Contemporaneo di Polibio (2ª metà del II sec. d. C.) e da lui ricordato come partecipe alla vita politica della sua città e come autore di una storia di Rodi, poi utilizzata da Zenone nei suoi annali. [...] storia della filosofia, considerata dal punto di vista della successione degli scolarchi) che vien citato di frequente da DiogeneLaerzio.
Bibl.: E. Zeller, Über Antisthenes aus Rhodos, in Sitzungsber. d. Berl. Ak., 1883, pp. 1067-73, ristampato in ...
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Scrittore del sec. II a. C., probabilmente peripatetico, che Suida dice nativo di Ossirinco e DiogeneLaerzio di Callatis (onde il tentativo del Crönert di distinguere due Eraclidi).
Tra i suoi scritti [...] ), sia per la forma comoda con cui vi era organizzato il materiale: esse furono infatti utilizzate, p. es., da DiogeneLaerzio.
Bibl.: W. Crönert, Kolotes u. Menedemos, Lipsia 1906; U. v. Wilamowitz Moellendorff, Antigonos v. Karystos, Berlino 1881 ...
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Filologo olandese, nato a Parigi il 28 novembre 1813; morto nel 1889 a Leida dove compì gli studî e a soli 23 anni pubblicò la Prosopographia Xenophontea che suscitò grande aspettazione confermata dalle [...] critica (1878). Fu editore delle Fenicie d'Euripide (Leida 1847), dell'Anabasi (1859) e delle Elleniche (1862) di Senofonte, di DiogeneLaerzio per la colleziorie Didot (1850), di Lisia (1863), di Cornelio Nepote (1871, 9ª ed. 1893). Dal 1856 al 1868 ...
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D., citato da Plinio come nativo di Colofone, era, secondo lo stesso autore, padre di Clitarco, storico di Alessandro Magno. Si è d'accordo nel ritenere che scrisse un'opera tripartita, la prima parte [...] , la terza Le Cose Persiane. Era un'opera molto letta, come si rileva dalle molteplici citazioni di Eliano, di DiogeneLaerzio, di Ateneo, di Plutarco, di Cornelio Nepote e dai frequenti richiami degli scoliasti. Pompeo Trogo si è valso largamente ...
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IPPARCHIA (‛Ιππαρχία, Hipparchĭa)
Guido Calogero
Nata a Maronea, in Tracia, sposò il cinico Cratete di Tebe (v.), per entusiastica infatuazione verso il movimento cinico, benché tale matrimonio - a cui [...] le antiche fonti (per es., DiogeneLaerzio, Suida) attribuiscono i tratti più urtanti dell'impudenza, ἀναίδεια, cinica - la facesse cadere, agli occhi dell'alta classe sociale da cui discendeva, nell'abiezione. Essa tuttavia convertì al cinismo anche ...
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Termine tecnico della filosofia greca, indicante la tranquillità dello spirito, non turbato da alcuna passione, ed esprimente quindi in genere, come quello analogo di "apatia" (v.), l'aspirazione suprema [...] atarassia derivava specificamente dalla posizione scettica, che, sospendendo il giudizio su ogni cosa, diveniva a tutto indifferente (cfr., p. es., DiogeneLaerzio, IX, 61 segg.). Il termine era però già stato usato per la prima volta da Democrito. ...
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Pitagoreo, che, secondo il racconto di Aristosseno riferito da DiogeneLaerzio (XI, 40: cfr. Diels, Vorsokr., 55 A 1, 40), avrebbe, insieme con Clinia, distolto Platone dal porre in atto la sua intenzione [...] di bruciare i libri di Democrito ...
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Filosofo greco (n. 336-35 - m. 264-63 a. C.), fondatore della scuola stoica. Figlio di un mercante di Cizio (nell'isola di Cipro), esercitò inizialmente la professione paterna: ma, costretto da un naufragio [...] tutto lo stoicismo antico che, sia nella tradizione sia nella trattazione più estesa che ci è pervenuta, e cioè il l. VII delle Vite dei filosofi di DiogeneLaerzio, appare come un sistema unico di pensiero. Delle sue molte opere restano frammenti. ...
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Filosofo greco (380-300 a. C. circa), scolaro di Euclide di Megara o di scolari di lui, oltre che di Diogene il Cinico. Dopo Ichthyas fu capo della scuola megarica, dove ebbe come discepoli, tra gli altri, [...] Zenone di Cizio e Timone di Fliunte. I suoi scritti, secondo DiogeneLaerzio, erano nove dialoghi: Aristotele, Tolomeo, Aristippo, Callia, Mosco, Cherecrate, Epigene, Anassimene, Alla propria figlia. Oltre ai motivi critici contro l'idealismo ...
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Patriota ed erudito (Brescia 1786 - ivi 1867), fratello di Giuseppe, di Teodoro e di Angelo, studiò medicina ma preferì dedicarsi alla storia. Pubblicò la traduzione della storia della filosofia greca [...] di DiogeneLaerzio (1845) e un saggio sulla melometria nei canti biblici (1847). Di convinzioni liberali, arrestato nel 1821, nel 1848 fu capo del governo provvisorio di Brescia. Esule in Piemonte al ritorno degli Austriaci, gli fu concesso di ...
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sorite1
sorite1 s. m. [dal lat. sorites, gr. σωρείτης o σωρίτης, der. di σωρός «mucchio, cumulo»]. – 1. Termine usato dallo scrittore greco Diogene Laerzio (3° sec. d. C.) per indicare una delle argomentazioni sofistiche (nota anche come sofisma...