. È l'ultima delle grandi biblioteche romane uscite integre dalle case principesche in cui s'erano formate e fa parte oggi, come la Ottoboniana, la Barberiniana ed altre, della Vaticana. Era stata raccolta, [...] , molti preziosissimi per bellezza di miniature: come, tra i greci (54 codd.), il S. Basilio del sec. IX; il Dionigid'Alicarnasso e la Catena in Prophetas, dell'XI; la Liturgia della Settimana santa, il Nemesio, il Libanio, il S. Gregorio Nazianzeno ...
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PROCIDA (A. T., 27-28-29; gr. Προχύτη, lat. Prochãta)
Carmelo Colamonico
È una delle isole che costituiscono il cosiddetto Gruppo partenopeo e che in parte circoscrivono verso occidente il golfo di Napoli. [...] che gli antichi disputarono sull'origine del suo nome: Dionigid'Alicarnasso la vuole così detta dal nome della nutrice di Enea , dai servizî di navigazione del golfo di Napoli, con l'isola d'Ischia, con Torregaveta o con Baia, e con Napoli.
Bibl.: M ...
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GIORGIO da Trebisonda
Remigio Sabbadini
Umanista. Volle esser detto Trapezuntius, sebbene fosse cretese. Nato nel 1395, fu chiamato a Venezia da Francesco Barbaro, forse sin dal 1412; nel 1416 era all'università [...] le slegature e le sproporzioni, costituisce un vero trattato generale, desunto in massima parte da Aristotele, Dionigid'Alicarnasso, Ermogene di Tarso; notevoli soprattutto i capitoli sulla compositio, sulla poetica e la storiografia.
Bibl.: G ...
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TARPEA (Tarpeia)
Plinio Fraccaro
Secondo la tradizione più antica (Fabio Pitto e in Dionigid'Alicarnasso, II, 38-40), T., figlia di Spurio Tarpeo, custode della rocca capitolina al tempo dell'assedio [...] Sabini di Tito Tazio, s'invaghì delle armille e degli anelli d'oro che i Sabini portavano al braccio sinistro. Chiamato perciò il fatto al tempo dell'assedio gallico. Calpurnio Pisone (in Dionigi, loc. cit.), cui sembrava assurdo che ogni anno i ...
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È detto anche 'Αθηναῖος, come quegli che in Atene esplicò fervida attività di maestro in concorrenza con Frontone d'Emesa e in perfetta comunanza di spiriti con Filostrato II, l'autore delle Vite dei sofisti [...] Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, col. 279 seg.). Demostene ha naturalmente la parte del leone negli esempî addotti: da Dionigid'Alicarnasso in poi egli ha un posto di assoluta preminenza fra gli oratori. Tutta mutilata, abbiamo di A. anche un'altra ...
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Retore di Alabanda, città della Caria, come il suo omonimo Apollonio Molone, e al pari di lui allievo di Menecle, il più autorevole rappresentante dell'eloquenza asiana del tempo. La sua attività si svolse [...] Menecle, in contrapposto all'altro genere che stava nella copia e rapidità concitata di eloquio; onde Dionigid'Alicarnasso (Dein., 8; v. Plutarco, Orat. vitae, 849 d) attesta che dalla scuola rodia del sec. II l'ideale dell'eloquenza era veduto in ...
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Sono così chiamati gli scrittori delle cronache ateniesi, che raggruppavano i fatti della storia d'Atene in ordine annalistico, secondo la successione degli arconti. Il più antico attidografo non è un [...] e altri minori.
Una valutazione generica della loro levatura d'ingegno non è sempre possibile. I frammenti non sistema di prendere come cardine cronologico l'anno della sacerdotessa (Dionigid'Alicarnasso, I, 22) è adottato anche da Tucidide (II, ...
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Fu, nel 524 a. C., duce dei Cumani, quando questi furono assaliti dagli Etruschi, che avevano qualche decennio prima sconfitto i Focesi e s'erano resi padroni dell'isola di Corsica (Cirno). Vinse e contribuì [...] una congiura alla quale avrebbe preso parte la moglie; ma non è possibile accertare quanto di vero ci sia in questa tradizione.
Fonti Dionigid'Alicarnasso, VI, 21; VII, 2-12; 3-11; Livio, II, 21-22;34,4: Cicerone, Tusc., III, 12,27; Diodoro, VII, 10 ...
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Nome derivato da ab origine e significante "autoctoni", dato ai primi abitanti del Lazio, che, unitisi ai Troiani, derivarono poi dal re Latino il nome di Latini. Poiché la derivazione dall'eponimo re [...] di Aborigeni autoctoni, e perciò già Catone li faceva Greci d'Acaia venuti in Italia prima della guerra troiana; oppure, poiché (per le quali si coniò anche il nome aberrigenes) è in Dionigid'Alicarnasso, I, 9, che li fa Arcadi venuti in Italia con ...
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Nato da famiglia servile ebraica, verso il 50 a. C., si chiamava in origine Arcàgato, e il nome romano lo ebbe certo da un Cecilio che lo liberò e lo portò a Roma. E a Roma fu scolaro del retore pergameno [...] Apollodoro, e amico di Dionigid'Alicarnasso; insegnò retorica. Quando e dove morì non sappiamo.
Delle sue opere ci restano molti titoli e scarsi frammenti. Furono, in maggior parte, a) di tecnica e teoria retorica; b) di storia e critica letteraria. ...
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