ANDALÒ, Dianad'
Ada Alessandrini
Nacque, nei primi anni del sec. XIII, dalla nobile e potente famiglia bolognese dei Carbonesi. Suo padre Andrea (dai cui diminutivi famibari, Andreolo, Andalò, deriva [...] 1290) e il loro culto come beate venne insieme confermato da Leone XIII nel 1891.
Fonti e Bibl.: H. M. Cormier, La b. Dianed'Andalo et les bb. Cécile et Aimée, Roma 1892, con tavv. (ritr.) e appendici di documenti, fra cui (App. A, pp. 149-157) la ...
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GUALA
Giancarlo Andenna
Nacque a Bergamo attorno al 1180 nella famiglia dei "de Roniis", i cui membri furono attivi nella vita politica del Comune cittadino.
G., secondo Kuczynski, era già domenicano [...] incarichi per l'Ordine dei predicatori a Bologna, soprattutto in rapporto alla fondazione del convento di S. Agnese, voluta da Dianad'Andalò e attuata nel 1223. Per tale fondazione, su incarico del generale Giordano di Sassonia, G. si recò a Roma ...
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CECILIA, beata
Marco Palma
Nacque a Roma all'inizio del sec. XIII. Doveva uscire da una nobile famiglia, ma il cognome Cesarini, che le viene più frequentemente attribuito (in alternativa a quelli di [...] a Bologna con il compito di organizzare il monastero domenicano di S. Agnese fondato in quella città nel 1223 dalla beata Dianad'Andalò. Nella nuova sede, dove ricoprì anche la carica di badessa, C. trascorse il resto della sua lunga vita.
Morì nel ...
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ANDALÒ, Andalò
Abele L. Redigonda
Provinciale e inquisitore domenicano bolognese comunemente detto "A. de Andalois" o "Andalotis" cioè dell'antica e nobile famiglia bolognese degli Andalò o Andreolo, [...] nella quale era fiorita un secolo prima la beata Diana.
Nei documenti coevi il "de Andalois "o "Andalotis" viene comunemente omesso si dice: "fr. Andalo noviccius ordinis fratrum predicatorum civitatis Bononiae filius d. Rambaldi de Uçiano mancipatus ...
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ANDALÒ, Loderengo
Ludovico Gatto
Bolognese, figlio di Andalò e fratello di Castellano, di Diana e Brancaleone. Nel 1239 l'A. si trovò tra i prigionieri bolognesi caduti nelle mani di Federico II. Nel [...] tra i suoi promotori, nella città di Bologna, l'Andalò.
Per quanto nelle intenzioni i "cavalieri" avrebbero dovuto della città. Egli, con l'aiuto del collega Catalano di Guido d'Ostia, fece buona prova nel gravoso incarico di mantenere l'equilibrio ...
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PAGLIA, Nicola di Giovinazzo, beato
Luciano Cinelli
PAGLIA, Nicola di Giovinazzo (Nicolaus de Iuvenatio, de Palea), beato. – Nacque a Giovinazzo (Bari) alla fine del XII secolo da una famiglia nobile [...] Giordano in una sua lettera alla beata Diana degli Andalò, rassicurandola sul buon andamento di quella comunità (MOPH, II.1), pp. 61s.; J.M. Caccia, Chronique du Couvent des Prêcheurs d’Orvieto, a cura di A.M. Viel - P.M. Girardin, Roma-Viterbo 1907, ...
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BOCCACCIO, Giovanni
Natalino Sapegno
Frutto di una libera relazione di Boccaccio, o Boccaccino, di Chellino con una donna di cui nulla sappiamo, nacque, forse a Certaldo, ma più probabilmente a Firenze, [...] dei dotti favoriti dalla corte angioina (quali l'astronomo Andalò di Negro, il bibliotecario Paolo di Perugia, il non visto a un raduno di ninfe consacrate alle leggi di Diana, è preso d'amore per una di esse, la quindicenne Mensola; nei giorni ...
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FONTANA, Prospero
Vera Fortunati
Nacque a Bologna nel 1512 e la sua prima formazione è documentata da tutte le fonti a Bologna presso Innocenzo da Imola. Borghini (1584, I) informa di un suo soggiorno [...] chiesa di S. Maria del Baraccano) e la Beata DianaAndalò che fa professione nelle mani di s. Domenico (Bologna di P. F. nella sala di David di palazzo Poggi a Bologna, in Bollettino d'arte, LXX (1985), 33-34, pp. 135-158; V. Fortunati Pietrantonio, P ...
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