Giureconsulto e letterato comasco, morto nel 1490. Insegnò nell'ateneo di Padova dirittocivile e canonico e scrisse varie opere giuridiche, fra le quali alcuni trattati: De iniuriis et damno dato (s. [...] l. 1468); De executionibus ultimarumvoluntatum (Costanza 1593 e in Tract. univ. iur., XII); De tabellionibus (Bologna e Padova 1482); De modo studendi (s. l. 1476; Padova 1483; Bruna 1488), un Compendiolum ...
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Giurista, nato a Firenze il 20 agosto 1867, ivi morto il 19 giugno 1935. Insegnò dirittocivile, come titolare, successivamente nelle università di Messina (1920), Modena (1921), Firenze (1924).
Severa [...] dei problemi, acuta dialettica per risolverli sono i pregi che fanno apprezzare le sue opere, tra le quali segnaliamo: Il delitto civile (Firenze 1906), Norme e regole finali nel diritto (Torino 1913). Scritti giuridici vari (voll. 4, ivi 1915-1925). ...
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Diritto di agire in giudizio per ottenere la tutela giurisdizionale, che l’art. 24, co. 1, Cost. garantisce a tutti, sulla base della mera affermazione che un proprio diritto è stato violato. L’azione [...] individuati dal legislatore per ottenere la produzione di un simile effetto.
Voci correlate
Accertamento. Diritto processuale civile
Azione costitutiva
Condanna. Diritto processuale civile
Esecuzione forzata
Processo civile
Provvedimenti cautelari ...
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Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e [...] Notae (1722). Perduto il concorso a una cattedra di diritto romano con la cui retribuzione avrebbe potuto far fronte barbarie", con il suo lento riscoprire linguaggi, miti, organizzazioni civili: di quest'età è massima espressione Dante, il "toscano ...
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Il termine c. viene ad assumere una pluralità di significati assai diversi tra loro, a seconda dei contesti storici, politici, sociali e culturali di riferimento. Generalmente, per c. si intende un [...] cui «ogni società dove non sia assicurata la garanzia dei diritti, né stabilita la separazione dei poteri, non ha una costituzione prima metà del XX secolo, come fondamento della convivenza civile. Un’ulteriore nozione di c. che si contrappone ...
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proprietà Diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico.
Antropologia
La nozione di p., così [...] senza la corresponsione di un equo indennizzo che deve in ogni caso costituire un «serio ristoro» per l’espropriato.
Dirittocivile
In Italia, il legislatore del 1942, rispetto al codice del 1865, che recepiva la tradizionale definizione della p ...
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Umanista (Roma 1407 - ivi 1457). Di famiglia piacentina, studiò a Roma, dove il padre era avvocato concistoriale. Nel 1429 lasciò Roma per Pavia: qui insegnò eloquenza sino al 1431; due anni dopo, lo scandalo [...] la connessione posta tra le humanae litterae e la vita civile, per la polemica contro i barbarismi della cultura scolastica, territorio fatta da Costantino alla Chiesa, e quindi il diritto dei pontefici al potere temporale. Polemico contro gli ...
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Patriota (Fucecchio 1813 - ivi 1862); collaboratore dell'Antologia di G. P. Vieusseux, nel 1840 divenne prof. di dirittocivile nell'univ. di Pisa. Fu tra i primi in Italia ad accogliere il sansimonismo, [...] passò poi al movimento evangelico promosso a Pisa da Carlo Eynard e aderì infine al neoguelfismo con la fondazione del giornale L'Italia (1847). Volontario con gli studenti pisani nel 1848, fu ferito e ...
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Giovanni Battista Montini (Concesio 1897 - Castelgandolfo 1978). Fu eletto papa il 21 giugno 1963, succedendo a Giovanni XXIII. Di famiglia cattolica molto impegnata sul piano politico e sociale, ordinato [...] a Roma dove seguì corsi universitarî (anche in filosofia e in lettere) e si laureò in diritto canonico (1922) e in dirittocivile (1924). Nel frattempo era stato alcuni mesi (1923) addetto alla nunziatura apostolica di Varsavia. Entrato (1924 ...
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Concezione filosofico-politica secondo la quale lo Stato nasce da un contratto tra i singoli individui. Il c. moderno si afferma nel 17° e 18° sec. per opera della scuola del diritto naturale. Attraverso [...] privi di garanzie - e di formare una società civile sottomettendosi volontariamente a un potere sovrano. Per T. Hobbes la cessione dei diritti dev'essere quasi completa (esclude solo il diritto alla vita), in quanto solo un potere assoluto permette ...
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civile
agg. [dal lat. civilis, der. di civis «cittadino»]. – 1. Di cittadino, dei cittadini, considerati come parte d’uno stato e con particolare riguardo alla loro convivenza in seno allo stato: diritto c., in senso ampio, il complesso delle...
civilista
s. m. e f. [der. di civile] (pl. m. -i). – 1. Chi è competente o studioso di diritto civile; avvocato che si è specializzato nel trattare questioni di diritto civile. Si contrappone soprattutto a penalista e a canonista. 2. Il termine...