Sentimento di viva affezione verso una persona, che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia.
Filosofia
Nella tradizione filosofica occidentale, il concetto di [...] alla base della concezione teologica e cosmologica di Aristotele: Dio, come ente perfetto, non ama il mondo, ma riportato nell’ambito del cristianesimo dalla progressiva adozione dell’amor dei intellectualis. Nel pensiero posteriore, l’analisi ...
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Teologo e filosofo tedesco (Friburgo in Brisgovia 1904 - Innsbruck 1984), fratello di Hugo. È considerato tra i maggiori teologi cattolici del sec. 20º. Partecipò come esperto al concilio Vaticano II. [...] ; l'umanità stessa è tale perché Dio ha voluto la sua autoespressione nel Logos. L'uomo, «uditore della parola nel Grundkurs des Glaubens. Einführung in den Begriff des Christentums (1976; trad. it. 1977). Si tratta di un'introduzione al cristianesimo ...
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(gr. ᾿Αντίχριστος) Il nemico di Cristo che tenta di soppiantarlo, ma che da Cristo sarà annientato nel suo ritorno trionfale (parusia) alla fine dei tempi. Nei Vangeli non si parla espressamente dell’A.; [...] e si innalza sopra di tutto ciò che si chiama Dio» (è dunque l’«abominio della desolazione» di Daniele 9 riaffiorato nelle grandi crisi del cristianesimo (primi secoli, Medioevo, , accolta nell’antichità e nel Medioevo, nella storia dell’esegesi ...
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Vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima. Nella filosofia greca il termine a. (ϕιλία) si incontra dapprima come concetto fisico [...] datene dai pensatori antichi (e particolarmente da Platone nel Liside) non veniva ancora nettamente distinta dal Dio» e questi parla a Mosè come a un amico e Gesù chiama amici, non servi, i discepoli) e che ha risonanze anche fuori del cristianesimo ...
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Termine diffuso in molte lingue austronesiane della Melanesia e della Polinesia, con il significato generale di «forza sovrannaturale», «potere spirituale», «efficacia simbolica». Il termine si diffuse [...] negli studi di storia delle religioni.
Nel contesto dell’evoluzionismo antropologico, che mirava m.: la diffusione del cristianesimo, gli stessi significati che soprattutto in riferimento alla potenza di Dio o alla sacralità dei capi tradizionali. ...
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Originariamente, presso i Latini, la parola, il detto della divinità, quindi il destino irrevocabile fissato fin dal principio e a cui nessuno si può sottrarre, e perciò la morte; al plurale, i detti del [...] collegandosi, nel mondo antico, anche alla concezione della causalità dei cieli nel corso presume regoli il corso degli eventi. Nel mondo ellenistico il f. fu oggetto il conseguimento di un dato effetto, da Dio che nella sua onnipotenza è però libero ...
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Storico delle religioni e giornalista italiano (n. Roma 1952). Dal 1991 docente di filologia patristica all'univ. di Roma La Sapienza, dove dal 2005 è prof. ordinario. Studioso del giudaismo e del cristianesimo [...] . Testi scelti (1921-1978) e nel 2016 Un uomo come voi. Testi scelti (1914-1978). Dei suoi lavori più recenti si segnalano Montini e la santità (2018), entrambi del 2020, Andare per la Roma dei papi e I libri di Dio. Breve storia dei testi cristiani ...
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L’arte, la metodologia e la scienza dell’apologia, specie nella filosofia (anticamente l’a. fu parte della dialettica) e più ancora nella religione. Mirando a difendere la verità contro l’errore, a sostenere [...] avversari, l’a. si può dire propria delle religioni rivelate (giudaismo, cristianesimo, islamismo), che presentano una concezione totale del mondo e dell’uomo nei suoi rapporti con Dio, e quindi offrono, come oggetto di fede, un complesso di ‘verità ...
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(XV, p. 354; App. IV, I, p. 796)
Filosofie orientali in Occidente. − Un'analisi della fortuna delle f. e delle religioni orientali nel dopoguerra in Occidente (Europa e Stati Uniti) non può prescindere [...] conoscere la f. zen negli Stati Uniti, fondando nel 1905 il primo di una serie di centri. sotto l'influsso del cristianesimo questi movimenti riformatori assunsero realizzato questo compito, essendo cioè già ''dio in terra'', indica col suo esempio ...
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Il problema della necessità e dell'urgenza di un rinnovamento della catechesi (v. catechismo; IX, p. 439) sia dal punto di vista metodologico sia per quanto riguarda il contenuto, cioè il modo di considerare [...] e valutare in modo nuovo e concreto la reale presenza del cristianesimonel nostro tempo; si ricordi l'enorme impressione destata dal libro delle Sacre Scritture non è che occasione dell'incontro tra Dio e l'anima; la "Parola" ha un influsso ...
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cristianesimo
cristianéṡimo s. m. [dal lat. tardo Christianismus, gr. Χριστιανισμός]. – 1. La religione fondata da Gesù Cristo, nel quale i credenti riconoscono, nello stesso tempo, l’iniziatore e profeta meramente umano e il Verbo di Dio...
patto s. m. [lat. pactum, der. di pacisci «patteggiare» (che ha la stessa radice di pax pacis «pace»), part. pass. pactus]. – 1. a. In genere, convenzione, accordo fra due persone o fra due parti: fare, concludere, stringere un p. con qualcuno...