CISTERCENSI
M. Righetti Tosti-Croce
Ordine monastico le cui origini sono legate alla fondazione del novum monasterium sorto a Cîteaux (v.) in Borgogna nel 1098 per iniziativa di Roberto di Molesme, [...] , ivi, pp. 1-12: 2-3; J.C. Valle Pérez, La arquitectura cisterciense en Galicia, 2 voll., La Coruña 1982; W. Wiemer, Die Geometrie der Ebracher Kirchenplans, Kch 32, 1982, pp. 422-443; A.M. Romanini, La storia dell'arte e la polemica Clairvaux-Cluny ...
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(IV, p. 63; App. II, I, p. 129; III, II, p. 122; IV, I, p. 150)
Un tempo di grandi cambiamenti è quello attraversato dall'a. in questi ultimi quinquenni. Tre brevi giudizi di Ph. Johnson − contenuti il [...] la civiltà pisana del suo tempo, Pisa 1986; P. Belli D'Elia, La Puglia(Italia romanica, vol. 8), Milano 1987; G. Brucher, Die Sakrale Baukunst Italiens im 11. und 12. Jahrhundert, Colonia 1987; AA.VV., Il Duomo di Orvieto, a cura di L. Riccetti, Bari ...
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NICCOLÒ I papa, santo
Raffaello Morghen
Nato da nobile famiglia romana, tra la fine del sec. VIII e gl'inizî del IX, entrato nel patriarchio lateranense sotto Sergio II, divenne durante il pontificato [...] 'État pontifical, Parigi 1911; H. Laemmer, Papst N. I und die byzantinische Staatskirche seiner Zeit, Berlino 1857; I. Roy, Saint N. I., Parigi 1899; A. Greinacher, Die Anschauungen des Papstes N. I, Berlino-Lipsia 1909; E. Perels, ...
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Drammatico, genere
Roberto Campari
Scrive G.W.F. Hegel nelle sue Vorlesungen über die Ästhetik (post. 1836-1838; trad. it. 1967, p. 1344): "Al centro fra la tragedia e la commedia si colloca un terzo [...] genere principale di poesia drammatica, che tuttavia ha un'importanza meno profonda, sebbene in esso la differenza fra il tragico e il comico si sforzi di giungere a mediazione, o almeno i due lati tendano ...
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Pastore protestante (n. Mödlich, Priegnitz, 1837 - m. 1887); pubblicò Der radikale deutsche Sozialismus und die christliche Gesellschaft (1877); fu tra i fondatori, con A. Stöcker, del movimento cristiano [...] sociale protestante ...
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Regista cinematografico (Vienna 1892 - Bournemouth 1962); regista, drammaturgo e attore cinematografico, nel 1923 realizzò Die Strasse (l'azione vi è svolta in modo da riuscire comprensibile senza didascalie). [...] Altri suoi film: Arabella (1924); Am Rande der Welt (1926); Königin Luise (1927); Pagliacci (1936) ...
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Filologo ed epigrafista tedesco (Berlino 1826 - ivi 1908). Si occupò specialmente della composizione dell'Odissea (Die homerische Odyssee und ihre Entstehung, 1859, e Die Komposition der Odyssee, 1869); [...] curò edizioni di Plotino, Euripide, Eschilo; importanti i suoi studî sulla storia dell'alfabeto greco (4a ed. 1887); collaborò al Corpus Inscriptionum Graecarum e al Corpus Inscriptionum Atticarum ...
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Glottologo (Lubecca 1831 - Strasburgo 1897). Contro la tesi indoeuropeizzante di W. Corssen scrisse Corssen und die Sprache der Etrusker (1875), che basa l'interpretazione dell'etrusco sul metodo "combinatorio" [...] interno; notevoli sono anche le Etruskische Forschungen (1875-84) e una monografia sui Falisci (Die Falisker, 1888). A lui si debbono decisivi progressi nella decifrazione della scrittura cipriota sillabica. ...
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La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] non solo a un popolo, ma all'umanità intera. È un atto d'accusa che si esprimerà a pieno nel volume del 1958 Die Atombombe und die Zukunft des Menschen, dove ogni uomo, il singolo uomo, è chiamato a una scelta radicale. In quei medesimi anni Jaspers ...
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Geografo tedesco (Berneck, Württemberg, 1893 - Königstein im Taunus, Assia, 1969). Nella sua opera maggiore, Die zentralen Orte in Süddeutschland (1933; trad. it. 1980), espose una ipotesi sull'ordinamento [...] spaziale degli insediamenti e la verificò con un'indagine sulla Germania meridionale. I suoi studî rappresentano il punto di partenza della teoria delle località centrali e il primo organico tentativo, ...
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die
s. m., invar. – Variante ant. e poet. di dì (giorno): tra l’ultima notte e ’l primo die (Dante); Come una larva del supremo die (Carducci). Anticam. fu in uso anche la variante dia, masch. o femm.
pro die
〈… dìe〉 locuz. lat. (propr. «al giorno»), usata in ital. come avv. – Espressione usata talvolta nelle prescrizioni mediche o farmaceutiche: 20 milligrammi pro die.