QUARTIGLIO
Giuseppe Castellani
. La moneta d'oro emessa in Sicilia dai sultani aglabiti e fatimiti (827-1058), imitata in seguito dai principi normanni e dagli Svevi, valeva un quarto del dīnār d'oro [...] arabo e però in volgare venne detta quartiglio (v. ruba‛i).
Bibl.: E. Martinori, La moneta, ecc., Roma 1915, s. v.; G. Sambon, Repertorio generale, ecc., Parigi 1912, nn. 778-823 ...
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Antica unità di misura di superficie usata a Palermo prima dell’adozione del sistema metrico decimale; equivaleva a una canna quadrata (4,2633 m2).
Moneta d’oro, equivalente a un quarto del dīnār arabo, [...] coniata in Sicilia dagli emiri aghlabiti e fatimidi e poi dai sovrani normanni e svevi ...
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mithqàl Unità di misura, usata dal 7° sec., del valore di 4,25 g (24 nakhod); nel mondo arabo fu usata con lievi varianti per i metalli preziosi e le gemme.
Moneta, sinonimo di dīnār (aureo), di 4,25 [...] g ...
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Il denaro fu l'unità monetaria presso i Romani; per la sua bontà, incontrò largo favore anche nei popoli confinanti dell'Impero. Il nome rivisse poi nel Medioevo (fr. dénier), dopo la riforma monetaria [...] ); attraverso il bizantino δηνάριον, passò nel mondo arabo-persiano (dinar). Al bizantino risale anche il serbo dinar ora nome dell'unità monetaria iugoslava. V. dinar.
Denaro romano (denarius, denarius nummus). - Moneta romana, equivalente in ...
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"Fortuna - narra egli stesso in una didascalia in calce al magnifico ritratto, in cui Stefano della Bella lo effigiò da primo zani (v. brighella) - Fortuna per despett Me fer (sic) volar la robba coi dinar, [...] La patria abbandonar, E de Carlo Cantù me fer Buffett; Ma po' mudò concett Quando da zan me mess a recitar; Come Carlo incontrai fortuna avversa; Come Buffett la roversa": la qual trasformazione ebbe luogo, ...
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saraceni Denominazione generica degli Arabi nel Medioevo cristiano. Pare fosse in origine il nome di una popolazione (Σαρακηνοί) stanziata sulle coste del Golfo di ‛Aqaba, nella penisola del Sinai, esteso [...] a designare l’intera stirpe degli Arabi nomadi e in genere i musulmani, specialmente quelli stanziati sulle coste del Mediterraneo centro-orientale, in Spagna e in Sicilia.
In numismatica, nome dato al dīnār arabo molto diffuso nei paesi cristiani. ...
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ARABI
A.M. Piemontese
Una trattazione sistematica del contributo degli A. alla civiltà artistica del Medioevo è data sotto le voci specifiche dedicate all'argomento (dinastie e aree geografiche), ove, [...] e conforme agli schemi tipologici stabiliti in Oriente dal califfo ῾Abd al-Malik tra il 77 e il 79 a.E./696-699 è un dīnār del 102 a.E./721; poco dopo fecero la loro comparsa i darāhim d'argento, mentre si coniavano fulūs di rame, generalmente senza ...
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MITHQĀL
Carlo Alfonso NALLINO
. Vocabolo arabo che, dal suo senso primitivo di peso in generale, passò (dopo la metà del sec. I eg., VII d. C.) a designare un peso e una moneta particolari. Il peso [...] 4,679, in Siria di gr. 4,8. Con la riforma monetaria del califfo omayyade ‛Abd al-Malik nel 77 eg., 696 d. C., essendo stato fissato il dīnār aureo nel peso predetto di gr. 4,25, il vocabolo mithqāl, quale designazione di moneta, divenne sinonimo di ...
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R È il nome dato alla parte occidentale del Sudan Anglo-Egiziano, del quale costituisce una provincia, che confina a O. con l'Africa Equatoriale Francese e ha a un dipresso per parallelo centrale il 13° [...] impegni e si accinse a invadere il Kordofān e l'Alto Egitto. Però la sua capitale fu presa nel 1916, ‛Alī Dīnār fu ucciso e il Dārfūr incorporato al Sūdān. Sul confine occidentale, a Kereinik, furono istituite nel 1918 una stazione militare e una ...
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GIZYAH
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo arabo d'origine aramaica, che significava "tributo" in genere, ma che, in base a un passo del Corano (IX, 29), designò nel diritto musulmano il testatico o tributo [...] caso diverso le autorità lo determineranno secondo il loro prudente arbitrio, ma non mai in quantità inferiore a un dīnār (v.) legale per persona. Nell'impero ottomano la gizyah continuò ad essere riscossa anche dopo la proclamazione dell'eguaglianza ...
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dinar
dinàr s. m. [arabo dīnār, dal gr. biz. δηνάριον, che è dal lat. denarius: v. denaro]. – Antica moneta d’oro araba; oggi, l’unità monetaria della Giordania, dell’Iraq, dell’Algeria, e di altri paesi mediorientali.
diniano
s. m. e agg. Sostenitore di Lamberto Dini; che si richiama alla sua linea politica. ◆ Anche Letizia Moratti si è lasciata lusingare dal «workshop» diniano. (Foglio, 28 ottobre 1999, p. 1, Prima pagina) • Il ricordo di questo «giallo»...