La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Algebra e linguistica. Gli inizi dell'analisi combinatoria
Roshdi Rashed
Algebra e linguistica. Gli inizi dell'analisi combinatoria
Intorno [...] (bi-ḍarbin min al-ḥisāb) e scrive: "Ti spiego ciò che ottieni dalle forme a due, tre, quattro e cinque lettere, se Dio l'Altissimo lo vuole, con una sorta di calcolo [ḥisāb] chiaro" (al-Suyūṭī, al-Muẓhir, p. 72).
È possibile seguire questa tradizione ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Francesco De Sanctis
Andrea Battistini
Francesco De Sanctis considerò la letteratura un’esperienza umana integrale immersa totalmente nel corso della storia. La sua ideologia romantica non prese una [...] razionalismo di Hegel. Ne derivò il rifiuto di una concezione «fondata sopra concetti generali, come assoluta sostanza, Dio, infinito, finito, identità assoluta, essere, essenza» (Opere, cit., 13° vol., 1961, p. 464). Chi persistesse nel confondere ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Carlo Michelstaedter
Fabrizio Meroi
Il pensiero di Carlo Michelstaedter, figura di primo piano nel panorama filosofico europeo dell’inizio del Novecento, è stato spesso interpretato – sulla scorta, [...] che la «qualunque vita» che noi tutti abitualmente viviamo è illuminata – ma sarebbe più corretto dire: oscurata – dal «dio benevolo» del «piacere» che ci proietta, adulandoci, in un futuro vuoto tale da allontanarci sempre di più dalla pienezza del ...
Leggi Tutto
DEL NOCE, Augusto
Stefano Di Bella
La vita
Nacque a Pistoia l’11 agosto 1910 da Ubaldo, alto ufficiale dell’esercito, e da Lia Dratis, di origini savoiarde. La famiglia si trasferì a Savona, per poi [...] Gustavo Bontadini, 2 voll., Milano 1975; Simone Weil, interprete del mondo di oggi, introduzione a S. Weil, L’amore di Dio, Torino 1979; Gilson e Chestov, in Esistenza, mito, ermeneutica, II, Padova 1980; L'idea di modernità, in Modernità. Storia e ...
Leggi Tutto
ARISTOTELISMO
C. Gentili
Di un'influenza aristotelica nelle concezioni medievali dell'arte non si può parlare prima del sec. 13°, quando ha grande rilievo - in rapporto al modo di concepire l'opera [...] il panteismo, a fare ricorso "alle nozioni aristoteliche che rendono possibile la distinzione più netta tra l'uomo e Dio" (Gilson, 1952, trad. it. p. 470).Il frutto più cospicuo di questo recupero della totalità dell'insegnamento aristotelico venne ...
Leggi Tutto
EVOLA, Giulio Cesare Andrea (Julius)
Luca Lo Bianco
Nacque a Roma il 19 maggio 1898 da Vincenzo e da Concetta Frangipane, in una famiglia aristocratica e cattolica, di lontana ascendenza spagnola. Adolescente, [...] della civiltà moderna, ribaltando la teoria evoluzionistica in chiave antidarwiniana ed evidenziando il processo di decadenza dell'uomo-dio.
L'opposizione tra mondo tradizionale e mondo moderno è opposizione totale fra due alterità disomogenee che si ...
Leggi Tutto
BARONI CAVALCABÒ, Clemente
Claudio Leonardi
Nacque il 23 nov. 1726 a Sacco, nel Trentino, da Giovarni Battista e da Teodora Salvadori. La famiglia del B. faceva parte dell'aristocrazia locale che trovava [...] nel 1761 in una lettera al fratello Teodoro; ora la cultura stessa, in quanto sia negazione dell'idea e della realtà di Dio, gli appare come la causa diretta dei mali che avevano colpito e colpivano l'umanità; in altri termini, contro l'iuuminismo e ...
Leggi Tutto
La civilta islamica. Introduzione. Le scienze nell'Islam classico e la periodizzazione della storia della scienza
Roshdi Rashed
Introduzione. Le scienze nell'Islam classico e la periodizzazione della [...] Profeta, la sua trasmissione, le regole d'interpretazione, ecc.); le scienze dei fondamenti della religione (uṣūl al-dīn; Dio, la profezia, il dogma, ecc.); le discipline giuridiche fondate sui principî dell'Islam. La differenza essenziale tra queste ...
Leggi Tutto
MAGGI, Vincenzo
Elisabetta Selmi
Discendente da una famiglia di illustri tradizioni nobiliari, il M. nacque, intorno al 1498, in provincia di Brescia, presumibilmente nella località di Pompiano, dove [...] navigazione perigliosa. L'idea di una felicità propria dell'uomo, quasi sorta di beatitudo che lo assimila a Dio, coincidente con la conoscenza, sommo bene, comprensiva di virtù, scienza e contemplazione, è tesi propria della tradizione averroista ...
Leggi Tutto
Il Rinascimento. Il contesto culturale e istituzionale
Cesare Vasoli
Il contesto culturale e istituzionale
La crisi politica e religiosa europea tra Trecento e Quattrocento
Tracciare un quadro sintetico [...] centralità cosmica dell'uomo e l'esaltazione della sua libertà, della sua dignità e delle sue arti di creatura destinata da Dio stesso a operare su tutte le cose, quasi per continuare la Creazione e imprimervi l'ultimo segno di perfezione. D'altro ...
Leggi Tutto
dio1
dio1 agg. [dal lat. dius = divus], poet. – Divino, luminoso: ne la luce più dia Del minor cerchio (Dante); la dia bellezza nel sereno viso (Carducci).
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...