Pittore (Napoli 1605 - ivi 1670). Da un'iniziale adesione al naturalismo caravaggesco e al tenebrismo di J. Ribera giunse a un equilibrato classicismo, ispirato alle opere napoletane di G. Reni e Domenichino [...] e alla pittura di M. Stanzioni; fuse ecletticamente influssi diversi, da B. Cavallino a P. Novelli. Opere nella certosa di S. Martino e in altre chiese di Napoli, al Prado, ecc. Nicola (Napoli 1640 - ivi ...
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PLONER, Luigi
Alberto Manzi
Autore drammatico, nato a Bologna nel 1801, morto nel 1856. Filodrammatico, diresse anche quell'Accademia dei Concordi dalla quale uscì Gustavo Modena. Attratto dal dramma [...] romantico, fece rappresentare, con qualche successo, Virginia Gallazzi, Il Domenichino e altri lavori affini. Si provò nella commedia sentimentale-ironica con intendimenti moralizzatori, come La chioma, L'avvocato e l'usuraio, ecc. Ma il successo ...
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VIOLA, Giovanni Battista
Silvia Bruno
Nacque a Bologna il 16 giugno 1576 (Malvasia, 1678, II, p. 149; Granata, 2002, p. 289) da Giacomo Filippo, falegname, e da Angelica de’ Vecchi, e in quello stesso [...] a cura di F. Ranalli (1846), III, ed. anastatica a cura di P. Barocchi, Firenze 1974, p. 359; L. Serra, Domenico Zampieri detto il Domenichino, Roma 1909, p. 17; P. Della Pergola, Galleria Borghese in Roma. I dipinti, I, Roma 1955, p. 49, n. 79; M.V ...
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MENEGHINO
Alberto MANZI
. A torto l'origine di Meneghino si è voluta vedere nel Menego del Dialogo facetissimo e ridiculissimo (1528) del Ruzzante, tipo di contadino ignorante, bonario, coraggioso [...] solo a parole, e che finisce col buscarne. Meneghin (Domenichino) non deve la sua vita a un attore, ma nasce verso la fine del Seicento per virtù d'un dotto, Carlo Maria Maggi (v.), che nelle commedie e negl'intermezzi in dialetto creava alcuni ...
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Pittore e incisore (Gand 1663 - ivi 1743), allievo di F. Mierop e di H. van Cleef. Nel 1685, a Roma, fu alla scuola di C. Maratta. Tornato a Gand (1723), vi eseguì quadri d'altare, e trasse incisioni da [...] opere del Domenichino, di Annibale Carracci, di Pietro da Cortona, ecc. Notevole il quadro I monaci di Baudeloo (Museo di Gand). ...
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PRETI, Gregorio
Rosanna De Gennaro
– Nacque nel 1603 circa a Taverna, in Calabria, da Cesare e da Innocenza Schipani (De Dominici, 1745, 2008, p. 590 s.). La sua figura di pittore è rimasta a lungo [...] quella del più celebre fratello minore Mattia.
Giovanni Vecchio de’ Vecchi da Fabriano lo dice «allievo dello Spagnoletto e poi di Domenichino, maestro di Giacinto Brandi e di Mattia suo fratello» (Spike, 1997, p. 15). Ne consegue che, se è lui quel ...
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SACCHI, Andrea
Amadore Porcella
Pittore, nato in Nettuno il 30 novembre 1599, morto in Roma il 21 giugno 1661. Studiò dapprima col padre, mediocre pittore, poi con l'Albani; e il Passeri scrive "che [...] si mostrava ancora assai vago dell'opera del Domenichino" con il quale non ha però alcun rapporto. Non lasciò molte opere essendo assai pigro, come lo stesso Passeri attesta informandoci che della "sua pigrizia se ne affliggeva e si difendeva con ...
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Pittore (Ponzano Romano 1580 circa - Roma 1644). A Firenze (1595-1609) fu forse allievo di G. Parigi; fu poi a Genova e (dal 1610) di nuovo a Roma. Quadraturista e pittore di marine e paesaggi, vicino [...] a P. Brill e A. Elsheimer, collaborò spesso con Domenichino e Guercino. Decorò villa Lante a Bagnaia (1613) e a Roma i palazzi Pallavicini Rospigliosi (1611-13), del Quirinale (1616-17), Lancellotti a via dei Coronari (1617-23), Pamphili a piazza ...
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Pittore (Orta di Atella o Frattamaggiore 1585 - Napoli 1656). Allievo di F. Santafede, fu a Roma nel 1517-18 e in varie riprese fino al 1630, quando si stabilì a Napoli. A Roma la conoscenza dei caravaggeschi [...] e delle opere dei Carracci, oltre che di Domenichino e G. Reni (presenti in quegli anni anche a Napoli) lo spinse a un tentativo di mediazione tra le due maniere. Dopo il marcato naturalismo delle prime opere (Storie del Battista, Madrid, Prado), ...
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Pittore (Terenzo, Parma, 1582 - Roma 1647). Allievo di Agostino e quindi di Annibale Carracci, geniale nell'invenzione, amante degli scorci audaci e degli spettacolari effetti di luce, assertore di una [...] modo evidente dell'influenza di Annibale e segna fin dai primi anni a Roma il più deciso contrasto con la pittura del Domenichino. Furono un nuovo soggiorno a Parma, il contatto con l'ultimo stile di B. Schedoni, e la rinnovata visione del Correggio ...
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domenichino
s. m. [der. di domenica], ant. – 1. Servitore che un tempo veniva assunto per la sola domenica o per i giorni festivi: aveva imparato le cerimonie da un vecchio barone decaduto, presso il quale, nei pomeriggi dei giorni di festa,...
bolognese
bolognése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Di Bológna, appartenente o relativo alla città di Bologna, capoluogo di provincia e della regione amministrativa Emilia-Romagna: la popolazione b.; le chiese b.; prodotti b., cucina b.; come...