Schizofrenia
Giovanni Manfredi
Per s. si intende una grave patologia mentale caratterizzata da sintomi psicotici, apatia, ritiro sociale e compromissione delle funzioni cognitive. Tale patologia induce [...] 30 anni. Dopo i 45 anni rappresenta un evento raro. Il disturbo ha generalmente un inizio graduale e insidioso; tra la comparsa dei imaging study, in The British journal of psychiatry: the journal of mental science, 2003, 182, pp. 439-43.
K.L. Davis, ...
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malattìa mentale Sindrome o modalità comportamentale o psicologica, clinicamente significativa, associata a un malessere o a una menomazione, da considerarsi manifestazione di una disfunzione comportamentale, [...] della persona. Non esiste una definizione soddisfacente che specifichi i confini precisi del concetto di m.m. (o disturbomentale, come talvolta si preferisce chiamarla). Tuttavia né il comportamento deviante (politico, religioso o sessuale), né i ...
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Fenomeno proprio, ma non esclusivo, di molti stati morbosi di competenza psichiatrica, per cui un individuo, indipendentemente da uno stimolo esterno, avverte delle percezioni, in tutto simili a quelle [...] insorgenza viene messa in rapporto con un’intensificazione delle immagini rappresentative, con un disturbomentale fondamentale (automatismo mentale, stato crepuscolare, rilasciamento della coscienza) e dai seguaci di un indirizzo organicistico, con ...
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Procedimento logico, mediante il quale si passa dalla considerazione di casi particolari a una conclusione universale.
Nel linguaggio scientifico, in genere, modificazione che determinate proprietà di [...] Si indica con il termine psicosi da i. (follia indotta, contagio psichico) quel disturbomentale la cui causa specifica è l’influenza immediata di un malato mentale, i cui convincimenti deliranti vengono assunti e accettati dall’indotto (folie à deux ...
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Settore della medicina che ha per oggetto lo studio clinico e la terapia dei disturbimentali e dei comportamenti patologici, distinti per origine, qualità, entità e durata delle manifestazioni. La delimitazione [...] della p. clinica per antonomasia, con il suo concetto di ‘psicosi endogena’, cioè di malattia mentale vera e propria, ben distinta dai disturbi nevrotici e caratteropatici, dalle noxae cerebrali acute e croniche, e dovuta a un quid proprio, appunto ...
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(II, p. 498; App. I, p. 87; II, i, p. 136; III, i, p. 70; IV, i, p. 101; V, i, p. 125)
Scienze alimentari e nutrizionali
di Emanuele Djalma Vitali
Sul finire del 20° sec., accanto ai tradizionali indirizzi [...] ogni approccio e in ogni contesto di cura. d) La collaborazione di specialisti diversi. I disturbi del comportamento alimentare sono le malattie mentali che coinvolgono e sconvolgono più profondamente il corpo e la sua biologia. Nel corso del tempo ...
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Psichiatra e psicanalista statunitense (Norwich, New York, 1892 - Parigi 1949). Cofondatore della scuola di psichiatria di Washington e fondatore della rivista Psychiatry, S. può essere considerato, insieme [...] culturalista neo-freudiana negli USA. Ebbe una grande influenza nell'ambiente scientifico specie per l'idea che egli aveva del disturbomentale (Conceptions of modern psychiatry, 1947; trad. it. 1961) e per il suo modo di impostare il rapporto con il ...
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Tendenza e atteggiamento psicologico di chi fa di sé stesso, della propria persona, delle proprie qualità fisiche e intellettuali, il centro esclusivo e preminente del proprio interesse e l'oggetto di [...] viene reinvestita sull'Io.
Il narcisismo come disturbomentale
In psichiatria, il n. è indicato tra i disturbi di personalità (disturbo narcisistico di personalità). Le persone affette da tale disturbo tendono a esagerare le proprie capacità e i ...
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Rifiuto del cibo, che può giungere fino al disgusto. Può insorgere nelle più svariate malattie, in modo transitorio o duraturo, a seconda dei casi.
A. mentale (o a. nervosa) Sindrome d’interesse psichiatrico [...] ipoplasia degli organi interni, osteoporosi e melanodermia ecc.). Da molti anni, l’a. mentale è stata inserita nel più ampio spettro dei disturbi alimentari, che appaiono estremamente diffusi e persistenti, specialmente nell’adolescenza e nella prima ...
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disturbo
s. m. [der. di disturbare]. – 1. Il disturbare o il disturbarsi, e anche l’incomodo, il fastidio, ecc., che ne è l’effetto: d. della quiete notturna; dare, recare, procurare d.; prendersi il d. di ...; non vorrei esserti di d.; perdoni...
mania
manìa s. f. [dal gr. μανία, affine a μαίνομαι «smaniare, essere pazzo»; cfr. il lat. tardo manĭa]. – 1. a. Termine usato un tempo nel linguaggio medico per indicare varî tipi di disturbi mentali, e ancora vivo nel linguaggio com. con...