Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] di studio delle essenze quali sono in Dio avanti la creazione, ossia una esposizione irrevocabilmente con l'avvento del cristianesimo. Rispetto agli dei greci Di qui il concetto di "morte dell'arte" nel senso che, dopo la classicità e con la scoperta ...
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Scienziato e filosofo (Clermont, od. Clermont-Ferrand, 1623 - Parigi 1662). Il padre, Étienne (v.), magistrato e buon matematico, orientò Blaise, secondogenito, in un ambiente scientifico, quello del circolo [...] problema del vuoto P. tornò ancora nel 1648. Ma frattanto nuovi motivi si erano cristianesimo si coglie attraverso l'analisi della condizione umana, ove la fede è l'unico rimedio alla miseria dell'uomo. Anche il riconoscimento dell'esistenza di Dio ...
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Re di Macedonia (Pella 356 - Babilonia 323 a.C.), figlio di Filippo II, fondatore della potenza macedone, e di Olimpiade, figlia di Neottolemo re d'Epiro. Una delle maggiori figure della storia, dominò [...] all'oasi di Sīwa a venerare il dio Ammone.
Soffermatosi a Menfi per riorganizzare l poi svolgersi e fruttificare il cristianesimo.
La figura di A il Petrarca nella breve vita di A. contenuta nel De viris illustribus.
Fra le opere teatrali ispirate ...
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Filosofo, teologo, mistico e missionario catalano (Palma di Maiorca 1233/1235 - forse Isola di Maiorca 1315), detto doctor illuminatus. Le sue numerose opere sono scritte in catalano, latino e arabo. Elemento [...] gli ebrei e gli islamici al cristianesimo: in questa prospettiva elaborò la de contemplació (1272 circa; in arabo nel 1270). Con l'appoggio di re Giacomo è l'unità del reale) e a ricondurre a Dio. È il recupero di una concezione unitaria del sapere ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] riforma disciplinare e la cultura religiosa nel clero, in Germania e nella sua Corano, della superiorità del cristianesimo. Verso la fine della sua Non per questo rinunciamo ad avere un'idea di Dio; ché anzi, per il riconoscimento dei limiti che ...
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Scrittore e pensatore tedesco (Kamenz, Sassonia, 1729 - Braunschweig 1781). Destinato, per tradizione familiare, alla carriera ecclesiastica, preferì invece dedicarsi ad altri studî, frequentando a Lipsia [...] solo il massimo teorico del teatro in Germania nel suo secolo, ma ne fu anche il degli scritti biblici la "verità" del cristianesimo. Ne scaturì una violenta polemica, che del vero al vero stesso riservato solo a Dio, l'Anti-Goeze (1778-79) e altri ...
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Apologeta e scrittore cristiano (sec. 2º-3º d. C.). Considerato il padre della teologia latino-occidentale, che già allora si differenziava dalla grande speculazione teologica greco-orientale, fu uno dei [...] hanno frammenti nel Digesto. T. fu anche probabilmente a Roma (ma si ignora quando e quante volte). La conversione al cristianesimo fu rapida : nella considerazione dei problemi dell'anima e di Dio, egli portava questa sua ansia del concreto, parlando ...
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Filosofo tedesco (Landshut 1804 - Rechenberg, Norimberga, 1872). Tra i più influenti critici della religione, elaborò una filosofia umanistica, di ispirazione materialistica, che influì sul giovane K. [...] critica della religione, in particolare del cristianesimo; la generale concezione umanistica. La critica ente comunitario o generico, ossia appartenente, nel senso più forte, al genere, all'umanità (il tu è il Dio dell'io). L'opera più importante di ...
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Apologista cristiano (3º-4º sec.), di origine africana (Firmianus non significa "di Fermo"). Scrittore raffinato e dallo stile ciceroniano, sebbene pensatore modesto, è figura di notevole importanza soprattutto [...] dal 306, quando fu destituito, al 311 o 313. Nel 317 fu chiamato da Costantino come precettore del figlio Crispo, la tesi che i sovrani persecutori del cristianesimo sono stati duramente castigati da quel Dio che con la sua provvidenza regge la ...
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Teologo e filosofo tedesco (Friburgo in Brisgovia 1904 - Innsbruck 1984), fratello di Hugo. È considerato tra i maggiori teologi cattolici del sec. 20º. Partecipò come esperto al concilio Vaticano II. [...] ; l'umanità stessa è tale perché Dio ha voluto la sua autoespressione nel Logos. L'uomo, «uditore della parola nel Grundkurs des Glaubens. Einführung in den Begriff des Christentums (1976; trad. it. 1977). Si tratta di un'introduzione al cristianesimo ...
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cristianesimo
cristianéṡimo s. m. [dal lat. tardo Christianismus, gr. Χριστιανισμός]. – 1. La religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo, l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio...
pneumatico1
pneumàtico1 agg. [dal gr. πνευματικός, der. di πνεῦμα πνεύματος «spirito»] (pl. m. -ci). – 1. Nel linguaggio filos., che appartiene allo spirito, che si riferisce alla vita interiore dell’uomo; in partic., nel cristianesimo dei...