dianoetiche, virtu
dianoetiche, virtù
Nella dottrina morale aristotelica, le virtù che, a differenza di quelle etiche, attinenti più propriamente all’attività pratica, si riferiscono al retto comportamento [...] della ragione discorsiva o conoscitiva (διάνοια), in ogni aspetto della vita (Etica Nicomachea, I, 13, 1103 a; VI, 3, 1139 b). Le virtù d. sono proprie della parte razionale dell’anima e si distinguono ...
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SILLOGISTICA
Guido Calogero
Termine filosofico, designante la teoria della natura e delle forme del sillogismo. Secondo la nota definizione aristotelica, quest'ultimo è un "ragionamento nel quale, poste [...] e in forza di queste, necessariamente qualcosa d'altro"; ed è con ciò lo strumento fondamentale della logica dianoetica, qual'è principalmente teorizzata da Aristotele. Storicamente, la sua genesi s'inquadra nella complessa storia dei problemi logici ...
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eubulia
Giorgio Stabile
Il termine è traslitterazione latina del greco εὐβουλία, che in Aristotele designa una virtù dianoetica corrispondente alla " retta deliberazione " o " buon consiglio " in vista [...] di un bene, ed è in stretta relazione con il governo della città, la politica (spiega Tommaso [Sum. theol. II II 51 1c]: " eubulia autem importat bonitatem consilii, dicitur enim ab εὐ, quod est bonum, ...
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Come termine specifico di logica, la c. è il rapporto vigente tra un’affermazione e una negazione di egual soggetto e di egual predicato. In questa antitesi, vero essendo un termine, l’altro deve essere [...] del principio di c. s’incontra in Aristotele, dove esso appare strettamente connesso con la concezione del pensiero come attività ‘dianoetica’, cioè operante per mezzo della sintesi del giudizio. Ma non di rado, nello stesso Aristotele, il problema è ...
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RAGION SUFFICIENTE
Guido Calogero
. Il principio di ragion sufficiente è uno dei supremi principî logici, per quanto la sua formulazione esplicita non risalga che al Leibniz, che lo aggiunse ai due [...] non è vero "A non è B", e viceversa). Il pensiero medievale, non avvertendo la dualità delle posizioni noetica e dianoetica, fuse da un lato i due principî nell'ibrida formula del principium identitatis et contradictionis (v. contraddizione; identità ...
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TERMINISMO
Guido Calogero
. Il latino terminus, "termine", traduce nel linguaggio filosofico medievale il greco ὅρος, di cui Aristotele si serve, nella sua logica, per designare il costituente ultimo [...] in una sintesi predicativa e attraverso questa in un sillogismo o più generalmente in un brano di apodissi dianoetica (cioè di deduzione operata dalla dianoia, l'attività discorsiva della mente), è "termine" sia in quanto fermamente configurato ...
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LOGICA
Guido Calogero
. Il termine di "logica" λογικὴ τέχνη, ἀρετή "arte abilità logica": oppure τὸ λογικόν, sottinteso μέρος τῆς ϕιλοσοϕίας "la sezione logica della filosofia") entrò nell'uso specialmente [...] a poco a poco alla sillogistica la principale ragione che la sorreggeva nel sistema aristotelico, in cui l'apodissi dianoetica appariva come attività mediatrice tra le verità noetiche e l'esperienza terrena. E ciò si fece manifesto specialmente nell ...
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IDENTITÀ (dal lat. identitas, corrispondente al gr. ταὐτότης)
Guido Calogero
Termine filosofico indicante in generale l'eguaglianza di un oggetto rispetto a sé stesso. Ma, nel particolare, esso è stato [...] il principio che meglio meriterebbe in questo tempo il nome di principio d'identità non si riferisce a quella funzione dianoetica del pensiero onde nasce la sintesi del giudizio, ma solo a quella funzione noetica che determinatamente appercepisce i ...
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IMMEDIATEZZA
Guido Calogero
. Termine filosofico, designante in generale il carattere per cui una realtà o una conoscenza esiste o si presenta al pensiero senza che perciò sia necessario che le preceda, [...] la condizione. E la stessa distinzione aristotelica fra l'immediatezza della conoscenza noetica e la mediazione di quella dianoetica si perpetua tanto nell'esaltazione neoplatonica e mistica, che il tardo ellenismo e il Medioevo fanno della ...
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SUSSUNZIONE
Guido CALOGERO
. Termine della logica formale, corrispondente al latino subsumptio. Indica l'azione del "sussumere" (subsumere), cioè del ricondurre un noema (ossia un qualsiasi contenuto [...] che il rapporto di sussumibilità non rappresenta comunque una caratteristica distintiva di alcune di tali forme da altre, costituendo infatti il principio universale della possibilità di ogni sintesi dianoetica e apodittica. V. per ciò sillogistica. ...
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dianoetico
dianoètico agg. [dal gr. διανοητικός, der. di διανόησις «pensiero»] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., relativo alla dianoia: pensiero d., nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale che viene messa in atto dal pensiero...
contraddizione
contraddizióne (o meno corretto contradizióne) s. f. [dal lat. contradictio -onis, der. di contradicĕre «contraddire»]. – 1. a. Il contraddire, il contraddirsi: cadere in c.; cogliere in c.; spirito di c., tendenza abituale...