Genetica molecolare
Maurizio Chiurazzi
La genetica molecolare è la disciplina scientifica focalizzata sullo studio della struttura e sulla funzione dei geni a livello molecolare. In particolare, la [...] due cellule figlie. Intanto, si comprende che i cromosomi rimangono sostanzialmente in numero costante in tutte le cellule (diploidi) dell'organismo, eccetto che nei gameti (aploidi) in cui esso risulta dimezzato, salvo poi ristabilirsi nel nuovo ...
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PONTECORVO, Guido Pellegrino Arrigo
Fabio De Sio
PONTECORVO, Guido Pellegrino Arrigo. – Nacque a Pisa, il 29 novembre 1907, primo di otto figli di una famiglia ebrea prominente ma poco praticante. Il [...] collegati in un ciclo riproduttivo coerente. Si trattava di fusioni spontanee fra nuclei aploidi, che davano origine a diploidi stabili, i quali in seguito attraversavano una o diverse fasi mitotiche (in cui era possibile osservare fenomeni di ...
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cromosoma
Nicoletta Rossi
Struttura contenuta nel nucleo delle cellule eucariote, nella quale è organizzato il materiale genetico. Ciascun c. è costituito da una singola molecola di DNA, complessata [...] è costituita da due elementi, detti omologhi, uno di derivazione paterna e l’altro materna, e il corredo viene detto diploide (2n). Le cellule germinali, o gameti (uovo e spermatozoo), contengono invece un solo elemento di ciascuna coppia, e hanno un ...
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In biologia animale e vegetale, organismo in via di sviluppo, derivato dall’uovo fecondato, dopo che dalla condizione unicellulare è passato a quella pluricellulare.
In particolare, nell’uomo è detto e. [...] L’e. oltre che dall’oosfera fecondata si può originare in vari modi: senza fecondazione per sviluppo di un’oosfera diploide per aposporia, o di un’oosfera apolide per apogamia goniale (➔ partenogenesi); da una o più cellule somatiche del gametofito ...
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Tumore
Giuseppe Maria Gandolfo
(XXXIV, p. 474; App. II, ii, p. 1030; III, ii, p. 990; IV, iii, p. 693; V, v, p. 592)
Basi molecolari dell'oncologia: oncogeni e antioncogeni
In questi ultimi anni, notevoli [...] è stato dimostrato che molte neoplasie (fino al 40%) hanno un contenuto anormale di DNA (cioè sono aneuploidi, anziché diploidi come le cellule normali). L'aneuploidia costituisce, già da sola, un fattore prognostico negativo. Nello stesso tempo l ...
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POPOLAZIONE
Nora Federici
Ornello Vitali
Rosaria Scozzari
Ornello Vitali
(XXVII, p. 914; App. II, II, p. 591; III, II, p. 461; IV, III, p. 35)
Teorie della popolazione. - L'evoluzione della p., come [...] e a, con frequenze p e q, rispettivamente, dove p+q=1. Per sapere quali saranno le frequenze dei genotipi diploidi AA, Aa e aa dopo una generazione di accoppiamenti casuali, basta prendere in considerazione tutte le possibili combinazioni genotipiche ...
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(IV, p. 26; App. II, i, p. 228; III, i, p. 120; V, i, p. 194)
Parte introduttiva
di Giorgio Gullini
La coscienza sempre più diffusa dell'integrazione disciplinare nella ricerca scientifica, come correttivo [...] selvatico (Triticum beoticum), che nell'8° millennio a.C. si ritiene fosse raccolto ma non coltivato, fino ai grani diploidi (T. monococcum o piccolo spelta) ai tetraploidi (T. dicoccum) ed esaploidi (T. compactum, T. spelta, T. aestivum), la cui ...
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IBRIDO CELLULARE
Vittorio Sgaramella
Le cellule di organismi viventi possono fondersi e originare un'unica cellula con caratteristiche diverse da quelle delle cellule di partenza, dette anche parentali. [...] e colleghi la confermarono, la svilupparono e produssero il primo i. c. di topo a normale dotazione cromosomica diploide. L'introduzione di una tecnica che permettesse la crescita selettiva dei soli ibridi bloccando quella delle cellule parentali fu ...
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Società animali
Giorgio Celli
Il problema della socialità tra gli animali
Le società animali, perlomeno quelle più famose e complesse delle api e delle formiche, costituivano già per Darwin un appassionante [...] la partenogenesi - detta, in questo caso, arrenotoca -, in forza della quale da uova regolarmente fecondate nascono femmine diploidi, mentre da uova non fecondate nascono maschi aploidi, i fuchi (aplodiploidia). Di conseguenza, se le operaie si ...
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FITOGEOGRAFIA (XV, p. 499)
Valerio GIACOMINI
Anche un esame sommario della più recente produzione fitogeografica permette di constatare un crescente interesse ai problemi di carattere storico-genetico; [...] un poliploide può presentare un'ecologia - cioè un modo di reagire alle condizioni ambientali - assai diversa da quella dei diploidi da cui ha origine; ne consegue che anche la distribuzione altitudinale o latitudinale di una razza poliploide potrà ...
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diploide
diplòide agg. e s. m. [comp. di diplo- e -oide, formato sull’esempio di aploide]. – 1. agg. In biologia, numero d., il numero di cromosomi che sono presenti nel nucleo cellulare in doppia serie (si indica con 2n); analogam., individuo...
diploidia
diploidìa s. f. [der. di diploide]. – In biologia, presenza nel nucleo cellulare di due serie di cromosomi, provenienti rispettivamente dal padre e dalla madre; è propria delle cellule somatiche degli individui originati per riproduzione...