tacere [imperf. ind. III plur. anche taciensi; pass. rem. I e III singol. anche tacetti e tacette; imperf. cong. i singol. tacesse]
Alessandro Niccoli
Per quanto sia presente in tutte le opere, compresi [...] sonetto di Cino Se tu sapessi ben com'io aspetto, v. Contini, ad l., e Poeti II 651; M. Marti, Poeti del Dolcestilnovo, Firenze 1969, 608).
È modulo espressivo caro alla poesia dantesca il ricorso all'infinito sostantivato ogni volta che si voglia ...
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FLAMINI, Francesco
Lucia Strappini
Nacque a Bergamo, ultimo di dieci figli, il 24 maggio 1868 da Adele Siepi e Giulio, di origine romana. Nel 1870, per esigenze di servizio. il padre, fanzionario del [...] e su fenomeni e autori quattrocenteschi, vi si dispongono trattazioni come Gl'imitatori della lirica di Dante e del dolcestilnovo, Il luogo di nascita di M. Laura e la topografia del Canzoniere petrarchesco, e soprattutto Le lettere italiane alla ...
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GIUNTI (Giunta), Bernardo
Massimo Ceresa
Nacque a Firenze, da Filippo il Vecchio e da Lucrezia di Benedetto di Michele di Zanobi, il 12 nov. 1478. Già dal 1503 è sporadicamente attestato come assistente [...] 'opera, conosciuta come la "giuntina di rime antiche", è di grande importanza per lo studio dei poeti del dolcestilnovo. In questi anni dell'ultima Repubblica fiorentina, l'officina sembra oscillare tra gusti contrastanti del pubblico: nel 1529 per ...
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VORARLBERG
H. Swozilek
Regione storica dell'Austria occidentale.Fin dall'Antichità la regione - che giunge fino alle Alpi retiche e a N-O tocca il lago di Costanza (Lacus Brigantinus), dove era anche [...] dove, all'interno di formule cortesi-cavalleresche, entrano in gioco elementi italiani e trecenteschi tipici del c.d. dolcestilnovo. Nella chiesa di St. Nikolaus a Bludesch sembra invece aver operato un pittore di Costanza, come testimonierebbero i ...
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Amor, che movi tua vertù dal cielo
Vincenzo Pernicone
La canzone (Rime XC) è citata due volte nel De vulgari Eloquentia: la prima, come esempio di canzoni illustri che hanno il loro cominciamento con [...] che " nelle rime della Pargoletta (due ballate e un sonetto) il tema dell'amore è colto poeticamente in un'atmosfera rarefatta di dolcestilnovo; ma nelle canzoni Amor, che movi e Io sento sì d'Amor, il motivo che le informa si fa canto solenne ed ...
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RINUCCINI, Cino
Roberto Siniscalchi
RINUCCINI, Cino (Rinuccino). – Nacque a Firenze intorno al 1350, da Francesco, ricco mercante e uomo politico, e da Filippa di Filippozzo de’ Bardi (Ricordi storici..., [...] che Firenze era la legittima erede di Roma repubblicana. Stilò inoltre un lungo elenco di illustri cittadini fiorentini: . 217-326; E. Li Gotti, C. R. e il ‘DolceStilNovo’, in Restauri trecenteschi, Palermo 1947; L. Martines, Nuovi documenti su C ...
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UBERTI, Lupo
Camilla Canonico
degli. – Ignoti sono gli estremi biografici di questo rimatore fiorentino attivo tra il XIII e il XIV secolo, discendente di una delle più nobili e potenti consorterie [...] Roma 2012, pp. XCV-CXXV (cfr. la recensione di L. Spagnolo, in La lingua italiana, X 2014, pp. 183-191); D. Pirovano, Il Dolcestilnovo, Roma 2014, pp. 95, 332-335; R. Rea, Il nome di Lapo, in Filologia e critica, XLI (2016), pp. 42-59; L. Spagnolo ...
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nodo
Andrea Mariani
Il sostantivo ha un buon numero di occorrenze, esclusive però della Commedia, tranne un solo esempio in Rime LXXV 1 e uno nella prosa del Convivio (III VIII 3). Vari gli usi del [...] vv. 85-87 ".
In Pg XXIV 55 il nodo che ritenne Bonagiunta da Lucca e gli altri poeti di qua dal dolcestilnovo è l'" impedimento ", l'" ostacolo " che non permise ai rimatori toscani della generazione precedente di giungere al modo nuovo di poesia ...
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ONESTI, Onesto degli
Mauro Marrocco
ONESTI, Onesto degli (Onesto da Bologna). – Nacque a Bologna intorno al 1240 dal notaio Bonacosa di Pietro degli Onesti e da una certa domina Albachara. Rimasto orfano [...] , Lecce 1972, passim; Id., O., O.degli, in Enc. dantesca, IV, Roma 1973, pp. 153 s.; G. Favati, Inchiesta sul DolceStilNovo, Firenze 1975, pp. 106-120; F. Brugnolo, Cino (e Onesto) dentro e fuori la Commedia, in Omaggio a Gianfranco Folena, Padova ...
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Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io
Eugenio Chiarini
Sonetto LII dell'edizione Barbi, già nella Giuntina del 1527 (con la variante, al v. 9, monna Bice in luogo di monna Lagia) presente " da un lato [...] , Le Rime, nel volume collettivo D., la vita, le opere, Milano 1921, 56; B. Croce, La poesia di D., Bari 1921; N. Sapegno, ‛ Dolcestilnovo '. Le rime di D., in " La Cultura " n.s., IX (1930) 805; D.A., Rime, a c. di G. Contini, Torino 1939 (1946 ...
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stil novo
stil nòvo (o stilnòvo; anche dólce stil nòvo) locuz. usata come s. m. – Denominazione (data dalla critica moderna sulla base di un passo del Purgatorio dantesco, «O frate, issa vegg’io» diss’elli, «il nodo Che ’l Notaro e Guittone...
stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli antichi per scrivere sulle tavolette cerate...