fiamma
fiamma [Der. del lat. flamma, dal tema di flagrare "ardere"] [FTC] [CHF] Sorgente di calore e di luce costituita da masse gassose (in cui possono essere contenute anche particelle solide o liquide) [...] fredda), dove avviene il preriscaldamento della miscela combustibile, e la diffusione dei radicali liberi (a vita 290 f. ◆ [OTT] [CHF] Spettro di f.: quello dellaluce emessa nella combustione d'una sostanza; in esso sono presenti righe ...
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moto browniano
Carlo Cavallotti
Continuo, rapido e irregolare movimento, in tutte le direzioni, delle minute particelle in sospensione in un fluido e delle molecole stesse di un fluido. Nel 1828 il [...] dell’Università di Lione, dimostrò che il moto delle particelle non era influenzato né da campi elettromagnetici intensi né dall’interazione con la luce è direttamente correlabile al coefficiente di diffusionedella particella D come
〈Δx2> ...
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ottico
òttico [agg. (pl.m. -ci) Der. del gr. optikós "relativo all'occhio", dalla radice op- "vedere"] [FME] Che concerne la vista, l'occhio e la visione: percezione o., nervo o., sensazione o., illusione [...] dall'indice di rifrazione complesso (v. riflessione e rifrazione dellaluce: V 10 e) che, insieme, determinano sia la maggiore (in quest'ultimo caso si parla di strumenti o. per la visione). ◆ [MCQ] Teorema o.: v. diffusione da potenziale: II 148 a. ...
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Sommerfeld Arnold
Sommerfeld 〈sòmërfëlt〉 Arnold [STF] (Königsberg 1868 - Monaco di Baviera 1951) Prof. di matematica e di meccanica tecnica nel politecnico di Aquisgrana (1900), poi di fisica teorica [...] III 491 b. ◆ [OTT] Condizione di S. di spegnimento radiativo: v. diffrazione dellaluce: II 140 d. ◆ [FAT] Condizione di S.-Wilson: v. atomo: I a. ◆ [MCQ] Rappresentazione di Watson-S.-Regge: v. diffusione da potenziale: II 152 b. ◆ [ELT] Teoria di ...
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albedo
Paolo Paolicchi
Rapporto fra l’intensità della radiazione riflessa da un corpo e quella con cui è stato irraggiato. Un corpo perfettamente bianco, ossia riflettente, ha albedo uguale a 1, mentre [...] ’effettiva misura presentano qualche problema in più. A seconda delle caratteristiche della superficie, la direzione dellaluce riflessa può essere diversa, dal caso limite di una diffusione isotropa all’altro estremo di una riflessione speculare. La ...
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Compton Arthur Holly
Compton 〈kòmptën〉 Arthur Holly [STF] (Wooster, Ohio, 1892 - Berkeley, California, 1962) Prof. di fisica nella Washington Univ. (1920) e poi nelle univ. di Saint Louis e Chicago (1923); [...] è λC=h/(m₀c), con h costante di Planck e c velocità dellaluce nel vuoto; per es., è pari a 2.43 pm per l'elettrone [MCQ] Sezione d'urto di C.: grandezza che definisce la probabilità delladiffusione C. e che è data dalla formula di Klein-Nishina: v ...
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fonone
fonóne [Der. di fono-, con il suff. -one delle particelle elementari] [FSD] [MCQ] Quasi particella costituente un modo normale quantizzato di vibrazione di un mezzo elastico, come dire il quanto [...] pari a hν, con h costante di Planck e ν frequenza della vibrazione e di un impulso pari a h/λ, con λ lunghezza ottico: v. onda: IV 245 a. ◆ [FSD] F. silente: v. diffusione risonante dellaluce nei solidi: II 166 b. ◆ [FSD] F. termico: v. onda: IV ...
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sfasamento
sfasaménto [Der. di fase con il pref. negativo s-] [LSF] Lo stesso che mancanza di accordo di fase, o differenza di fase tra due grandezze armoniche. ◆ [FTC] [EMG] La differenza tra la fase [...] b. ◆ [MCQ] S. ad alta e a bassa energia: v. diffusione da potenziale: II 149 c. ◆ [MCQ] Calcolo degli s.: v. diffusione da potenziale: II 148 e. ◆ [OTT] Costante di s.: v. interferenza dellaluce: III 272 d. ◆ [ELT] Oscillatore a s.: v. oscillatori ...
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L’insieme delle metodologie di manipolazione, controllo e studio delle proprietà che la materia manifesta sulla scala delle lunghezze molecolari o nanometriche. Le ricerche nel campo delle nanotecnologie, [...] per loro natura non possono vedere oggetti più piccoli della lunghezza d'onda dellaluce, vale a dire attorno ai 400 nm. Tra prima di arrivare a una produzione e diffusione su grande scala. Una delle soluzioni proposte è quella di utilizzare per ...
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In fisica, è detto delle radiazioni elettromagnetiche percepite dall’occhio, corrispondenti al campo di lunghezze d’onda compreso tra i limiti approssimativi di 400 e 800 nm.
L’astronomia nel v., o astronomia [...] più deboli, il cielo deve essere sufficientemente buio. La principale causa di luminosità notturna della nostra atmosfera (fondo cielo) è la diffusione di luce prodotta a terra (illuminazione di città, per es.). Il telescopio deve quindi essere ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
diffusione
diffuṡióne s. f. [dal lat. diffusio -onis, der. di diffundĕre «diffondere», part. pass. diffusus]. – 1. Il diffondere, il diffondersi, l’esser diffuso, nelle varie accezioni del verbo: d. di notizie, di un avviso, di un appello...