Termine utilizzato già da F. de Saussure, in contrapposizione a sincronia, per indicare il fattore tempo in riferimento a una serie indefinita di espressioni linguistiche. Per analizzare una lingua in [...] più vasta. Un esame in d. verte quindi sul grado, sui modi e sui risultati dell’alterazione di una lingua.
Sviluppo diacronico, di una lingua, di un dialetto, o più in particolare di un elemento fonetico, grammaticale, lessicale è il complesso dei ...
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sincronia In linguistica, termine introdotto da F. de Saussure per indicare, in opposizione a diacronia, il tipo di rapporto che corre tra gli elementi costitutivi di una lingua quando si prescinda dalla [...] ’opposizione uu (o u) /ii, che è perciò un fenomeno indipendente, come valore e funzione, dai fatti diacronici che hanno portato a questa differenziazione del plurale dal singolare. Nella definizione di de Saussure, linguistica sincronica (opposta a ...
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Linguistica
In fonetica, articolazione di una fricativa glottidale (o laringale), cioè il soffio espiratorio che è articolato principalmente nella laringe; in alcune lingue è sonoro. Nelle lingue che adoperano [...] ricostruisce una serie completa di occlusive sonore aspirate, mentre è discussa la ricostruzione delle sorde corrispondenti. In diacronia, le articolazioni aspirate si rivelano poco stabili e tendono a trasformarsi in fricative.
È detta h aspirata ...
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In linguistica, unità minima non ulteriormente analizzabile del significante. Il termine si è affermato con J. Baudouin de Courtenay e F. de Saussure. Dopo N.S. Trubeckoj, in opposizione a suono, denota [...] e una teoria chiamati anche fonetica strutturale (o fonematica). La fonologia studia i sistemi di f. in sincronia e diacronia, mirando a stabilire una gerarchia tra gli elementi centrali e indispensabili o normali e quelli periferici nel sistema ...
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Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate con fattori sociali ed extralinguistici ed è articolata in varietà. Le varietà di lingua rappresentano le diverse attualizzazioni, ognuna distinta [...] delle varietà di lingua si attua nella sincronia, e nell’architettura della lingua in genere non è contemplata la diacronia: la variazione diacronica viene per così dire messa fra parentesi. Ma il tutto si muove naturalmente lungo l’asse del tempo, e ...
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tipologia Suddivisione, distribuzione e classificazione di una molteplicità di individui, oggetti, fatti, elementi e fattori, omogenei o similari, in gruppi caratterizzati dall’appartenenza a determinati [...] che si fonda sulla verifica di ipotesi teoriche a priori. L’estensione degli interessi della t. linguistica alla diacronia (i mutamenti linguistici sarebbero tipologicamente solidali tra loro) e alla pragmatica linguistica (inserimento della t. delle ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] dei ➔ linguaggi settoriali che prescindono dalla variazione regionale.
La variazione diatopica può essere messa in rapporto anche alla diacronia; da un lato, infatti, in alcune varietà regionali è normale la presenza di forme o costrutti che altrove ...
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Semantica
Tullio De Mauro
*La voce enciclopedica Semantica è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Il valore delle parole, arricchita e aggiornata da un contributo di Stefano Gensini.
sommario: [...] solo in riferimento alla semantica dei linguisti) la materia della disciplina è data soprattutto dai fenomeni di natura evolutiva, diacronica. Tra logici e filosofi, l'accezione b) si è venuta in parte dilatando ad abbracciare in generale tutti i ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] una lingua e di latitanza della norma; pluralità di esiti, esaltata dal fatto che oggi non si colgono le ragioni diacroniche e diastratiche (e diatopiche) di una così singolare convivenza di forme concorrenti.
Le scritture pratiche o comunque senza ...
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Variazione diastratica è un tecnicismo diffuso da Eugenio Coseriu (1973) per indicare una delle fondamentali dimensioni della ➔ variazione linguistica. Il termine (formato col prefissoide dia- «attraverso» e la radice strato) è utilizzato come sinonimo di variazione sociale.
La constatazione, nota sin dall’antichità, che persone appartenenti a una stessa collettività differiscono nel modo di parlare ...
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diacronia
diacronìa s. f. [comp. di dia- «attraverso» e gr. χρόνος «tempo», coniato sul modello di sincronia]. – Termine introdotto nella linguistica dal glottologo svizzero F. de Saussure (1857-1913), in contrapp. a sincronia, per indicare...
diacronico
diacrònico agg. [der. di diacronia] (pl. m. -ci). – Che riguarda la diacronia, o è fondato sulla diacronia: sviluppo d., di una lingua, di un dialetto, o più in partic. di un elemento fonetico, grammaticale, lessicale, il complesso...