Genesi e struttura della società
Davide Spanio
Scritta da Giovanni Gentile tra l’agosto e il settembre del 1943, «a sollievo dell’animo in giorni angosciosi per ogni Italiano», ma anche «per adempiere [...] questo modo, era il tutto come «autoconcetto» a imporsi, evocando un Dio chiamato a governare e a reggere il mondo, innamorato di sé e dello Stato alludeva al volere dell’individuo che ne incarnava la legge. Si trattava cioè di rendersi conto che ...
Leggi Tutto
La formula di Heer dell’era costantiniana (1949-1953)
Il cristianesimo in mezzo al tempo e all’eternità
Gianmaria Zamagni
Nella primavera del 1953 lo storico delle idee austriaco Friedrich Heer pubblica [...] ruolo chiave di Eusebio che «ha destituito il popolo ebraico dalla storia della salvezza. Con questo, il Regno di Dio è fra di noi nel presente, incarnato nell’imperatore in cielo e dall’imperatore in terra»51.
Non è tanto nelle ricorrenze di un nome ...
Leggi Tutto
Costantino e la dottrina della regalità sociale di Cristo
Enrico Baruzzo
La dottrina della regalità sociale di Cristo rappresenta in ambito cattolico una delle risposte al processo di secolarizzazione, [...] lo strumento del supplizio di Cristo. Se il personaggio materno incarna l’idea di una fede pia e genuina, Costantino si e significherà sempre il primo passo allo stabilimento del regno di Dio nella società, come tale, nelle sue leggi, nella sua ...
Leggi Tutto
Eresia, arianesimo e dottrina trinitaria
Manlio Simonetti
In quanto capo della Chiesa, Costantino ebbe a occuparsi di due eresie in ambito cristiano, il donatismo e l’arianesimo. Mentre la crisi donatista [...] di Smirne è d’indirizzo del tutto diverso: Dio è uno – ragiona Noeto –, Cristo è Dio, quindi Cristo è l’unico Dio, identificandosi perciò con Dio Padre come un suo modo di presentarsi agli uomini quando si incarna nell’uomo Gesù, sì che sulla croce ...
Leggi Tutto
peccato [plur. anche peccata]
Antonietta Bufano
Philippe Delhaye
Attilio Mellone
Le occorrenze del termine nell'accezione più comune di " colpa verso Dio " sono, ovviamente, più numerose nella Commedia; [...] la colpa, o l'uomo tentava da sé di risarcirla. Ma data la sua assoluta incapacità, ecco che il Figlio di Dio si è incarnato per riscattarci (cfr. anche Mn II XII e Pd VII 25-63). Per portare a compimento questa redenzione e rendere gli uomini ...
Leggi Tutto
MASSARI, Giuseppe
Giuseppe Monsagrati
– Nacque a Taranto l’11 ag. 1821 da Marino, barese, e dalla tarantina Maria Saveria Fedele.
Aveva solo sette anni quando il padre, ingegnere civile e ispettore [...] e fin troppo disinvolti per un giovane così timorato di Dio e sostanzialmente conformista: di qui i frequenti sfoghi del tenere lontano lo spettro del radicalismo sociale e politico incarnato ai suoi occhi dal rilancio mazziniano e montanelliano dell’ ...
Leggi Tutto
Diritto e politica
Dieter Grimm
La produzione del diritto
Le società premoderne
L'attuale rapporto fra diritto e politica è determinato essenzialmente dalla positivizzazione del diritto, ossia dal processo [...] , circa il contenuto di quel volere. Quale ordinamento Dio avesse voluto dare al genere umano divenne oggetto di tempi esso diede origine a un sistema politico specializzato, incarnato nel principe; tale sistema, che presto si provvide ...
Leggi Tutto
nobiltà e nobile (nobilità; nobilitade; nobiltade; nobiltate)
Domenico Consoli
Dai classici, in primo luogo da Livio (a parte stanno le voci dissenzienti di alcuni moralisti, come vedremo), D. riceveva [...] uomo, in cui le ascendenze scritturali (Che cosa è l'uomo, che tu, Dio, lo visiti? Tu l'hai fatto poco minore che li angeli, di gloria e de la deitade, che quasi sarebbe un altro Iddio incarnato (XXI 10). Il modo teologico si riferisce agli specifici ...
Leggi Tutto
principio
Alfonso Maierù
Il termine designa in D. tutto ciò che a qualsiasi titolo è ‛ primo ' in un certo ambito, nell'ordine dell'essere come in quello del conoscere; spesso ha connotazioni o designazioni [...] illa fontali luce liberalis emanatio "; De Verbo incarnato sermo V 1 " In verbo isto declaratur : VE I V 1 faber ille atque perfectionis principium et amator; Cv IV XII 14 Dio è principio de le nostre anime e fattore di quelle simili a sé (cfr. Pd ...
Leggi Tutto
ESTETICA
M. M. Sassi)
Non si può dire che il pensiero antico abbia prodotto un'e. sistematica nello stesso senso in cui, p.es., ha gettato le basi di una sistematica teoria poetica. Tale constatazione [...] XII, 10, 9; Sen., Ep., LVIII, 20 s.; LXV, 7; Dio Chrys., XII, 71; Max. Tyr., XXVI, 5).
In realtà l'atteggiamento di astrazione dall'elemento materiale, colui che si è incarnato come mousikòs potrà elevarsi alla bellezza e all'armonia intelligibili ...
Leggi Tutto
incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...
spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente del lat. spiritus); nel sign. 7 di «alcole»...