PAPIROLOGIA
Medea NORSA
Giorgio LEVI DELLA VIDA
. Questo vocabolo, sorto da poco più di trent'anni, è usato impropriamente a indicare la più recente tra le discipline ausiliari dell'antichità classica, [...] stia il limite tra l'una e l'altra. Quanto alla storia del diritto, v. egitto, XIII, p. 584 segg., e P. Collinet, è noto dalla tradizione letteraria anche per il resto dell'Oriente islamico, pur mancandone la documentazione diretta) l'uso della carta ...
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SIRI
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Giuseppe FURLANI
Giuseppe RICCIOTTI
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La parola Siri è talvolta usata a indicare la popolazione della Siria dopo la conquista araba e l'islamizzazione del paese, sino [...] di Aristotele, omilie, lettere, mēmrē in versi, due libri di diritto, dei quali però soltanto uno si è conservato, e parecchie altre , nella quale già si sente l'azione del pensiero islamico su quello delle chiese cristiane d'Oriente. Risalgono a ...
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Società multietnica
di Roberto De Angelis
l'appartenenza etnica
Tutti gli Stati nazionali moderni possono essere considerati delle s. m., in quanto comprendono nel loro territorio, in diversa misura, [...] integrità dell'identità nazionale. Il Front national e la Lega Nord sostengono l'ideologia dello scontro di civiltà, arrogandosi il diritto di rappresentare l'Occidente cristiano contro l'Islam, diffuso ormai per la presenza dei migranti musulmani. L ...
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WAHHĀBITI
Carlo Alfonso Nallino
. In arabo wahhābiyyah, al sing. wahhābī, è il nome che gli avversarî, seguiti dagli scrittori europei, diedero e dànno ai seguaci del movimento di rigorismo musulmano [...] , sono vietate case malfamate, si applica il diritto penale islamico nella sua integrità (compreso il taglio della mano errati); J. H. Mordtmann, Ibn Rashīd e Ibn Sa‛ūd, in Enc. de l'Islām, ed. fr., II (1918), pp. 432-434 e 440-443; R. W. van ...
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NEǴD (o naed; A. T., 91)
Giuseppe STEFANINI
Carlo Alfonso NALLINO
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Regione naturale dell'Arabia, con carattere di altipiano (e tale appunto è il significato di naǵd in arabo), [...] nella letteratura europea, ma è ripudiato dai Neǵdiani. Il diritto musulmano è applicato nel Neǵd in tutta la sua integrità più malsicura. Il Neǵd fu quindi, nel corso della storia islamica, luogo di rifugio e di concentrazione di fuorusciti e di ...
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SALVACONDOTTO
Gian Piero BOGNETTI
Ferdinando Umberto DI BLASI
. Storia del diritto. - Il termine di "salvacondotto" (lat., securus conductus, guida, guidagium; fr., conduit, sauvegarde; ted., Geleit, [...] islamico. Ma è specialmente nel periodo feudale che tale "salvacondotto" prende rilievo e autonomia, come istituto del diritto assunse il nome anche un altro istituto, già conosciuto nel diritto imperiale romano col nome di "verbum, λόγος" (anche " ...
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PANISLAMISMO
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo coniato per la prima volta, a quanto pare, nel 1881 dal pubblicista francese Gabriel Charmes, sul modello di pangermanismo e panslavismo, per designare [...] ‛Abd ul-Ḥamīd II (1876-1909).
In realtà l'idea dell'unità politica musulmana è l'essenza stessa del diritto pubblico islamico e la logica conseguenza dell'opera di Maometto nell'ultimo decennio della sua vita; durante qualche secolo il califfato fu ...
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IBN SA‛ŪD
Giorgio Levi Della Vida
Sovrano arabo, il cui titolo ufficiale dal 22 settembre 1932 è "re del regno arabo sa‛ūdiano", nome dato allo stato unificato comprendente il Neǵd, il Ḥigiāz e i territorî [...] dottrina wahhābita, meditando tra l'altro la codificazione del diritto musulmano in base alle quattro scuole ortodosse. Il rispetto alle potenze europee (esempio quasi unico nel mondo islamico contemporaneo) e la sua intransigenza religiosa, per la ...
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GĔ'ŌNĪM (in ebr. "eccellenze", sing. Gā'ōn)
Umberto CASSUTO
Titolo dato nell'epoca successiva alla redazione scritta del Talmūd ai capi delle accademie giudaiche di Babilonia. Quando precisamente cominciasse [...] al loro paese, ma, favorita dall'unità culturale del mondo islamico, e dai rapporti dell'Europa con l'Oriente, si dei seguaci del movimento antirabbinico dei caraiti) adottarono il diritto talmudico e il sistema talmudico di vita religiosa. Le ...
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GIZYAH
Carlo Alfonso Nallino
. Vocabolo arabo d'origine aramaica, che significava "tributo" in genere, ma che, in base a un passo del Corano (IX, 29), designò nel diritto musulmano il testatico o tributo [...] G. Baviera, Milano s. a. [1916], pp. 217-221 (3ª ed. olandese, Leida 1925, pp. 348-54); C. H. Becker, art. Djizya, in Encyclop. de l'Islam, ed. francese, I (1913), pp. 1082-1083; N. P. Aghnides, Moham. Theories of Finance, New York 1916, pp. 398-408. ...
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fatwa
fatwā 〈fàtuaa〉 s. f., arabo, invar. – Termine che indica genericam. un responso giuridico su questioni riguardanti il diritto islamico o pratiche di culto; la parola ha avuto notorietà in Italia per l’uso restrittivo con cui è stata...
imam
imàm s. m. [dall’arabo imām, propr. «colui che sta davanti agli altri»]. – Nel mondo islamico: 1. Il sovrano della monarchia universale musulmana, ossia il califfo dei musulmani ortodossi o sunniti. Presso i musulmani sciiti, il titolo...