THIASOS (ϑίασος, thiăsua)
P. E. Arias
La parola è usata da Nonno (Dionys., xiv, 105 ss.) in senso mitico per indicare colui che guidò il corteo di satiri che accompagnarono la spedizione di Dioniso in [...] accompagnatori. Anche Pan in aspetto giovanile viene a far parte del th. accentuando così il carattere caprino di una parte del corteo dionisiaco. Nell'insieme il th. del VI e del V sec. a. C. aveva un tono più movimentato e licenzioso; nel IV sec ...
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scorpioni, ragni e zecche
Giuseppe M. Carpaneto
Otto zampe e un po’ di veleno
Gli Aracnidi sono una classe di Artropodi caratterizzata dalla divisione del corpo in due parti, la prima delle quali ha [...] nell’8° secolo a.C. da coloni greci. La tarantella è un’antica danza popolare, probabilmente derivata dai riti dionisiaci greci
e proibita dal cristianesimo durante il Medioevo. Secondo un’accreditata teoria, per praticare ogni tanto queste danze, i ...
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Il mondo classico nella odierna cultura di massa: oblio e riusi
Gianfranco Mosconi
Qual è il ruolo del mondo classico nella sensibilità e nell’immaginario comune dei contemporanei («contemporanei» in [...] aspetti codificati come «classici», «apollinei» e quindi «normativi» e idealtipici, ma gli elementi che potremmo definire «dionisiaci», nella ricerca di un contatto con la medesima temperie propria della sensibilità contemporanea: un buon esempio è l ...
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CENTAURI (Κένταυροι, ῾Ιπποκένταυροι; Centauri)
K. Schauenburg
Esseri fantastici della mitologia greca, in forma di quadrupedi partecipi della natura dell'uomo e del cavallo.
Secondo la tradizione più [...] Eracle e, nell'arte romana soprattutto per Dioniso. Già nella tarda epoca arcaica i c. furono ammessi nel thìasos dionisiaco. Il pittore Zeusi introdusse nell'arte la famiglia di centauri. Prima dell'epoca imperiale sono invece rare raffigurazioni di ...
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INGENHEIM, Luciano von (pseudonimo: Luciano Zuccoli)
Patrizia Bartoli Amici
Nacque a Calprino, nel Canton Ticino, il 5 dic. 1868, in una famiglia aristocratica di origine tedesca (questi i soli dati [...] Lo scandalo delle baccanti (ibid. 1928), in cui viene esaltato il mito della romanità in contrapposizione ai "depravati" culti dionisiaci di provenienza orientale. Tra il 1927 e il 1928 l'I. lasciò l'Italia trasferendosi a Parigi per curare le ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2021)
Gli strumenti musicali nel mondo romano: cenni di organologia antica
Emiliano Li Castro
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella Roma imperiale [...] è testimoniata dalle fonti e dalle numerose evidenze archeologiche del Vicino Oriente antico.
Alcune percussioni, legate ai rituali dionisiaci e soprattutto al culto di Cibele, incontrano particolare fortuna presso i Romani: i cymbala, piccoli piatti ...
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PAN (Πάν)
H. Sichtermann
È il dio greco della vita pastorale o più genericamente della vita campestre, della natura e delle montagne; non è ricordato da Omero e da Esiodo: da tutte le testimonianze posteriori [...] il dio, dall'aspetto completamente umano, che suona con le ninfe. Nei mosaici - anch'essi per lo più di contenuto dionisiaco - si perde sempre più il rapporto con gli originali greci, e anche la rappresentazione di una "Panisca" femminile non sembra ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Funzione socio-antropologica della choreia: danze di guerra/danze di pace
Francesco Pelosi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Espressione [...] pirrica armati di tirsi, anziché di lance.
Il volto dionisiaco della pirrica, accanto al suo aspetto schiettamente militare e ben documentata dalle fonti antiche.
All’ambito dei riti dionisiaci è da ricondurre l’oreibasia (letteralmente “l’andare per ...
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Dal significato originario dell'aggettivo greco, vivo ancor oggi nella frase "diritto d'asilo", il termine è passato a designare un luogo in cui persone d'età tenera o avanzata o comunque bisognose d'assistenza, [...] Menfi e i casi di asilia personale accordata nell'età imperiale a sacerdoti e membri di corporazioni religiose, di collegi dionisiaci e forse ad alcuni atleti e, pare, anche a coloro che avevano molti figli, si potrebbero ritenere principalmente come ...
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VATICANO, Stato della Città del (XXXIV, p. 1032)
Enrico JOSI
Giuseppe NICOLOSI
Diocleziano REDIG DE CAMPOS
La seconda Guerra mondiale, le successive vicende internazionali e dei singoli stati, e in [...] basilica costantiniana.
Oltremodo ricchi sono i sarcofagi rinvenuti sia all'interno sia allo esterno dei monumenti. Numerosi i soggetti dionisiaci, o col fastoso trionfo di Dioniso, o con un sacrificio bacchico, o col piccolo Dioniso sostenuto da un ...
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dionisiaco
dioniṡìaco agg. [dal lat. tardo Dionysiăcus, gr. Διονυσιακός] (pl. m. -ci). – Di Diòniso, dedicato a Diòniso, dio greco dell’ebbrezza, chiamato anche Bacco: culto d., feste dionisiache. Per estens., che è caratterizzato da uno stato...
cista1
cista1 s. f. [dal lat. cista, gr. κίστη; cfr. cesta]. – 1. Recipiente cilindrico, generalm. di bronzo, ma anche di altri materiali (argento, legno, cuoio, vimini), che anticamente veniva adoperato nei misteri dionisiaci, per nascondere...