Concezione speculativa e cosmologica secondo la quale il corso degli eventi del mondo, compiuto il proprio ciclo, ritorna su sé stesso, in una serie indefinita di identiche ripetizioni.
Simile concezione, [...] correnti idealistiche, sia da quelle positivistiche e dalla stessa teologia cristiana, che non può accettare una dottrina che così pienamente ostacola la libertà creatrice di Dio, la concezione dell’eterno ritorno è stata ripresa da F. Nietzsche. ...
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IBN SA῾BĪN
Filosofo islamico d'ispirazione mistica, autore delle risposte alle questioni filosofiche dette 'questioni siciliane', poste da Federico II ai sapienti islamici del suo tempo.
Abū Muhammad [...] lui perennemente ostile, che gli impediva di praticare la vita virtuosa alla quale aspirava, unito al desiderio mistico di ricongiungimento a Dio, che spinsero I.S., nel 668 o 669 (1270 o 1271), al suicidio per taglio delle vene, alla maniera stoica ...
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Filosofo (n. 1316 - m. Halberstadt 1390), insegnò a Parigi (rettore della Sorbona, 1353); fu primo rettore dell'università di Vienna (1365), e vescovo di Halberstadt (dal 1366). Scrisse di logica, matematica, [...] certezza del conoscere sensibile relativa; sostiene che questa può far ritenere esistenti realtà che non lo sono, purché Dio imprima nel soggetto l'immagine dell'oggetto inesistente); in fisica respinge la tesi - che circolava in ambienti occamisti ...
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Stato tormentoso di ansietà e di sofferenza.
Filosofia
L’a. è uno dei temi fondamentali dell’esistenzialismo, che l’intende come una delle situazioni affettive rivelatrici attraverso cui l’esistenza si [...] o esperienza vissuta di possibilità tentatrici, quando l’uomo, scoprendosi individuo davanti a Dio, si trova di fronte a una scelta fondamentale: negarsi o essere come Dio, e quindi salvarsi o dannarsi eternamente. Egli allora, nell’impossibilità di ...
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Chi non appartiene allo stato clericale; sono quindi l., nella Chiesa cattolica, i fedeli che non sono né chierici né religiosi, ossia tutte le persone battezzate che non hanno alcun grado nella gerarchia [...] potere ecclesiastico.
I l. nella Chiesa cattolica
I l. costituiscono una delle componenti più rilevanti del popolo di Dio, con una condizione costituzionale propria e autonoma, espressamente riconosciuta e tutelata dal diritto canonico. Come tutti i ...
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La condizione di nobiltà ontologica e morale in cui l’uomo è posto dalla sua natura umana, e insieme il rispetto che per tale condizione gli è dovuto e che egli deve a sé stesso. La d. piena e non graduabile [...] cristiana, la d. dell’uomo sta nel suo essere creato a immagine e somiglianza di Dio e nella sua capacità di orientare le proprie scelte in una continua tensione etica verso Dio. Per I. Kant, la d. dell’uomo sta nel suo essere razionale e capace di ...
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Pseudonimo del filosofo russo Lev Isaakovič Švarcman (ted. Schwarzmann; Kiev 1866 - Parigi 1938). Dopo aver studiato a Kiev e a Mosca, si stabilì a Pietroburgo; esiliato nel 1922, si rifugiò a Parigi, [...] fede religiosa, concepita come non-sapere, decisione per l'impossibile e per l'assurdo, abbandono all'arbitrio assoluto di Dio, che sarebbe indifferente alle nostre opere. Opere principali: Dobro v učenii Tolstogo i Nietzsche ("Il bene nella dottrina ...
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Filosofo e teologo (n. Bène, presso Chartres - m. Parigi 1206). Insegnò a Parigi logica e arti liberali, e in seguito teologia. Accusato di eresia nel 1204, si appellò a Innocenzo III che confermò la condanna, [...] A., sviluppando motivi neoplatonici di Giovanni Scoto Eriugena e dei maestri di Chartres, accentuasse l'immanenza di Dio nel finito attraverso una concezione univoca dell'essere e una interpretazione "materialistica" del rapporto di "partecipazione ...
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Storico e filosofo (Parigi 1620 circa - ivi 1684); seguace del pensiero cartesiano, ebbe l'incarico di lettore del Delfino e nel 1675 venne ammesso all'Accademia. Scrisse, tra l'altro, Discernement du [...] . C., nel Discernement, svolge una concezione atomistica della materia e spiega i rapporti tra anima e corpo attraverso la diretta causalità di Dio (unica vera causa), ponendo per primo i principî dell'occasionalismo nella scuola cartesiana. ...
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Filosofo e teologo (Peterborough 1743 - Lincoln 1805); studiò e insegnò al Christ's College di Cambridge, entrando poi (1767) nella carriera ecclesiastica. In The principles of moral and political philosophy [...] 1794), in cui difende l'attendibilità dei miracoli, e Natural theology, or evidences of the existence and attributes of the Deity collected from the appearances of nature (1802), in cui stabilisce l'esistenza di Dio a partire dai fenomeni naturali. ...
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dio1
dio1 agg. [dal lat. dius = divus], poet. – Divino, luminoso: ne la luce più dia Del minor cerchio (Dante); la dia bellezza nel sereno viso (Carducci).
dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; v. anche iddio). – 1. a. L’Essere...