NIKE (Νίκη; dorico Νίκα; tardo-greco: Νείκη)
W. Fuchs
C. Bertelli
Dea della vittoria, innanzitutto colei che dà la vittoria. Probabilmente come dea, al pari della Vittoria (Victoria) romana (v. più [...] , 1951, p. 25 ss., tavv. 15-16. N. di Megara: G. Lippold, op. cit., p. 259, nota 10. Statuetta di Pompei: F. Studniczka, Die Siegesgöttin, tav. 7, ripr. 36. Grande fregio di Pergamo: id., op. cit., ripr. 37; G. Lippold, op. cit., p. 354 ss., tav. 128 ...
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PERSEO, Pittore di
P. Bocci
3°. - Ceramografo etrusco, chiamato cosi dal Dohm dal quadro delle spalle dell'anfora di Berlino 3226. Corrisponde in genere alla scuola del Pittore di Micali nella suddivisione [...] del Beazley (v. Micali, pittore di).
Bibl.: T. Dohrn, Die schwarzfigurigen etruskischen Vasen, in Studi Etruschi, XII, 1938, pp. 119-124; 156. ...
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DISEGNO ARCHITETTONICO
V. Ascani
Rappresentazione bidimensionale grafica di un edificio o di una sua parte o elemento, con intenti progettuali, dimostrativi, didattici o di studio e di sperimentazione [...] ZKg 42, 1979, pp. 15-30; G. Binding, s.v. Architekturzeichnung, in Lex. Mittelalt., I, 1980, coll. 906-907; H. Junecke, Die Proportionen des Kölner Domes, Kunstspiegel 2, 1980, pp. 173-193; C. Pietramellara, Il Duomo di Siena, Firenze 1980, pp. 60-61 ...
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Archeologo tedesco (Tetenbüll, Schleswig-Holstein, 1905 - Colonia 1974), prof. nelle univ. di Saarbrücken (1953) e di Colonia (dal 1960). Tra le opere, che rivelano varietà di interessi all'interno del [...] (2 voll.,1958-60; trad. it. 1963); Der Fries vom Reiterdenkmal des Aemilius Paulus in Delphi (1965); Die Hagia Sophia (1967); Der römische Tempel (1970); Die frühe Kirche: Kulte und Kultraum (1972); Die Villa des Maxentius bei Piazza Armerina (1973). ...
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Archeologo ed etnologo tedesco (Berlino 1860 - ivi 1930), direttore del Museo etnologico di Berlino. Diresse magistralmente le campagne di scavo tedesche nel Turkestan cinese (1904-14) che condussero alla [...] scoperta della civiltà greco-buddistica e di quella manichea dell'Asia centrale. Opere principali: Die buddhistische Spätantike in Mittelasien (1922-28); Auf Hellas Spuren in Ostturkestan (1926). ...
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Archeologo (Strehla, Sassonia, 1848 - Lipsia 1912), prof. nell'univ. di Lipsia (dal 1885). Pubblicò il catalogo della collezione Ludovisi, un Atlante per la storia della civiltà antica, molti studî sull'arte [...] ellenistica, sia sulla toreutica sia sui rilievi paesistici (Hellenistiche Reliefbilder, 1889-92; Die Alexandrinische Toreutik, 1894), in cui vide influssi diretti di Alessandria. ...
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Vedi FIDIA dell'anno: 1960 - 1994
FIDIA (Φειδίας, Phidias)
G. Becatti
Scultore ateniese, figlio di Carmide, fratello (Plin., Nat. hist., xxxv, 54 e xxxvi, 177) o zio (Strabo, viii, 354) del pittore Panainos. [...] Arte, I, 1948, pp. 1-16; D. Mustilli, Studî Fidiaci, in Bull. Com., LXI, 1933, p. 21 ss. Per le matrici: E. Kunze, Die Ausgrabungen in Olympia im Winter 1954-55, in Gnomon, XXVII, 1955, pp. 220-224; XXVIII, 1958, pp. 318-320; id., Olympia Bericht, VI ...
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PALESTRA, Pittore della
P. Bocci
Ceramografo etrusco chiamato così dal Dohrn dall'anfora del British Museum (B 64) con scena di palestra. Corrisponde, in linea generale, al Pittore di Micali giovane [...] nella suddivisione del Beazley (v. micali, pittore di).
Bibl.: T. Dohrn, Die schwarzfigurigen etruskischen Vasen, Berlino 1937, pp. 125, 128, 156. ...
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Archeologo (Ronneburg 1895 - Ippendorf, Bonn, 1978), prof. nelle univ. di Jena, Francoforte e (1941-63) Bonn. Vicepresidente dell'Istituto archeologico germanico. Si è occupato particolarmente della ceramica [...] e della plastica di età classica (Griechische Bildhauerschulen, 1927; Phidiasprobleme, 1948; Aphrodite in den Gärten, 1955; Die Kunst der Westgriechen in Sizilien und Unteritalien, in collab. con M. Hirmer, 1963, trad. it. 1968; Griechische Kunst in ...
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OLYKTOR (᾿Ολύλτωρ; forse da oὀλολύζω, ὀλολύκτωρ [?])
G. Scichilone
Nome di uno dei giganti del fregio dell'Ara di Zeus a Pergamo, non attestato da altre fonti letterarie od epigrafiche. L'iscrizione [...] von Pergamon, VIII, i], Berlino 1890, p. 66, n. 107; Höfer, in Roscher, III, i, 1897-909, p. 836; H. Winnefeld, Die Friese des grossen Altars [Altertümer von Pergamon, v. III, 2], Berlino 1910, pp. 153-154; Waser, in Pauly-Wissowa, Suppl. III, 1918 ...
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die
s. m., invar. – Variante ant. e poet. di dì (giorno): tra l’ultima notte e ’l primo die (Dante); Come una larva del supremo die (Carducci). Anticam. fu in uso anche la variante dia, masch. o femm.
pro die
〈… dìe〉 locuz. lat. (propr. «al giorno»), usata in ital. come avv. – Espressione usata talvolta nelle prescrizioni mediche o farmaceutiche: 20 milligrammi pro die.