Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Vincenzo Gioberti
Paolo Marangon
Nessun pensatore probabilmente esercitò in Italia, alla metà dell’Ottocento, un’influenza politico-culturale più vasta di Vincenzo Gioberti. Ciò fu determinato non solo [...] confini del mondo sensibile, l’azione conservatrice di Dio continua con una specie di creazione assidua e dei suoi atti riformatori viene interpretato dall’autore come l’incarnazione provvidenziale del pontefice da lui stesso preconizzato: ora l’ ...
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(o eguaglianza) Condizione di cose o persone che siano tra loro identiche, o abbiano le stesse qualità, gli stessi attributi in ordine a determinate relazioni. In particolare, condizione per cui più persone [...] del cristianesimo, per il quale gli uomini sono tutti figli di Dio e come tali uguali. Difficilmente, tuttavia, può dirsi che l’ dominio e diseguaglianza (➔ socialismo). Pur essendosi il socialismo incarnato, nel 20° sec., in realtà politiche che ...
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scetticismo Genericamente, l’atteggiamento di chi esclude la possibilità di una conoscenza assoluta delle cose e del raggiungimento della verità. In particolare, in filosofia, la dottrina delle diverse [...] conoscenze comuni e universali (come la credenza nell’esistenza di Dio, nella provvidenza, nell’universale razionalità), a cui oppose la confronti di un atteggiamento dogmatico, che si vedeva incarnato nell’aristotelismo, e come premessa a una nuova ...
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Verità
Massimo Dell'Utri
(XXXV, p. 164)
In sintonia o in contrasto con la tradizione, buona parte della riflessione novecentesca sul concetto di v. può essere vista come un tentativo di esplicitare [...] è e il non ente non è, è la verità". Tali parole incarnano per Tarski l'essenza della 'semantica', da lui intesa come quella disciplina la sua critica radicale conduce alla consapevolezza della "morte di Dio" - l'obliterazione dell'idea di v. - e ...
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Magia
Gilbert Lewis
Evoluzione del concetto
Il termine 'magia', di uso corrente, ha una lunga storia e ha assunto connotazioni diverse nel corso del tempo. Lo scetticismo nei confronti dei poteri o [...] credenti sui poteri dei vari dei e spiriti e sul vero dio. La storia biblica della sfida tra Elia e i profeti di 1973). Nacque così l'immagine popolare dell'erudito solitario, incarnato dal Faust di Marlowe e dal personaggio di Prospero nella ...
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Progresso
Pietro Rossi
di Pietro Rossi
Progresso
Progresso e modernità
L'idea di progresso nasce con la cultura moderna, tra Sei e Settecento, e si diffonde largamente nell'epoca che va dalla pubblicazione [...] dal paradiso terrestre, e si concluderà con l'avvento del regno di Dio. Questa prospettiva escatologica si combina con il riconoscimento di un evento centrale, rappresentato dall'incarnazione di Cristo e dal suo sacrificio, che riscatta l'umanità dal ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Teorie della politica
Carlo Altini
Nonostante le prospettive teoriche che si occupano di politica in Italia diventino, nella seconda metà del Novecento, sempre più specializzate a livello accademico [...] L’impegno dell’uomo in politica deriva dal suo dovere verso Dio, poiché i credenti devono mostrare la loro capacità di inserirsi può fare a meno del decisionismo, in quel caso incarnato nella figura del primo ministro, eletto a suffragio universale. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Esistenzialismo e fenomenologia
Costantino Esposito
La crisi dell’idealismo e l’arrivo dell’esistenzialismo in Italia
Per una storia della formazione e dello sviluppo del ‘pensiero civile’ nell’Italia [...] in riferimento alle idee divine, intese come le «intenzioni» di Dio verso l’uomo, le quali costituiscono al tempo stesso i fini della riflessione dell’autore che ha per così dire ‘incarnato’ più di ogni altro l’esistenzialismo italiano, vale a ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Gioacchino da Fiore
Gian Luca Potestà
Esegeta del testo biblico, Gioacchino dette forma ed espressione a una simbolica teologica e a un’ermeneutica storica complesse, con ampio ricorso a figure e diagrammi. [...] padre. Non che lo stato di abiezione sia di per sé gradito a Dio; ma la condizione di minorità e debolezza è atta a generare l’umiltà, Padre, ma non comprende lo Spirito che, non essendosi incarnato, non può essere compreso dagli uomini carnali. Il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Le filosofie cristiane
Michele Lenoci
I contributi offerti, nel secondo dopoguerra, dalle correnti filosofiche ispirate al cristianesimo non solo risentono di una serie di questioni discusse nei decenni [...] che, partendo da un qualunque ente diveniente, pervenga a un ente immobile, ben diverso dal Dio cristiano, quello di cui parlano le Scritture, che si è incarnato, è morto ed è risorto. In questo senso, soprattutto quelli che non lo hanno più ...
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incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; usato quasi esclusivam. nel rifl., riferito...
spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente del lat. spiritus); nel sign. 7 di «alcole»...