ROSVITA (Hrotsuith, Hrotsvitha)
Angelo Monteverdi
Monaca sassone, autrice di poemi e drammi latini, nata verso il 935, morta poco dopo il 973. Visse nel monastero di Gandersheim, dove ebbe maestra, indi [...] nipote di Ottone I, Gerberga.
La sua prima fatica letteraria fu quella di versificare, in metro eroico o elegiaco, leggende sacre: la storia della Vergine Maria, l'Ascensione del Signore, le passioni di S. Gongolfo, di S. Pelagio, di S. Dionigi, di S ...
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Retore e storico contemporaneo di Aristotele, vissuto cioè dal secondo al penultimo decennio del sec. IV a. C., scolaro del retore Zoilo e del cinico Diogene. Fu teorico dell'arte oratoria e oratore nello [...] per gratitudine di averli salvati dall'ira di Alessandro.
Fonti: Per l'età di Anassimene, Diodoro, XV, 76. Per i suoi discorsi: Dionigi d'Alicarnasso, Dell'oratore Iseo, 19. Per l'elogio di Elena, v. l'argomento dell'orazione X di Isocrate; per ...
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Il principale rappresentante della commedia dorica siciliana. Gli antichi lo dicono nativo di Siracusa o di Crasto in Sicilia o di Megara Iblea o di Cos o di Samo, ma più probabile è ch'egli nascesse a [...] (Culinaria?), Discorso πρὸς 'Αντήνορα e un epigramma. Dionigi II s'occupò dell'opera letteraria d'Epicarmo e trovare gli antecedenti della teoria platonica delle idee. Importanti sono i resti del Gnomologio, del quale sono giunti anche il principio ...
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Cittadina del Lazio meridionale, in provincia di Frosinone, situata sulla sommità e sulle pendici meridionali di una collina (393 m.) che domina la valle del Sacco, onde la sua importanza allorché quella [...] tutta la valle del Sacco. Prese parte notevole nella guerra tra i Volsci e Roma. La sua conquista per parte dei Romani viene riferita Corpus Inscriptionum Latinarum, X, p. 572; M. Candidi Dionigi, Viaggi in alcune città del Lazio, Roma 1809-12; ...
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. È l'ultima delle grandi biblioteche romane uscite integre dalle case principesche in cui s'erano formate e fa parte oggi, come la Ottoboniana, la Barberiniana ed altre, della Vaticana. Era stata raccolta, [...] 3910 volumi, molti sono venerandi per antichità, molti preziosissimi per bellezza di miniature: come, tra i greci (54 codd.), il S. Basilio del sec. IX; il Dionigi d'Alicarnasso e la Catena in Prophetas, dell'XI; la Liturgia della Settimana santa, il ...
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L'uso della fibbia discende logicamente da quello della cintura (v.), che essa venne a tenere stretta di solito sul davanti della figura. Nel mondo classico essa è in generale formata da una placca di [...] fibbia proveniente dal tesoro dell'abbazia di San Dionigi (Biblioteca Nazionale di Parigi e quella con cammeo perfino dalle contadine fiorentine, di lavoro gentile, a filigrana.
I fermagli d'oro divenuti assai rari erano considerati, durante ...
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. Conviene, come per l'Atticismo (v.), tener distinto il senso grammaticale da quello retorico di questo termine. Il primo è più antico: già grammatici del periodo ellenistico oppongono al corretto uso [...] la tendenza attica differisca dall'asiatica". Al tempo più tardo di Augusto appartengono i declamatores asiani di cui ci ha conservato i resti Seneca padre. Ma Dionigi di Alicarnasso, specie nel proemio all'opera "Sugli antichi oratori", considera la ...
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Agger, come termine militare, designava presso i Romani specialmente l'argine che si costruiva per l'attacco delle piazzeforti. Esso era già noto all'ingegneria militare assai progredita degli Assiri, [...] assalto (fig.1, e cfr. Meissner, Babylonien und Assyrien, I, p. 110). Ad argini di circonvallazione e d'assalto usati pesante lavoro fu intrapreso solo in casi eccezionali: p. es., da Dionigi a Motye, posta su un'isola, da Filippo contro Bisanzio, da ...
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Console negli anni 502, 493 e 486 a. C., e il solo membro a noi noto di una gens Cassia patrizia. Nel suo primo consolato avrebbe vinto i Sabini, gli Aurunci, nel 501 (per Dionigi nel 498) egli fu maestro [...] Cicerone si conservò nel Foro Romano (Cicer., Pro Balbo, 53, cfr. Livio, II, 33, 9) e del quale i grammatici citano delle parole (Festo, p. 166, 30 Lindsay) e Dionigi (VI, 95) dà un estratto. Il foedus Cassianum dei primi anni del sec. V, nonostante ...
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PROCIDA (A. T., 27-28-29; gr. Προχύτη, lat. Prochãta)
Carmelo Colamonico
È una delle isole che costituiscono il cosiddetto Gruppo partenopeo e che in parte circoscrivono verso occidente il golfo di Napoli. [...] gli antichi disputarono sull'origine del suo nome: Dionigi d'Alicarnasso la vuole così detta dal nome della di Vivara nelle isole Flegree, Napoli 1901; A. Parascandola, I crateri dell'isola di Procida, ivi 1924; id., Osservazioni mineralogiche ...
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areopagita
s. m. [dal lat. areopagites, gr. ἀρειοπαγίτης] (pl. -i). – Giudice dell’areopago ateniese. Per antonomasia, l’Areopagita, o, più spesso, Dionigi l’A., ateniese del 1° sec. convertito da s. Paolo con il discorso all’areopago di Atene...
orecchio
orécchio s. m. [variante di orecchia]. – 1. Organo pari dei vertebrati, situato ai due lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e midollari, alla regolazione dell’equilibrio...