ALESSANDRO Farnese, duca di Parma, Piacenza e Castro
Léon van der Essen
Nacque il 27 agosto 1545 a Roma, da Ottavio, allora prefetto della città, e da Margherita d'Austria, figlia naturale di Carlo [...] preoccupazione. Questo sospetto nasceva dal prestigio militare e politico di cui godeva A. in tutta Europa e dalla devozione che gli dimostrava l'esercito, eccezionalmente disciplinato per i tempi, e trovava alimento nella moderazione con la quale ...
Leggi Tutto
GUGLIELMO Gonzaga, duca di Mantova e del Monferrato
Raffaele Tamalio
Paola Besutti
Secondogenito di Federico II, primo duca di Mantova, e di Margherita Paleologo, marchesa del Monferrato, nacque a [...] , malgrado il noto carattere molto pio di G. e i suoi principî severamente cattolici, manifestati con la profonda devozione alla reliquia del Preziosissimo Sangue conservata a Mantova, con continue richieste a Roma di indulgenze o di reliquie di ...
Leggi Tutto
GIANFRANCESCO I Gonzaga, marchese di Mantova
Isabella Lazzarini
Unico figlio ed erede del capitano e vicario imperiale Francesco (I) e della seconda moglie di questo, Margherita di Pandolfo Malatesta, [...] e di conventi di minori osservanti a Mantova e in Lombardia.
Paola dette prova durante l'intera vita di una singolare devozione religiosa, che si tradusse in una costante opera di patronato monastico. I primi decenni del secolo videro infatti il ...
Leggi Tutto
COLLALTO, Rambaldo
Gino Benzoni
Nato in località imprecisata il 21 settembre del 1579 da Antonio (1548-1620) e dalla sua prima moglie, la contessa mantovana Giulia Torelli, che era già vedova di Collatino [...] Nevers è per il C. un'occasione eccezionale per fondere le spinte dell'ambizione personale con le motivazioni della devozione più conseguente al prestigio asburgico. Punta tutto sulla guerra e, nel contempo, l'ammanta di legalità. In combutta col ...
Leggi Tutto
Nacque a Forlì il 16 sett. 1841 da Carlo e da Francesca Ghinassi. Affidato dopo la morte del padre a uno zio di sentimenti ultraliberali, Gaetano Ghinassi, il F. visse un'adolescenza tranquilla fino al [...] e borghesia intorno a un grande partito liberalcostituzionale. Ma, se sul piano personale nutriva un affetto sincero fino alla devozione per il leader, il F. politicamente sapeva guardare oltre ed essere uno dei pochi crispini a nutrire stima per ...
Leggi Tutto
BORELLI, Giacinto
Giuseppe Locorotondo
Nato l'11 settembre 1783 a Demonte (Cuneo) dal protomedico di quella fortezza, Ignazio, conseguì la laurea in giurisprudenza all'università di Torino il 12 giugno [...] dure, segno dell'estrema gravità della situazione, non furono prive di risultato: il re, che non poteva dubitare della devozione e del patriottismo dei ministri, espresse la sua fiducia nel loro operato ed ordinò che si apprestasse un progetto di ...
Leggi Tutto
PETRUCCI, Pandolfo
Michele Camaioni
PETRUCCI, Pandolfo. – Nacque a Siena il 14 febbraio 1452 da Bartolomeo Petrucci. Famiglia di antica e consolidata presenza nella vita economico-politica della città, [...] chiesa di S. Maria Maddalena fuori Porta Tufi, dedicata alla santa verso la quale Petrucci e altri noveschi nutrivano particolare devozione in quanto nel giorno della sua festa (22 luglio) si era compiuto il loro definitivo ritorno a Siena nel 1487 ...
Leggi Tutto
ELISABETTA Gonzaga, duchessa di Urbino
Sonia Pellizzer
Nacque a Mantova il 9 febbr. 1471, quartogenita del marchese Federico e di Margherita di Baviera. Prima di lei erano nati Chiara, Francesco e Sigismondo. [...] e di artisti fra le due corti erano incessanti. Baldassarre Castiglione, che aveva per la duchessa di Urbino una devozione tale che alcuni contemporanei sostennero che l'amasse, passò dal servizio dei Gonzaga a quello dei Montefeltro nel maggio ...
Leggi Tutto
BOSCHETTI, Albertino
Gaspare De Caro
Nacque da Alberto e da Giovanna Rangoni intorno alla metà del sec. XV, presumibilmente in San Cesario, feudo dei Boschetti, elevato al titolo comitale da Lionello [...] per ostentazione di virtù. Ma soprattutto era proprio il B. a dimostrare verso Francesco Gonzaga un ossequio e una devozione ben lontani dall'atteggiamento velleitario tenuto per tutta la vita nei riguardi dei signori di Ferrara: verso i quali ...
Leggi Tutto
DELFINI (Delfino), Flaminio
Stefano Andretta
Nacque a Roma il 1° nov. 1552 da Mario e Properzia Miccinelli.
Le scarsissime notizie, le reticenze e i probabili occultamenti dei contemporanei e degli [...] 'imbatté immediatamente in un contesto che lasciava poca speranza ad un rapido raggiungimento degli obiettivi pontifici. Nonostante la devozione e il senso diplomatico del D., privo di irruenze e di frettolosità, non si ottenne nulla di significativo ...
Leggi Tutto
devozione
devozióne (o divozióne) s. f. [dal lat. devotio -onis, propr. «voto, sacrificio», der. di devovere, part. pass. devotus: v. devoto]. – 1. Nell’antica Roma, l’offerta agli dei di persone o cose determinate, come vittime, per allontanare...
devoto
devòto (raro o ant. divòto) agg. e s. m. [dal lat. devotus, part. pass. di devovere «promettere con voto, consacrare», comp. di de- e vovere «consacrare»]. – 1. agg., letter. a. Votato, consacrato: tutta quella sponda Coprìr le invitte...