BELLOTTO (Bellotti, Belotti, Belotto), Bernardo
Stefan Kozakiewicz
Nacque a Venezia il 30 genn. 1721 (more veneto 1720) da Lorenzo e da Fiorenza Canal, sorella del Canaletto; suo ftatello Pietro fu [...] ; il contrasto più scenografico tra le parti in luce e quelle in ombra, che porta alla creazione di nel 1764, quella dell'Accademia di Belle Arti: la città diventava un centro importantissimo per la diffusionedelle idee neoclassiche (Winckelmann ...
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Abbasidi
J. Bloom
La dinastia dei califfi A. fu la più duratura del mondo medievale islamico; governò infatti dal 750, quando gli A. strapparono il potere agli Omayyadi, fino al 1258, quando Baghdad [...] della prima guerra mondiale, portando immediatamente alla luce una grande quantità di reperti artistici e vestigia dell' capillare diffusione in tutte le regioni dell'Islam, dall'Egitto all'Asia centrale, non solo nella lavorazione dello stucco, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Leonardo da Vinci
Domenico Laurenza
Leonardo da Vinci si formò come artista, ma nel corso della sua carriera tese a diventare uno scienziato. Il suo studio delle leggi e delle forme naturali, oltre [...] e fisiologia dell’occhio (manoscritto D di Parigi), anche la diffusione piramidale con apice nell’occhio delle immagini delle forme un’analisi ottica e un ragionamento analogico: così come la luce del Sole, riflessa da un mare mosso da tante onde ...
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ESSEN
I. Voss
(Esnede, Asinde, Essinde, Essend, nei docc. medievali)
Città della Germania, nella Renania settentrionale-Vestfalia, chiamata in antico sassone Asnidi (da asni o esni 'salariato giornaliero', [...] Werden acquistò quindi una posizione chiave nella diffusione del cristianesimo in Sassonia. Ai conflitti per 758 - si dovette il sorgere dell'Alte Burg a Werden, che, a quanto attestano gli scavi che hanno portato alla luce vasellame dei secc. 7° e ...
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Almoravidi
G. Ventrone Vassallo
Intorno alla metà del sec. 11°, un capo dei Ṣanhāja, nomadi berberi del Sahara, detti anche Mulaththamūn dal lithām, il velo che copriva i loro volti, dopo aver approfondito [...] archi polilobati e archi a lambrecchini che avranno una grande diffusione nei secoli successivi; quanto alle cupole, sono sia a Marocco, durante gli scavi della moschea al-Kutubiyya a Marrakech è venuto alla luce un bacino semicircolare circondato da ...
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BOITO, Camillo
Giuseppe Miano
Nacque a Roma il 30 ott. 1836, primogenito di Silvestro e di Giuseppina Radolinska. A quattordici anni incominciò a seguire i corsi dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, [...] 1881, pp. 596-611). All'insegnamento e alla diffusionedelle arti minori dedicò anche volumi: Ornamenti di tutti gli cui il Nardi vide un'anticipazione della "divagazione" panziniana. Di questo volume videro la luce sette edizioni: la terza, del ...
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CAMPANILE
D. Gillerman
Il termine c. nella lingua italiana designa in genere la torre campanaria, ma viene anche usato con riferimento a torri di vario tipo, con o senza campane, mentre in altre lingue [...] dell'uso delle campane per richiamare i fedeli alla preghiera, la costruzione di veri e propri c. divenne comune, sino alla generale diffusione alla luce una serie di rappresentazioni di chiese con torri su mosaici della Siria e della Giordania: ...
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Alvernia
G. Fournier
(lat. Arvernia; franc. Auvergne)
Regione della Francia centrale, comprendente i dipartimenti del Puy-de-Dôme, Cantal e parte dell'Alta Loira. Storicamente l'antica provincia era [...] preromanico, il cui pavimento è stato recentemente riportato alla luce, rimase in uso per molto tempo; la costruzione fu 1480. Gli Ordini mendicanti continuarono a contribuire alla diffusionedell'arte gotica meridionale con le chiese dei Carmelitani ...
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Agrimensura
L. Speciale
Conosciuta sin dall'Antichità, la pratica della limitatio (da limes, letteralmente 'confine') nacque probabilmente in Egitto, dove le periodiche inondazioni del Nilo rendevano [...] della quantità di terreno arabile da un uomo alla guida di un paio di buoi nel corso di un giorno di luce. . 379-420.
A. Petrucci, L'Onciale Romana. Origini, sviluppo e diffusione di una stilizzazione grafica altomedievale (sec. VI-IX), ivi, 12, 1971 ...
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GINEVRA
M. Delle Rose
(lat. Genua, Genava, Genavae Augusta; franc. Genève)
Città della Svizzera sudoccidentale, capoluogo del cantone omonimo, posta all'estremità ovest del lago Lemano, presso l'uscita [...] precoce diffusione del cristianesimo a G., non sono noti martiri locali e il primo vescovo della città di Saint-Hippolyte di Grand-Saconnex - che hanno riportato alla luce quattro tombe a camera in un piccolo mausoleo, successivamente affiancato da ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive,...
diffusione
diffuṡióne s. f. [dal lat. diffusio -onis, der. di diffundĕre «diffondere», part. pass. diffusus]. – 1. Il diffondere, il diffondersi, l’esser diffuso, nelle varie accezioni del verbo: d. di notizie, di un avviso, di un appello...