Giurista (n. Tondern, Schleswig-Holstein, 1825 - m. 1887), professore di diritto romano a Greifswald e Kiel. Tra le sue opere: Die Transmission Justinian's, insbesondere das Wissen und Nichtwissen des [...] transmittirenden Erben (1859); Novella Iustiniani XCIX (1857); Der Justinianeische Libellprozess (1865), fondamentale per la storia del processo romano ...
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Scrittore austriaco (Vienna 1905 - ivi 1966). Lavorò nella biblioteca universitaria di Vienna. Autore di racconti (Der Dämon, 1930) e romanzi (Die vermählten Junggesellen, 1931; Der Fremde, 1940), si segnala [...] soprattutto come lirico: Herbstgesang (1949), Wir Lebendigen. Gedichte (1952), Schritt im Unendlichen (1953), Alles Atmende (1955) ...
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Giurista (Amburgo 1797 - Bonn 1874), prof. a Halle, Gottinga, Bonn. Storico del diritto romano e germanico, nel suo studio Über die Ordnung der Fragmente in den Pandektentiteln (1820) riuscì a chiarire [...] il metodo tenuto dai compilatori nel Digesto. Scoprì in Italia manoscritti giuridici (di cui diede notizia nell'Iter italicum, 1824-36) e pubblicò edizioni della Lex Dei (1833) e di leggi (nei Monumenta ...
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La diffusione e lo sviluppo della f. nel secondo dopoguerra è stato principalmente determinato dalla pubblicazione, a partire dal 1950, degl'inediti husserliani. È noto che le opere pubblicate da E. Husserl [...] che la sua svolta trascendentale era stata fraintesa. Nell'ultima opera rimasta incompiuta (Die Krisis der europäischen Wissenschaften und die transzendentale Phänomenologie) Husserl mostrava da un lato che il soggetto fenomenologico è un io ...
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Scrittore tedesco (Danzica 1927 - Lubecca 2015). Premio Nobel per la letteratura (1999), autore tra i più significativi della Germania del dopoguerra, fin dai suoi esordi (la raccolta di liriche Die Vorzüge [...] in un forte impegno sociale e politico, di cui attesta anche una variegata produzione teatrale. Ha ottenuto successo mondiale con Die Blechtrommel, 1959 (trad. it. Il tamburo di latta, Milano 1962), una delle opere che per prime fecero parlare di un ...
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Scrittore e letterato tedesco (Amburgo 1923 - Tubinga 2013). Tra i primi autori tedeschi affermatisi nel secondo dopoguerra, ottenne fama già con il suo primo romanzo Nein. Die Welt der Angeklagten (1950; [...] , 1961; Zueignungen, 1962; Von deutscher Rede, 1968; ecc.). Si è affermato anche nella narrativa, con il già citato romanzo Nein. Die Welt der Angeklagten (1950), utopia negativa sotto l'influenza di Koestler e Orwell, ma anche di Kafka; nelle opere ...
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Scrittore tedesco (Matzicken, Prussia Orient., 1857 - Berlino 1928). Dopo alcuni anni di giornalismo, ottenne un grande successo col dramma sociale Die Ehre (1888), cui seguirono Sodom's Ende (1891), Heimat [...] (1893), Johannisfeuer (1900), Stein unter Steinen (1905), tutti a sfondo naturalistico e di grande effetto scenico. Successo ebbe pure il romanzo, in parte autobiografico, Frau Sorge (1887). Di vena facile ...
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Neurologo tedesco (Berlino 1876 - ivi 1918), docente di fisiologia, si dedicò a studî di fisiopatologia del sistema nervoso. Fondò (1910) con A. Alzheimer la Zeitschrift für die gesamte Neurologie und [...] Psychiatrie ...
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Scrittrice tedesca (Alzey, Assia-Renania, 1899 - Rheinzabern, Palatinato, 1950). A Berlino dal 1929, si accostò al gruppo dei poeti espressionisti legati alla rivista Die Kolonne. Nel 1936, in quanto nata [...] terrestri o celesti. Scrisse poesie (Der Wendekreis des Lammes. Ein Hymnus der Erlösung, 1924; Die Tierkreisgedichte, 1935; Der Laubmann und die Rose, 1947; Kölnische Elegie, 1948), racconti (Triptychon des Teufels, 1932; Das Labyrinth, 1949; Glück ...
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Storico ceco (Třeboň 1874 - Praga 1945), prof. nell'univ. di Praga (1905), ministro della Pubblica Istruzione (1920). Oltre all'edizione Die römische Kurie und das Koncil von Trient (4 voll., 1903-14) [...] ha pubblicato studî di storia moderna e contemporanea europea e ricerche sulla storia boema: Dvě knihy českých dějin; I: Poslední Přemyslovci a jejich dědictví 1300-1308; II: Počátky Lucemburské 1308-1320 ...
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die
s. m., invar. – Variante ant. e poet. di dì (giorno): tra l’ultima notte e ’l primo die (Dante); Come una larva del supremo die (Carducci). Anticam. fu in uso anche la variante dia, masch. o femm.
pro die
〈… dìe〉 locuz. lat. (propr. «al giorno»), usata in ital. come avv. – Espressione usata talvolta nelle prescrizioni mediche o farmaceutiche: 20 milligrammi pro die.