La produzione filosofica dopo il 1945 ha senza dubbio risentito fortemente della seconda guerra mondiale, del trauma che essa aveva rappresentato nella vita delle nazioni soprattutto europee. La sua conclusione [...] le due guerre, soprattutto negli anni Trenta, dopo quell'autentica rottura che fu, nel 1925, l'affermazione conclusiva della dittaturafascista, seguita nel 1929 dall'accordo con la Chiesa Romana. Se il primo dopoguerra aveva visto il successo dell ...
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Croce, Benedetto
Giuseppe Bedeschi
La filosofia come riflessione sulla storiografia
Il pensiero crociano si inserisce nella più generale reazione al positivismo manifestatasi in Europa a cavallo fra [...] anche della collaborazione di Giovanni Gentile, interrottasi nel 1925, quando Croce passò all'opposizione contro la dittaturafascista), il filosofo assicurò al neoidealismo un'ampia egemonia nella cultura italiana della prima metà del Novecento ...
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CENTO, Vincenzo
Francesco Muzzioli
Nato a Pollenza (Macerata) il 25 genn. 1888 da Evaristo e da Ermelinda Andreani, si laureò in filosofia e intraprese la carriera didattica, insegnando prima pedagogia [...] 'inevitabile caduta di un duce assetato di potere: vi si potrebbe leggere, allegoricamente, il "sinistro presagio" degli esiti della dittaturafascista.
Morì a Roma il 21 nov. 1945.
Oltre gli scritti citati, si ricordano: Don Carlos figlio di Filippo ...
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Dottrina che, sulla base delle formulazioni teoriche di K. Marx e F. Engels, propugna un sistema sociale nel quale sia i mezzi di produzione sia i mezzi di consumo sono sottratti alla proprietà privata [...] le conquiste del proletariato. ‘Crollo del capitalismo’ e ‘dittatura del proletariato’ erano quindi giudicate parole d’ordine del del movimento operaio e dalla reazione statuale e fascista, dall’altro dal rapido spostarsi del gruppo dirigente ...
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Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] è uno S. democratico perché la dittatura è una dittatura di classe ed è una dittatura di maggioranza, della larga maggioranza ’unità di individuo e S., sostenendo che lo S. fascista, dopo la fase rivoluzionaria e illegalista, fosse in grado ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Antonio Gramsci
Giuseppe Vacca
Antonio Gramsci «fu un teorico della politica, ma soprattutto fu un politico pratico, cioè un combattente» (come affermò Palmiro Togliatti al Convegno di studi gramsciani [...] di solito è inteso come società politica (o dittatura o apparato coercitivo per conformare la massa popolare secondo a pensare che anche all’interno dello Stato corporativo fascista possa svilupparsi una «economia programmatica» vera e propria ...
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DE RUGGIERO, Guido
Renzo De Felice
Quarto figlio di Eugenio e di Filomena d'Aiello, nacque a Napoli il 23 marzo 1888. L'ambiente famigliare in cui visse era tipica espressione di quella borghesia umanistica [...] cardine del dibattito internazionale sulla natura del fenomeno fascista e sul totalitarismo.
Da vero liberale, già dal 1921 per il D. tra fascismo e comunismo, tra "dittatura rossa e dittatura nera", non vi era alcuna sostanziale differenza ("in ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Ugo Spirito
Alessandra Tarquini
Allievo di Giovanni Gentile, teorico di una filosofia nota come problematicismo e del corporativismo fascista, Ugo Spirito è stato uno dei più importanti filosofi italiani [...] Morì a Roma il 28 aprile 1979.
Un giovane idealista fascista
Il percorso intellettuale di Ugo Spirito ebbe origine alla fine in nome e per conto della maggioranza, quindi una dittatura di pochi che governano tutti, in modo assai meno trasparente ...
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ALIOTTA, Antonio
Sergio Belardinelli
Nacque a Palermo il 18 genn. 1881 da Gaetano e da Antonina Latona. Nella città natale seguì gli studi classici e si iscrisse al primo anno di filosofia, fondando [...] di quei decenni, in linea con la sua adesione al regime fascista, espressa dall'A. - tra l'altro - con la Tra questi allievi - che, proprio a causa dell'inesistenza di una dittatura dottrinale dell'A., non fanno parte di una vera e propria scuola ...
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Storia
GGiovanni Pugliese Carratelli
Giuseppe Galasso
di Giovanni Pugliese Carratelli, Giuseppe Galasso
STORIA
Storia di Giovanni Pugliese Carratelli
sommario: 1. Res gestae e historia rerum gestarum. [...] difesa della libertà e della civiltà europea a fronte delle dittature trionfanti: sono stati i più visibili segni di un della Rivoluzione istituito a Mosca nel 1929 o del Museo Fascista istituito a Roma nel 1930. Nuove grandi tradizioni sono avviate ...
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dittatura
s. f. [dal lat. dictatura, der. di dictator «dittatore»]. – 1. Carica e autorità di dittatore, in senso storico: la d. di Cincinnato; assumere, deporre la d.; anche il periodo di permanenza nella carica: durante la d. di Silla. 2....
falsista
s. m. (spreg.) Chi sceglie di sostenere il falso. ◆ Continua l’apologia di Aristide Sarti che rifondò il fascismo a Bologna dopo l’otto settembre descritto come un «fascista antifascista» [...] ma nei giorni in cui l’Italia intera...