Filosofo (Stilo, Reggio di Calabria, 1568 - Parigi 1639). Entrato adolescente nell'ordine dei domenicani, venne formando la sua cultura filosofica soprattutto con la lettura dei platonici e di Telesio; [...] perché nella sua natura accoglie e manifesta un impeto verso l'infinito, un'intuizione intellettuale che si radica nella mens data da Dio ai singoli uomini. Ma anche tale primato dell'uomo non scinde l'unità del tutto: questa è il fondamento di tutta ...
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Saggista francese (Roanne 1912 - Parigi 1997). Combatté nella guerra di Spagna tra i repubblicani e militò nella Resistenza. Deportato, evocò l'esperienza del campo di concentramento in due importanti [...] libri, L'univers concentrationnaire (1945; trad. it. Dio è caporale, 1947) e Les jours de notre mort (1946). Nel 1948 fondò con J.-P. Sartre, A. Camus e A. Breton il Rassemblement démocratique révolutionnaire. Collaborò con Le Figaro, sulle cui ...
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Gnostico del sec. 2º, a Roma ai tempi di Igino (136-140); la sua dottrina, che è stata a torto messa in rapporto con la genesi del pensiero di Marcione, doveva ridursi alla consueta antitesi fra il dio [...] supremo e il demiurgo creatore ...
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Scienziato e filosofo (Clermont, od. Clermont-Ferrand, 1623 - Parigi 1662). Il padre, Étienne (v.), magistrato e buon matematico, orientò Blaise, secondogenito, in un ambiente scientifico, quello del circolo [...] uomo. Da questo limite, intrinseco al suo essere creatura, l'uomo esce solo se è capace di cogliere l'infinito, Dio persona, il Dio biblico che condanna e redime, che guida il corso della storia. È possibile far uso apologetico di miracoli e profezie ...
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Eretico (n. Sinope 85 d. C. circa - m. 160 circa). Di agiata condizione, si trasferì a Roma; quando espose le sue tesi sulla totale inconciliabilità tra Nuovo e Vecchio Testamento fu subito scomunicato. [...] il perdono anche ai peccatori. Per costoro morto sulla croce, liberò anche tutti quelli che già all'Inferno pativano la pena del Dio della materia. La redenzione di Cristo vale anche per gli uomini che riescano a domare la carne e gli istinti con una ...
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Scrittore ungherese (Biharugra 1893 - Budapest 1971) della corrente neopopulista. Premio Kossuth nel 1954. Nei suoi romanzi (Emberek "Uomini", 1930; Őszi vetés "Seminagione autunnale", 1940; Lakodalom, [...] Keresztelő, Bölcső "Nozze, Battesimo, Culla", 1942-43; Isten malmai "Mulini di Dio", 1949; Tavaszi szél "Vento primaverile", 1950; Uj föld "Terra nuova", 1953; Nyugtalan élet "Vita irrequieta", 1954-58, romanzo autobiografico; Szereposztás " ...
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Ceramista greco di Corinto (metà 6º sec. a. C.), figlio di Biante. Si conoscono di lui un vaso a fiaschetto, con scene della leggenda di Troilo, e una tavoletta votiva dedicata a Posidone, con la figura [...] del dio da un lato e quella di un cacciatore con cane dall'altro. ...
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Architetto del faraone Zoser (circa 2650 - 2600 a. C.), cui si attribuiscono varie costruzioni tra cui la piramide a scalini di Saqqāra. Divinizzato nel periodo persiano, acquistò fama di medico e di saggio [...] e fu assimilato al greco Asclepio. A Menfi era considerato figlio del dio Ptah. ...
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Poeta inglese (Bromsgrove 1932 - Cambridge 2016). Prof. all'università di Leeds (1954-80) e poi alla Boston University, dove dal 1988 insegna religione e letteratura inglese. Le sue poesie sono incentrate [...] sui temi della morte, di Dio, dell'amore, della guerra e del fluire del tempo. La tessitura dei versi, di estrema sofisticazione intellettuale, richiama, almeno nella struttura formale, J. Donne e Ben Jonson. Fra le raccolte poetiche: For the ...
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Teologo francescano, commentò le Sentenze a Parigi verso la metà del 14º sec. (1357; ma forse anche prima del 1354): svolse dottrine scotiste in senso nominalistico. Tra le sue tesi più caratteristiche: [...] ) di una pluralità di perfezioni nell'essenza di Dio, possibilità logica della creazione d'un mondo infinito della tradizione francescana, soprattutto sulla teoria della conoscenza (Dio intelletto agente delle anime umane). Ci restano di lui ...
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dio1
dio1 agg. [dal lat. dius = divus], poet. – Divino, luminoso: ne la luce più dia Del minor cerchio (Dante); la dia bellezza nel sereno viso (Carducci).
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...