Vedi NORBA dell'anno: 1963 - 1996
NORBA (Norba; Νῶρβα)
G. Cressedi
Antica città di origine latina, caduta poi in potere dei Volsci, situata su una rupe a picco (m 400) sui monti Lepini, dominando la [...] sulle due acropoli, sono numerosi i templi, sempre nella medesima tecnica poligonale. Da notare tra gli altri il tempio di Diana sull'acropoli maggiore, su una terrazza artificiale, in una specie di area sacra, chiusa per tre lati da pilastri, i ...
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DECOR
S. Ferri
In greco prèpon, kòsmos, euprèpeia, kàllos; sinonimi latini: decentia, dignitas, decorum, aptum et congruens.
Si ha il decor-prèpon in una composizione letteraria se "la forma (lèxis) [...] , Ercole si faranno tempî dorici...; a Venere, Flora, Proserpina, Fons, Ninfe sembreranno più adatti i templi corinzî..., per Giunone, Diana, ecc... si terrà il giusto computo della via di mezzo se si costruiranno templi ionici. Dal punto di vista ...
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Vedi CEFALU dell'anno: 1959 - 1994
CEFALÙ (Κεϕαλοίδιον, Cephaloedâum)
V. Tusa
Città situata su un promontorio a metà della costa settentrionale della Sicilia tra Himera e Halesa. Oscure sono l'origine [...] n. 663 ss.; I. G. S., n. 349). Pochi i monumenti superstiti. Sul colle si conserva il cosiddetto tempio di Diana. Trattasi di una costruzione megalitica, a grossi blocchi, eseguita attorno ad una cisterna scavata nella rupe. Dal centro della cisterna ...
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EVORA
P. Romanelli
Città della Lusitania. L'oppidum, di origine indigena, fu base militare di Sertono; colonizzata da Cesare, ebbe gli epiteti di Liberalitas Iulia.
Nonostante l'intensa vita goduta [...] , gli architravi e il fregio (con patere e bucrani) sono di granito; basi e capitelli di marmo. Il tempio è detto di Diana, ma in effetti si ignora a quale divinità fosse dedicato: vi fu rinvenuto vicino un dito di statua colossale in marmo, che ...
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Ali, Monica
Ali, Monica.– Scrittrice di origine bengalese (n. Dacca 1967), figlia di madre inglese e padre bengalese, cresciuta in Inghilterra, dove i genitori si trasferirono fuggendo dal Bangladesh [...] a partire da una cucina. Il suo ultimo libro Untold Story (2011; trad. it. La storia mai raccontata) prende vita dalle vicende che riguardano Diana Spencer, per riflettere sul significato profondo dell'identità e sulle sciagure della notorietà. ...
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(lat. Venus)
Religione
Antica divinità italica, assimilata alla dea greca Afrodite e venerata come dea della bellezza, dell’amore, della fecondità e della natura primaverile.
L’introduzione di V. nel [...] nell’impatto. La crosta di V. è anche solcata da profondi canyon di origine tettonica. Fra i più interessanti vi sono il Diana chasma e il Dali chasma, nella Terra di Afrodite, i cui profili altimetrici sono simili a quelli che si riscontrano nelle ...
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Re di Roma (sec. 6º a. C.), sesto nella successione. Secondo una tradizione, figlio di Ocrisia, nobile latina divenuta schiava di Tanaquilla, moglie di Tarquinio Prisco, fu da questo elevato dall'originale [...] limite religioso della città (pomerio) rimase fino a tarda età repubblicana quello delle mura di Servio Tullio. Il tempio di Diana sull'Aventino sarebbe stato da lui elevato a centro dell'alleanza romano-latina. Si attribuivano a S. T. caratteri di ...
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LAZIO (A. T., 24-25-26)
Giuseppe CARDINALI
Roberto ALMAGIA
Giulio BERTONI
Raffaele CORSO
Sebastiano Arturo LUCIANI
Ugo ANTONIELLI
Bruno PARADISI
Pietro TOESCA
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E uno dei compartimenti in cui [...] su un'altura che si eleva a circa 400 metri, signora della sponda del lago di Nemi, ove fu il sacrario di Diana, sorgeva Aricia; a sei chilometri da questa, meno importante e in posizione meno elevata Lanuvio (Civita Lavinia); più a nord del monte ...
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SURCOUF, Robert
Corsaro francese, nato a Saint-Malo il 12 dicembre 1773, ivi morto l'8 luglio 1827. Avviato giovinetto agli studî ecclesiastici, fuggì dal collegio, portato irresistibilmente verso la [...] , s'impadronì di varie prede, lasciò l'Émilie per il Cartier, più veloce, assalì successivamente presso le coste indiane la Diana e il Triton, sequestrandoli: tutte queste prede vennero confiscate dal governo dell'Île-de-France, ma il Consiglio dei ...
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Pittore, nato a Parigi il 1° dicembre 1600, morto ivi nel 1638. Allievo dello zio Nicolas Bollery nel 1624 a Lione, frequentandovi lo studio di Horace Leblanc, soggiornò a Venezia più di due anni. Di ritorno [...] , e che dovette cedere al fanatismo per la scuola romana.
Il figlio Gabriel (1630-704), autore del soffitto della sala di Diana a Versailles, fu uno dei più mediocri rappresentanti di quel gruppo di pittori che, per imitare la scultura, sdegnarono di ...
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diana1
diana1 s. f. [propr. agg., der. di dì]. – 1. Nome della stella che appare la mattina in oriente prima del sorgere del Sole, cioè Venere (chiamata anche, nelle sue apparizioni mattutine, Lucifero): Vedut’ho la lucente stella d. (Guinizzelli)....
diana2
diana2 s. f. [dal nome della dea Diana, in quanto venerata in cielo come Luna]. – Termine usato dagli alchimisti per indicare l’argento, con allusione al chiarore della Luna.