlio di Federico, di antica e nobile famiglia, e di Barbara Conegrana, gentildonna mantovana, nacque nel 1535 forse a Cremona o a Isola [...] , come Baccio Orlandini, ambasciatore residente, ne lodarono tanto "la destrezza ... grande a maraviglia" quanto "la bontà e devozione sua verso il servizio [del granduca] per la quale ha saputo ricusare gradi e onori spontaneamente offertili" (ibid ...
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devozione
devozióne (o divozióne) s. f. [dal lat. devotio -onis, propr. «voto, sacrificio», der. di devovere, part. pass. devotus: v. devoto]. – 1. Nell’antica Roma, l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per allontanare...
devoto
devòto (raro o ant. divòto) agg. e s. m. [dal lat. devotus, part. pass. di devovere «promettere con voto, consacrare», comp. di de- e vovere «consacrare»]. – 1. agg., letter. a. Votato, consacrato: tutta quella sponda Coprìr le invitte...