Filosofia
Il concetto filosofico di c. è essenzialmente caratterizzato dalla nota dell’assoluta novità che quanto si presenta come ‘creato’ manifesta rispetto alla situazione in cui esso ancora non sussisteva. [...] ciò recisamente a quello greco che dalla considerazione dell’agire come eterna insoddisfazione e imperfezione desumeva la concezione di Dio come pura intelligenza, scevra di ogni potenza e amore e azione), pose invece in primo piano il concetto della ...
Leggi Tutto
Filosofia
Nel linguaggio filosofico, lo stato di ogni realtà in quanto è tale, o, in senso specifico, lo stato della realtà che può essere oggetto di un’esperienza sensibile.
E. ed essenza
Nella storia [...] J.-P. Sartre. La seconda direzione (che, sulle orme di Kierkegaard, concepisce l’esistere autentico come rapporto del singolo a Dio, mediante il quale ci si libera dall’angoscia del nulla) è rappresentata in Germania dalla ‘teologia della crisi’ del ...
Leggi Tutto
Scienza greco-romana. Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Jim R. Hankinson
Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Con le sue riflessioni sui limiti della conoscenza umana, [...] immagini del Sole, della linea e della caverna (Respublica, VI-VII, 505 a-519 a). La nozione chiave è quella del dio che informa ogni cosa; una corretta valutazione dell’ordine delle cose è possibile soltanto se si comprende che ogni cosa è ordinata ...
Leggi Tutto
Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] senza sentire il bisogno di entrarvi è o bestia o dio. Quanto alle forme di Costituzione, esse sono buone o a essere umile e moderato, ma sottopone il suo potere «alla maestà di Dio, per estendere il più possibile il suo culto» (De civitate Dei, ...
Leggi Tutto
Filosofo e poeta ucraino (Černuchi, Poltava, 1722 - Ivanovka, od. Skovorodinovka, Char´kov, 1794). Insegnante e istitutore, viaggiò in diversi paesi europei; dal 1769 condusse una vita errabonda attraverso [...] , affrontò nei suoi scritti il tema della conoscenza di sé stessi come primo momento nel cammino verso la conoscenza di Dio (Narkiss. Razglagol o tom: uznaj sebe "Narciso. Dialogo sul tema: conosci te stesso", 1769-70), la retta interpretazione dei ...
Leggi Tutto
Tolleranza
Carlo Augusto Viano
1. La fine della tolleranza
Nel 1791 Thomas Paine sosteneva in The rights of man che la Costituzione francese "aveva abolito la tolleranza, o rinunciato a essa, ma aveva [...] rottura di una promessa, ma si appellava all'Antico Testamento, che assegnava ai re la punizione di coloro che offendevano Dio: negare gli articoli di fede era una bestemmia contro la divinità e anche uno scandalo che poteva essere contagioso. Contro ...
Leggi Tutto
JUDAH BEN SALOMON HA-COHEN MATQAH
CCesare Colafemmina
Filosofo, nato a Toledo verso il 1215 da una celebre famiglia di astrologi, fu discepolo di Meir Abulafia (1170?-1244), il più famoso rabbino spagnolo [...] vera l'opinione di Aristotele, "come se questi fosse un angelo di Dio, che non si può criticare" (Sirat, 1978, pp. 50-61). lo rassicura che le stelle sono strumenti nella mano di Dio e che Israele è sottratto alla legge degli astri quando osserva ...
Leggi Tutto
Filosofo (Samoens, Savoia, 1718 - Roma 1802), barnabita. Prof. nei collegi dell'ordine, quindi (1749) all'univ. di Torino. Fu creato cardinale nel 1787 da Pio VI. Seguace della filosofia di Malebranche, [...] ), svolgendo in particolare, con forte accentuazione platonico-agostiniana, la dottrina malebranchiana dell'origine delle idee come presentate da Dio all'anima umana, incapace di ricevere alcuna impressione esterna dal corpo. L'opera sua più nota è L ...
Leggi Tutto
Filosofo, nato a Napoli il 9 agosto 1878, professore all'università di Pisa dal 1922 al 1945. Fu deputato al Parlamento e accademico d'Italia.
Spirito proteiforme, il C. è passato dall'idealismo a una [...] il C., non annulla le conquiste dell'idealismo ma le invera in una più profonda intuizione dell'esperienza nella sua complessività. A Dio si passa non dal mondo ma dall'uomo e dall'analisi dell'atto umano. Il C. in definitiva si mostra equidistante ...
Leggi Tutto
Mitico autore della letteratura ermetica della tarda età ellenistica. Per letteratura ermetica si intende un gruppo di scritti di argomento filosofico-religioso che circolarono nel mondo greco-romano nei [...] classici a quelli che pensavano ne fossero stati i maestri: da ciò nacque l'idea di assegnarli all'antichissimo dio egiziano Thoth, identificato con il greco E. Trismegisto ("tre volte grandissimo"). Questi scritti furono più tardi collegati a una ...
Leggi Tutto
dio1
dio1 agg. [dal lat. dius = divus], poet. – Divino, luminoso: ne la luce più dia Del minor cerchio (Dante); la dia bellezza nel sereno viso (Carducci).
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...