PRODUTTIVITÀ
Martino Lo Cascio
Vincenzo Lo Iacono
(App. III, II, p. 493)
Il termine p. è usato nella teoria economica per indicare l'apporto di uno o più fattori (input) al processo produttivo di un [...] (K) e del lavoro (L). Nell'ipotesi che la funzione di produzione sia di tipo Cobb-Douglas, ponendo A(0) = 1, e sostituendo le differenze tra l'anno t e l'anno t-1 alle derivate, si ha
Così, A(t) può essere considerato un indice della p. totale dei ...
Leggi Tutto
Antropologia
Zona più o meno vasta in cui venivano segregati gruppi autoctoni, abitanti territori colonizzati dai Bianchi. Famose, da questo punto di vista, le r. in cui fu costretta la quasi totalità [...] è generalmente un valore astratto come lo è il capitale netto, cioè non corrisponde a un particolare elemento del patrimonio, ma è una differenza di valori. A seconda dell’origine si hanno r. di utili e r. di capitale. Le r. di utili sono formate da ...
Leggi Tutto
WELSER
Gino Luzzatto
Famiglia di mercanti e banchieri di Augusta, che raggiunse nella prima metà del Cinquecento il punto culminante della sua attività e della sua ricchezza e fu giudicata, dopo i Fugger [...] (v.), la seconda fra le grandi potenze finanziarie della Germania nell'età di Carlo V.
A differenza dei Fugger, i W. appartengono a una delle più antiche famiglie di Augusta, di cui si ha notizia sicura fin dal sec. XIV.
È probabile che molto presto ...
Leggi Tutto
L’ordinamento del credito
Leandro Conte
L’unificazione vide il prevalere politico delle forze liberali moderate, condizione che comportò sia la rinuncia a un momento costituente, sia l’assunzione della [...] a far seguire, alla scelta di formare un solo Stato con regioni molto diverse tra loro, quella di una politica delle differenze (Romeo 1987; Romanelli 1995; Melis 1996).
Il disegno di una moneta egemone, sostenuto da Cavour, fu quindi abbandonato. L ...
Leggi Tutto
Acronimo di Capital Asset Pricing Model, modello matematico che descrive il funzionamento di un mercato finanziario, originariamente proposto da W. Sharpe nel 1964. Nella versione sviluppata da Robert [...] dal rischio mercato e il suo rendimento atteso deve essere maggiore di quello dell’attività priva di rischio (tale differenza è indicata con il termine premio di rischio) affinché il consumatore la detenga in portafoglio. Se viceversa l’attività ...
Leggi Tutto
Forma di retribuzione per la quale il lavoratore è rimunerato in base al risultato ottenuto, anziché in base alla durata del lavoro. Il sistema non è sostanzialmente differente da quello a economia, perché [...] in quest’ultimo si tiene conto, oltre che della durata, del risultato del lavoro per determinare la misura del salario. La differenza consiste nel rilievo che viene dato all’uno o all’altro elemento sino a entrare nella causa del contratto: nel c ...
Leggi Tutto
Marxismo
LLucio Colletti
di Lucio Colletti
Marxismo
sommario: 1. Il materialismo dialettico. 2. La gnoseologia del materialismo dialettico. 3. L'influenza di Engels. 4. Il marxismo come scienza. 5. [...] a quella dei classici. L'idea che prevale è che questa teoria sia sostanzialmente quella stessa di Ricardo. Non si avverte la differenza tra la teoria del valore di Marx e quella di Ricardo. La seconda, che è poi un modo diverso di riformulare la ...
Leggi Tutto
NAZIONALE 1. Il termine "contabilità nazionale" è apparso recentemente nella nostra letteratura economico-statistica e viene usato per designare un insieme coordinato di conti che da alcuni è denominato [...] il nuovo totale dei ricavi, si avrà:
Poiché il profitto (z) dell'impresa si ottiene, come si è detto al punto 4, eseguendo la differenza tra ricavi e costi, basterà a tal fine detrarre la [4] dalla [5]. Si avrà:
9. Lo stesso risultato si può ottenere ...
Leggi Tutto
La classificazione e l'esatta sistemazione teorica del d. p. costituiscono argomento di un'interessante evoluzione nelle opinioni dottrinali, mentre il dibattito politico sembra seguire a rilento i nuovi [...] spesa straordinaria, superi largamente l'ammontare del reddito disponibile di un certo periodo, si conclude che non vi è alcuna differenza tra imposta e d. anche perché l'onere viene subìto sia dalle generazioni presenti che da quelle future.
Sia ...
Leggi Tutto
Termine che designa l’eccedenza del corso del cambio sulla parità monetaria legale ( a. sul cambio), quando una moneta ha sul mercato in termini di un’altra moneta estera un prezzo superiore a quello che [...] , che si paga o si riceve nello scambiarla con altra moneta metallica o con moneta di carta.
A. di banco era detta la differenza tra il prezzo pagato per una moneta dal banco, in base alla quantità di fino in essa contenuto, e il prezzo corrente ...
Leggi Tutto
differenza
differènza s. f. [dal lat. differentia, der. di diffĕrens -entis: v. differente]. – 1. a. L’esser differente; mancanza di identità, di somiglianza o di corrispondenza fra persone o cose che sono diverse tra loro per natura o per...
differente
differènte agg. [dal lat. diffĕrens -entis, part. pres. di differre «esser diverso»]. – Che ha natura o qualità dissimili da quelle di un altro oggetto o persona con cui è confrontato: il mio giudizio è d. dal tuo; due stoffe d....