RESSMAN, Francesco Costantino Giuseppe
Gerardo Nicolosi
RESSMAN, Francesco Costantino Giuseppe. – Nacque a Trieste il 15 maggio 1832 da Ignazio e da Giuseppina Wöeger.
Rimasto orfano ancora adolescente, [...] sistema di controllo poliziesco imposto nel periodo della terza dominazione austriaca su studenti e docenti dell’Ateneo patavino, Isacco Artom e Costantino Nigra, già nei ruoli della diplomazia sabauda. Ottenuta la cittadinanza italiana con r.d. del 6 ...
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Saggista e autrice teatrale italiana (n. Melito Porto Salvo, Reggio Calabria, 1973). Laureata in Lettere presso l’Università degli Studi della Calabria nel 1997, nel 2006 ha conseguito il dottorato in Arts et Sciences de l¹Art presso l’Université Paris 1 – Panthéon Sorbonne. Già docente di Semiologia ... ...
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(Flavius Valerius Constantinus)
Costantino I
detto il Grande (Flavius Valerius Constantinus) Imperatore romano (Naisso 280 ca.-Nicomedia 337). Figlio di Costanzo Cloro, visse prima alla corte di Diocleziano, seguì poi il padre in Britannia e alla sua morte fu acclamato imperatore dall’esercito (306), ... ...
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Imperatore romano dal 306 al 337. Nacque probabilmente nel 280, da Costanzo Cloro e da Elena, a Naisso (Mesia); visse prima alla corte di Diocleziano, seguì poi il padre in Britannia e alla sua morte fu acclamato imperatore dall'esercito (306), ma non fu riconosciuto da Galerio. Vinse i Franchi e gli ... ...
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Tommaso Gnoli
Il primo imperatore romano cristiano
Costantino I, che governò dal 306 al 337, fu il primo imperatore romano ad abbracciare la fede cristiana. Avviò importanti riforme in campo economico e ricostruì la città di Bisanzio, ribattezzandola Costantinopoli. Con lui si fa iniziare il periodo ... ...
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Costantino
David Miller
Figlio di un Giovanni, proveniva da famiglia di origine siriana, ma apparteneva al clero romano, dove aveva percorso la sua carriera ecclesiastica, raggiungendo il grado di suddiacono regionario (O. Bertolini, Roma di fronte a Bisanzio, p. 381). Anche se le fonti non dicono ... ...
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S. Manacorda
Imperatore romano, nato a Naisso (od. Niš, in Serbia) nel 280, Flavio Valerio C. regnò dal 306 al 337. Nel 306 fu acclamato imperatore dall'esercito in Britannia, ma soltanto in seguito alla sconfitta di Massenzio a ponte Milvio (312) gli venne riconosciuto il titolo dal Senato di Roma. ... ...
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Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 30 (1984)
Rudolf Hüls
Non conosciamo nulla circa la data e il luogo di nascita di questo vescovo succeduto nella sede di Arezzo ad Arnaldo, che viene ricordato per l'ultima volta dalle fonti a noi note nel marzo del 1060. C. dovette essere stato consacrato intorno all'ottobre del 1061, secondo quanto si può ... ...
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Enzo Petrucci
Imperatore dal 306 al 337, C. è una di quelle eccezionali personalità che vengono assunte come simbolo di una svolta storica e per cui l'esaltazione dei contemporanei (in questo caso Lattanzio ed Eusebio da Cesarea) dà l'avvio alla formazione di un mito che sopravviverà a lungo nella ... ...
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Scultore, nato in Romania nel 1876. Studiò arte a Bucarest sino al 1902. Si recò a Parigi nel 1904, dove studiò, con Mercier, all'Ècole des Beaux-arts, che poi lasciò (1906) per consiglio del Rodin. Per un certo periodo lavorò nello studio di Rodin, da cui eredita probabilmente la simbologia fallica ... ...
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Uomo politico romeno, nato a Craiova nel 1871. Entrato nella carriera diplomatica nel 1897, vi rimase fino al 1913; eletto senatore nel 1914, ha da allora fatto più volte parte del governo. Ministro della Giustizia, poi delle Finanze e dell'Interno dal 1918 al 1920 nei due gabinetti Averescu, col quale ... ...
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Imperatore romano dal 306 al 337.
La vita. - Nascita e giovinezza. - C. fu figlio dell'imperatore Costanzo Cloro e di una donna di umile condizione, Elena, che S. Ambrogio (De obitu Theodosii, c. 42) indica come un'ostessa (stabularia) e che la maggior parte degli storici ritiene la concubina di Costanzo ... ...
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SAVOIA RACCONIGI, Filippo conte di
Andrea Merlotti
– Nacque intorno al 1510, probabilmente a Racconigi, terzo figlio del conte Bernardino I di Savoia Racconigi (1480 ca.-1527) e della genovese Violante [...] rango da lui detenuto nella nuova mappa del potere sabaudo. Il 14 agosto 1568, poi, fu chiamato a Torino durante l’occupazione francese, in Storia di Torino, III, Dalla dominazione francese alla ricomposizione dello Stato (1536-1630), a cura di G. ...
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SAVOIA
Armando TALLONE
Armando TALLONE
Walter MATURI
. L'origine della Casa di Savoia è controversa e offre ancora argomento a discussioni. Comunemente se ne dà come capostipite Umberto I, soprannominato [...] esempî di Nizza e di Val d'Aosta, dove erano rispettate religiosamente le condizioni, con le quali si erano sottoposte ai dominîsabaudi (1666); ma il Vaud e Ginevra non si commossero e i cantoni svizzeri, per porsi al riparo da ulteriori maneggi del ...
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SUCCESSIONE, GUERRE DI
Ettore ROTA
Ettore ROTA
Francesco COGNASSO
*
. Sotto il nome di guerre di successione s'intende generalmente parlare delle tre guerre di successione spagnola, polacca e austriaca, [...] nel Milanese, occupandolo con le sue truppe; importava al duca sabaudo che la Lombardia non divenisse borbonica, per non vedersi da ogni parte accerchiato da una stessa dominazione che avrebbe causato la fine politica del Piemonte, uso a bilanciarsi ...
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TICINO, Cantone (A. T., 20-21)
Carlo Guido MOR
Piero BIANCONI
Manfredo VANNI
Il Canton Ticino è uno dei cantoni della Confederazione svizzera, e si estende nel versante meridionale delle Alpi Centrali [...] i paesi fra Brissago e Locarno, di Novara.
Il periodo di dominazione romana, fu per le terre ticinesi, un ininterrotto periodo di e gli Svizzeri, Milano 1933; S. Severin, Politica sabauda e dedizione delle valli ticinesi Maggia e Verrasca, ivi 1935 ...
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VALDESI
Mario Niccoli
. Una leggenda - già diffusa nelle valli valdesi (Alpi Cozie) verso la fine del Medioevo e quasi concordemente accolta dagli storici valdesi fino alla metà del secolo XIX - vuole [...] di Francia.
Nel Delfinato e nel Piemonte, pur sottoposti alla dominazione francese, la situazione si mantenne quasi normale fino alla ricostituzione della monarchia sabauda con Emanuele Filiberto a seguito del trattato di Cateau-Cambrésis (1559 ...
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VICERÉ
Teodosio Marchi
. Titolo attribuito a un organo di uno stato monarchico e, quindi, ad un organo della corona che sia incaricato di esercitare, in nome del re - che tale rimane nel pieno esercizio [...] di Sicilia succedeva (1713-1720) quello brevissimo dei re sabaudi e, più tardi, quello borbonico mantenutosi fino al 1798: 'Italia furono caratteristici delle monarchie assolute e della dominazione straniera. Il viceré era allora un semplice delegato ...
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FORMAZZA, VALLE (A. T., 20-21)
Piero LANDINI
Carlo Guido MOR
La Val Formazza forma l'alto bacino del Toce, immissario del Lago Maggiore, dal confine di stato (passi del Gries, m. 2456, e di S. Giacomo, [...] tutto il restante della Val d'Ossola (v. domodossola) rimanendo sotto la dominazione spagnola fino al 1714, e quindi passò sotto le dominazioni austriaca (1714-48), sabauda (1748-97), francese (1797-1814) e italiana.
Bibl.: A. Baragiola, Folklore di ...
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Mazzini, Giuseppe
Massimo L. Salvadori
Il maggior profeta del Risorgimento italiano
Giuseppe Mazzini fu la personalità che, più di ogni altra, lottò per l’indipendenza degli Italiani dalla dominazione [...] assunse una posizione di primo piano. Arrestato dalla polizia sabauda nel 1830 e rinchiuso nella fortezza di Savona, l uno straniero in patria. L’Italia monarchica e fondata sul dominio politico e sociale di una ristretta minoranza non soltanto non ...
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Il 1848 e dopo
Piero Del Negro
Il caleidoscopio dell'identità di Venezia tra Restaurazione e rivoluzione
"Sarà difficile al futuro storico della rivoluzione", scriveva nel luglio 1848 nel suo diario [...] fino ad un certo punto per l'effimera Venezia sabauda.
La mattina dell'11 agosto i commissari vennero informati volte superiore a quello in vigore nel Veneto della seconda dominazione austriaca.
Quanto al progetto di "esaltare le classi inferiori" ...
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pasqua
pàsqua s. f. [lat. pascha, gr. πάσχα, adattamenti dell’ebr. pesaḥ (aramaico pisḥā), propr. «passaggio»; la forma lat. si è incrociata con pascua «pascoli»]. – 1. Presso gli Ebrei, la solennità con cui si commemora e si celebra la liberazione...