Geografo tedesco (Berlino 1864 - ivi 1945); prof. di geografia storica nell'univ. di Berlino (dal 1904). La sua attività si è rivolta, in modo particolare, alla geografia storica e alla storia della geografia. [...] Opere principali: Die Entdeckung Amerikas in ihrer Bedeutung für die Geschichte des Weltbildes (1892); Historische Geographie von Mitteleuropa (1904); Die italienischen Portulane des Mittelalters (1909); Geschichte der Geographie (1912; 2a ed. 1923). ...
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Matematico tedesco (Chemnitz 1832 - Zurigo 1912). Prof. di geometria descrittiva all'univ. di Zurigo; per primo armonizzò la geometria descrittiva con la proiettiva in un classico trattato (Die darstellende [...] Geometrie, 1871; 3a ed. 1883-88), nel quale si studia per la prima volta in modo più completo l'introduzione delle coordinate proiettive ...
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Filosofo (Bayreuth 1798 - Heidelberg 1874). Hegeliano, insegnò all'univ. di Erlangen e poi a quella di Heidelberg. Fu amico di L. A. Feuerbach. Opere principali: Christus und die Weltgeschichte (1823, [...] anonimo); e, contro Schelling, F. W. J. Schelling, ein Beitrag zur Geschichte des Tages, von einem vieliährigen Beobachter (1843, anonimo) ...
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Scrittore (Rechtenfleth, presso Brema, 1821 - ivi 1902); agricoltore, ottimo conoscitore del folclore della Germania nordoccidentale (Marschenbuch: Land- und Volksbilder aus den Marschen der Weser und [...] Elbe, 1858; Die Pflege des Volksgesangs im deutschen Nordwesten, 1878) e autore di un piacevole e fortunato libro di impressioni romane (Römische Schlendertage, 1869). ...
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Scrittore tedesco (Wandersheim, Turingia, 1680 - Halle 1721). Noto sotto lo pseudonimo di Menantes, rappresentò anche polemicamente lo spirito barocco in epoca già altrimenti orientata. Scrisse romanzi [...] galanti (Die verliebte und galante Welt, 1700; Satirischer Roman, 1705), una programmatica Galante Poetik (1706), libretti d'opera e varie poesie d'occasione. ...
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Storico tedesco (Pyritz, Pomerania, 1861 - Berlino 1940), prof. (dal 1899) all'univ. di Berlino. Suo particolare campo di ricerche fu la storia del Brandeburgo e della Prussia (Die Hohenzollern und ihr [...] Werk, 1915). Dal 1910 fu membro della commissione per l'edizione degli Acta Borussica ...
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Scrittore austriaco (Vienna 1885 - ivi 1969). Dopo aver pubblicato un primo volume di versi (1912), cui ne sono poi seguiti molti altri, esordì sulla scena con Der grosse Kampf (1915), affermandosi quindi [...] lavori: Kalypso (1946) e Der verlorene Sohn (1947). Dopo la guerra ha proseguito la sua attività (Pilatus, 1947; Medea post-bellica, 1948; Caesars Witwe, 1955; Hebt den Steìn ab, 1957; Die Erweckung des Zosimir, 1960; Das Zeichen an der Wand, 1962). ...
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Basso tedesco (n. Dortmund 1939). Allievo di F. W. Henzel e D. Jacob, ha debuttato nel 1962 a Essen. Dopo i successi ottenuti ai festival di Glyndenbourne (Die Zauberflöte, 1970) e di Bayreuth (Tannhäuser, [...] 1971), è divenuto primo basso presso la Staatsoper di Amburgo (1973). Nel suo repertorio, opere di W. A. Mozart, G. Verdi, R. Wagner, R. Strauss. È considerato uno dei maggiori bassi di lingua tedesca ...
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Musicista (Eisenstadt 1766 - Vienna 1846). Studiò a Vienna con J. G. Albrechtsberger e A. Salieri. Compose opere teatrali, balletti, messe, cantate, oratorî. Particolare successo ebbero i Singspiele Die [...] Schweizerfamilie (1809), Das Weisenhaus (1808), Der Bergsturz (1812), e l'opera La principessa d'Amalfi (1794). Ultimo esponente dello stile italianizzante tardosettecentesco, dopo il 1820 abbandonò la ...
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Archeologo tedesco (n. Colonia 1902 - m. 1970); gesuita (dal 1921), insegnò archeologia cristiana alla Scuola teologica di St. Georgen, Francoforte, e poi (dal 1939) alla Gregoriana a Roma. Sue opere principali: [...] Die deutsche Nachgotik (1930); Esplorazioni sotto la Confessione di S. Pietro in Vaticano (2 voll., 1951); Die Gräber der Apostelfürsten (2a ed. 1959). ...
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die
s. m., invar. – Variante ant. e poet. di dì (giorno): tra l’ultima notte e ’l primo die (Dante); Come una larva del supremo die (Carducci). Anticam. fu in uso anche la variante dia, masch. o femm.
pro die
〈… dìe〉 locuz. lat. (propr. «al giorno»), usata in ital. come avv. – Espressione usata talvolta nelle prescrizioni mediche o farmaceutiche: 20 milligrammi pro die.