LUOSI, Giuseppe
Francesca Sigismondi
Nacque a Mirandola il 5 sett. 1755 da Giovanni, avvocato, e da Maria Cristina Boccabadati. Studiò prima presso i gesuiti nella sua città natale, poi a Modena, nell'Università [...] , i primi tre dedicati alla materia criminale, il quarto alla materia correzionale, il Del Giudice, Il centenario del Codice Napoleone a Milano, in Nuovi studi di storia e diritto, Milano 1913, pp. 366-370; T. Casini, Ritratti e studi moderni, Milano ...
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KANDLER, Pietro Paolo
Gianluca Schingo
Nacque a Trieste il 23 maggio 1804 da Paolo, insegnante di disegno, e da Giovanna Ceruti.
Iscritto al ginnasio di Capodistria, fu da uno dei suoi professori, don [...] accumulava altre esperienze di lavoro (come praticante al tribunale criminale di Trieste e poi al Fisco, quindi, dal XXI (1972-73), pp. 401-404; G. Cervani, Nazionalità e Stato di diritto per Trieste nel pensiero di P. K., Trieste 1973; B. Lonza, La ...
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Modena
Francesca Roversi Monaco
Modena rappresentò, assieme a Cremona e Parma, uno dei capisaldi dello schieramento imperiale, elemento fondamentale dello scacchiere ghibellino nell'Italia centrosettentrionale [...] concessioni territoriali precedenti e confermandole tutti i privilegi imperiali già ottenuti, la giurisdizione civile e criminale in città e nel territorio e il diritto di battere moneta (Braidi, 2001, pp. 172-173). L'imperatore si inseriva, così, in ...
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ARMAROLI, Leopoldo
Umberto Coldagelli
Nato a Macerata il 4 maggio 1766 da Gaetano e Maddalena Muzi, originari di Bologna e di modeste condizioni, si laureò nel 1786 in diritto civile e canonico nell'università [...] fino al 1794, quando ebbe la cattedra soprannumeraria di diritto civile. Nello stesso anno lasciò Macerata, passando nella magistratura; fu per due anni a Orvieto alla luogotenenza civile e criminale del governo, da cui si dimise nel 1796 per ...
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Storico e uomo politico (Aldourie, Scozia, 1765 - Londra 1832), formatosi alla scuola di A. Shaftesbury e di A. Smith, scrisse in risposta alle Reflections on the revolution in France di E. Burke, un'opera [...] al 1811). Rimpatriato, entrò al parlamento, dove espresse idee di riforma nel campo criminale, coloniale, elettorale, difese la tolleranza religiosa e l'indipendenza ellenica. Prof. di diritto a Haileybury (1818-24), fu poi (1830) membro del Board of ...
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senato In Roma antica, il supremo consiglio dello Stato, costituito, almeno in origine, da persone anziane. Il nome è attribuito, per analogia, anche ad altri consessi di anziani del mondo antico, che [...] , oltre al doge, i procuratori di S. Marco, che appartenevano di diritto al s. per tutta la vita. Il s. veneziano durò fino alla dei feudatari ed era sede d’appello nelle cause criminali di maggiore importanza. Inoltre registrava gli atti del ...
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Nel diritto pubblico romano, la più antica fra le magistrature minori, attestata dal 5° sec. a.C.: con l’introduzione del consolato, ciascuno dei 2 consoli ebbe come ausiliare un quaestor, in origine di [...] l’Impero la questura decadde rapidamente, poiché la giurisdizione criminale passò al praefectus urbi e al praefectus praetorio, legislative che compilarono il Corpus giustinianeo.
Nel diritto pubblico, autorità provinciale di pubblica sicurezza alla ...
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Termine latino usato dagli storici del diritto, con il significato sia di «corte giudicatrice», sia di «interrogatorio con tortura», e dagli storici della cultura medievale con il significato di «problema» [...] il processo delle quaestiones divenne quello ordinario, in materia criminale, per tutta l’età del principato, estendendo anzi la Quaestiones de iuris subtilitatibus («Dispute sulle sottigliezze del diritto») Titolo di un’opera giuridica medievale, di ...
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Patriota e giurista (Venezia 1829 - ivi 1904). Difensore di Venezia nel 1849, perseguitato dall'Austria, si volse poi allo studio e alla pratica del diritto. Acuto giurista e avvocato insigne, fu anche [...] 1893; Come si fa l'avvocato, 1897. Molte riforme propugnate da G. trovarono poi attuazione nella legislazione successiva. Lasciò commenti al cod. di procedura criminale degli stati sardi (1853) e al cod. di procedura penale del Regno d'Italia (1866). ...
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Magistrato e uomo politico (Bologna 1740 - ivi 1809), prof. (dal 1767) di diritto civile, poi (1779) di pratica criminale nell'univ. di Bologna; prese viva parte al movimento giacobino del triennio 1796-99, [...] e nel 1802 fu deputato ai comizî di Lione. Fu poi membro del corpo legislativo della Repubblica italiana, consigliere di stato e (dal 1807) primo presidente della Corte d'appello di Bologna ...
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criminale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo criminalis, der. di crimen -mĭnis «delitto»]. – 1. agg. a. Che concerne i delitti; è in genere sinon. di penale (di cui è peraltro meno com. nell’uso giuridico moderno): tribunale, processo, azione...