I foni velari sono così chiamati in quanto, per produrli, la parte posteriore (postdorso) della lingua crea un diaframma con il palato molle o velo palatino (da qui il termine velare). Tale termine si [...] [ˈkjuːso] e [ˈgjanda] (Romano, Molino & Rivoira 2005).
L’occlusiva velare sorda è resa in italiano anche con il digramma ‹qu› seguito da vocale (► q). Avremo quindi due grafie diverse per lo stesso suono: cuore [ˈkwɔːɾe], cuoio [ˈkwɔːjo], cuoco ...
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I suoni sibilanti sono una sottoclasse di ➔ consonanti (➔ fricative), suoni rumorosi e intensi, articolati mediante un forte restringimento del condotto orale.
La differenza tra fricative sibilanti (ingl. [...] regolare: infatti in alcuni lessemi, tipicamente quelli di origine latina, la vocale diacritica ‹i› è presente anche quando il digramma ‹sc› è seguito da un timbro anteriore: per es. scienza < scientia, coscienza < conscientia.
Ball, Martin J ...
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Undicesima lettera dell’alfabeto latino.
linguistica Il nome italiano elle e quello latino el sono costituiti dal suono stesso della lettera con una vocale d’appoggio; il nome greco λάμβδα deriva invece [...] ogni altra posizione (per es. parla) è sempre di grado medio, e quindi l’opposizione tra scempia e doppia è neutralizzata.
Il digramma gl davanti alla vocale i e il trigramma gli davanti alle vocali a, e, o, u rappresentano in italiano, di regola, il ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] fonomorfologiche e lessicali (in primo luogo, il tipico esito dialettale ligure di pl- latino e provenzale in /ʧ/ – reso col digramma ‹ch› –, tipo chu per «più»; e poi le uscite in -ao, -ò, -ei, -ì, che, collocate in rima, individuano ...
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Le consonanti occlusive sono suoni momentanei non prolungabili nel tempo (➔ fonetica). Durante la loro produzione è possibile identificare tre fasi: una di impostazione in cui gli organi articolatori si [...] secondo le norme di cui sopra: per es., pacco, leggo, macchia, agghindare.
Nella scrittura, il suono /k/ corrisponde anche al digramma ‹qu›, e il grafema ‹q› è sempre seguito dal legamento /w/ (per es., squadra, questione, equilibrio, liquore). Ciò è ...
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Le articolazioni labiali sono prodotte con l’intervento attivo di almeno un labbro e possono essere sia consonantiche sia vocaliche (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di). Nel caso delle consonanti, [...] come una [p] seguita da aspirazione, e poi come [f]. Dopo ➔ Pietro Bembo, che sosteneva la necessità di conservare il digramma operando una scelta etimologica, prevalsero le scritture fonetiche e il grafema ‹f› fu usato in luogo di ‹ph› (dopo la metà ...
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Agli inizi del XXI secolo sono 873 le entità statali riconosciute dalla comunità internazionale, a cui ne vanno aggiunte altre il cui status, però, non è ancora ratificato: come è facile immaginare, un [...] o, anche, suoni in posizioni sconosciute alla sua prassi: in Bangladesh sopperisce, di nuovo senza particolari patemi, il digramma ‹sh› che, pur estraneo alla nostra tradizione, è stato importato allo scopo (anche nell’interiezione shh!) dall’inglese ...
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Ogni lettera dell’➔alfabeto ha un nome, non sempre coincidente con il suono che essa rappresenta. Per giunta, il nome delle lettere può cambiare nel tempo o risentire dell’influsso di altre lingue. Per [...] la forma cappa); è oggi in uso sia in parole inglesi di alta diffusione (ok, kit, ecc.), sia negli sms col valore del digramma ‹ch› davanti a ‹e› e a ‹i› (vuoi ke ti kiami?; ➔ posta elettronica, lingua della). Nella grafia suscita dubbi non solo per ...
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A Francesco d’Assisi (1181 o 1182 - 1226), fondatore dell’Ordine dei Minori, santo, e protagonista di un rinnovamento spirituale fondamentale nella storia della cristianità, le fonti attribuiscono numerosi [...] in nol «non gli (a loro)» e serviateli (con clitico in funzione di dativo); innovativo infine anche il digramma ‹cq› (altrimenti sempre ‹q›) per rappresentare il rafforzamento fonosintattico (➔ fonetica sintattica) in a.cquelli.
A livello fonetico ...
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Al termine grafia (dal gr. graphḗ «scrittura») corrispondono, in realtà, due accezioni diverse: la prima si riferisce al ductus, cioè alle peculiarità dei caratteri della scrittura (tipologia, collegamenti [...] dell’alfabeto latino. In particolare il segno ‹h› fu quello che assunse maggiore importanza come diacritico all’interno di digrammi e trigrammi (➔ digramma).
Mentre l’influsso del latino resisteva nei nessi di consonante + l (‹cl› ‹pl› ‹fl›) e nella ...
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digramma
s. m. [comp. di di-2 e del gr. γράμμα «lettera dell’alfabeto»] (pl. -i). – Sequenza di due lettere assunta a indicare un solo fonema per ogni posizione di esso nel contesto di lingua o soltanto per alcune posizioni. Così, per es.,...
n, N
(ènne) s. f. o m. – Tredicesima lettera dell’alfabeto latino, il cui valore fonetico è in tutte le lingue quello di consonante nasale. A differenza però della lettera m, che rappresenta costantemente il suono della nasale bilabiale, l’n...