(App. V, i, p. 662)
Definizione e fondamenti
Mentre la c. è la produzione asessuale di copie geneticamente identiche di un organismo vivente, l'espressione 'clonazione molecolare' o del DNA è spesso usata [...] a cloni, ma perché ciò avvenga occorre che le cellule riproduttive femminili non fecondate si duplichino allo stato diploide. A seconda dei meccanismi riproduttivi coinvolti, si possono originare solo maschi, come nei tacchini, o solo femmine, come ...
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È quel ramo delle scienze biologiche che studia il processo di sviluppo d'un organismo dall'uovo, cioè la formazione dell'embrione. L'embriologia ha potuto svilupparsi soltanto dopo la scoperta del microscopio [...] da questo incrocio è inferiore a quello che dovrebbe essere, cioè meno di 58, nei plutei derivati da uova diploidi di Sphaerechinus (20 + 20), fecondate da sperma di Paracentrotus (18).
Incroci più eterogenei hanno portato a conoscenza altri elementi ...
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Biologia
L’accrescimento numerico degli organismi viventi mediante la riproduzione biologica. Il coefficiente di m. è diverso nelle diverse specie. L’aumento degli individui di una specie, nelle successive [...] e in molte alghe, ha luogo mediante conidi, spore, frammenti ecc., sia nella fase aploide sia in quella diploide del ciclo biologico. Quando si verificano condizioni avverse subentra la riproduzione sessuata. Nelle piante superiori la m. avviene ...
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Ciclo
Bruna Tedeschi
Con questo termine, dal greco κύκλος, "cerchio", si indica nell'uso scientifico una successione costante di fenomeni, che si ripetono nello stesso ordine in un certo periodo di [...] la meiosi può dirsi terminale quando, come negli animali, la condizione aploide è limitata ai gameti e l'organismo è diploide durante tutto il corso della sua vita. Nell'enorme varietà degli organismi viventi, esistono quindi cicli più complicati, in ...
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Phylum (Basidiomycota) di funghi Eumiceti i cui corpi fruttiferi, mangerecci o velenosi, rappresentano, nella maggioranza dei casi, il fungo del linguaggio comune. Hanno tutti micelio pluricellulare, con [...] Emibasidi), il basidio nasce direttamente da una cellula diploide ed è chiamato promicelio, mentre si chiamano sporidi sono endogene; inoltre nei B. la generazione sporofitica, diploide, rappresentata dalle cellule binucleate, prevale di fronte alla ...
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segregazione
Principio della genetica classica secondo il quale i membri di una data coppia di alleli si separano l’uno dall’altro, quando un individuo forma le sue cellule germinali. Negli organismi [...] . A causa della s. i due elementi di ogni coppia di alleli, posseduta su cromosomi omologhi dall’organismo diploide di un genitore, vengono separati in diversi gameti, e quindi successivamente ereditati da diversi figli: metà dei gameti prodotti ...
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In biologia animale e vegetale, organismo in via di sviluppo, derivato dall’uovo fecondato, dopo che dalla condizione unicellulare è passato a quella pluricellulare.
In particolare, nell’uomo è detto e. [...] L’e. oltre che dall’oosfera fecondata si può originare in vari modi: senza fecondazione per sviluppo di un’oosfera diploide per aposporia, o di un’oosfera apolide per apogamia goniale (➔ partenogenesi); da una o più cellule somatiche del gametofito ...
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Classe delle Briofite, elevata a rango di divisione da alcuni autori. Gli studi filogenetici, infatti, sostengono l’ipotesi che le Briofite non costituiscano un gruppo naturale, e che le sue tre classi [...] parassita (v. fig.). Pertanto la piantina verde del m. rappresenta la generazione aploide, sulla quale si sviluppa quella diploide (sporofito), meno cospicua per durata e per sviluppo. Lo sporofito reca una capsula, detta urna, nella quale si ...
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Biologia
Negli organismi a sessi separati, si definisce m., e si indica con il simbolo ♂, l’individuo che produce i gameti maschili destinati a fecondare i gameti femminili in vista della riproduzione. [...] e dei sacchi pollinici, benché questi ultimi apparati non presentino sessualità né m. né femminile, appartenendo alla generazione diploide (o sporofito); parimenti si dice, impropriamente, fiore maschile o anche pianta maschile quella che porta solo ...
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POLIMORFISMO (XXVII, p. 653)
Giovanni Trippa
In biologia, una specie di differenze a carattere discontinuo che permettono d'individuare categorie subspecifiche ben definite. Fra i vari tipi di p. non [...] come vedremo in seguito, che in una popolazione di un organismo diploide almeno l'i % degl'individui saranno eterozigoti per quel gene. pari rispettivamente a 25, 250 e 2500 individui diploidi che si riproducono secondo le leggi mendeliane. La figura ...
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diploide
diplòide agg. e s. m. [comp. di diplo- e -oide, formato sull’esempio di aploide]. – 1. agg. In biologia, numero d., il numero di cromosomi che sono presenti nel nucleo cellulare in doppia serie (si indica con 2n); analogam., individuo...
diploidia
diploidìa s. f. [der. di diploide]. – In biologia, presenza nel nucleo cellulare di due serie di cromosomi, provenienti rispettivamente dal padre e dalla madre; è propria delle cellule somatiche degli individui originati per riproduzione...