Il romanzo della globalizzazione
Stefano Calabrese
Dal romanzo postmoderno al global novel
A lungo, nel corso del Novecento, il romanzo ha rischiato di soccombere sotto il peso delle proprie ambizioni: [...] giovane studentessa, quanto vuole solo conoscere la natura dell’affezione che sollecita la studentessa a provare attrazione per lui), o DonDeLillo, nato nel 1936 (The body artist, 2001, trad. it. Body art, 2001, mette in scena una donna matura che ...
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Narratori italiani e scrittura dell’estremo
Daniele Giglioli
Letteratura e realtà: un rapporto in crisi
Che cos’è la scrittura dell’estremo? Non uno stile, non un genere, non una poetica, non una scuola [...] è qualcuno che tira le fila, un grande vecchio, una centrale nascosta. Più che ai romanzi di Thomas Pynchon e DonDeLillo, dove la facoltà di iniziativa del singolo viene resa imponderabile dal suo dissolversi nell’entropia di una complessità sociale ...
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L’immaginario tecnologico
Francesco Ghelli
Il gadget del 2000
Il 23 ottobre 2001, poco dopo il trauma delle Twin Towers che ha inaugurato il 21° sec., è stato presentato un prodotto tecnologico destinato [...] onnipresenti in uno dei più esemplari romanzi postmoderni, White noise (1985; trad. it. Rumore bianco, 1999) di DonDeLillo, al «rumore bianco» del paesaggio mediatico e tecnologico contemporaneo. In una scena emblematica del romanzo, il protagonista ...
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Le letterature di lingua inglese
Valerio Massimo De Angelis
Perché la letteratura
L’avvento del nuovo secolo non ha prodotto un radicale cambiamento di paradigma nelle letterature di lingua inglese, [...] solitude (2003; trad. it. La fortezza della solitudine, 2004) e You don’t love me yet (2007; trad. it. Non mi ami ancora, 2007 man (2007; trad. it. L’uomo che cade, 2008) di DonDeLillo (n. 1936). John Updike (1932-2009) compie un’operazione ancora ...
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La letteratura contemporanea
Piero Boitani
Narrazione a spirale o metanarrazione
C’è chi fa iniziare la letteratura contemporanea e postmodernista con le Ficciones (1944; trad. it. Finzioni, 1955) di [...] (n. 1932), Doris Lessing (n. 1919), John Barth (n. 1930), il già citato P. Auster, Thomas Pynchon (n. 1937), DonDeLillo (n. 1936), Toni Morrison (pseud. di Chloe Anthony Wofford, n. 1931). Infine, fenomeni emergenti come, per es., il Khaled Hosseini ...
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Oltre la critica
Daniele Giglioli
Fattori della crisi
Di crisi della critica si discute in Italia da più di vent’anni. Anche se, come sempre in questi casi, è fuori luogo cercare un inizio assoluto, [...] rifiutare una pratica, avversare una politica. Non c’è una corte di cassazione della storia davanti alla quale ha ragione DonDeLillo e torto Federico Moccia. Ci sono pratiche da contrapporre a pratiche, interessi a interessi, valori a valori, nella ...
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11 settembre 2001
11 settèmbre 2001. – L’11 settembre 2001 è una data storica nel mondo contemporaneo: negli Stati Uniti, in una successione di attentati senza precedenti, quattro aerei di linea vengono [...] s’infilavano nella nebbia sulla copertina del romanzo Underworld di Don De Lillo (1997). All’estero, il fronte militare Più direttamente prossimi all’11 settembre DonDeLillo e Jonathan Safran Foer. DeLillo penetra nella microstoria e – coerente ...
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Nicola Lagioia
I narratori e la finanza
Cambiamento nella letteratura come nell’economia. Molti autori di libri e film si sono occupati del neocapitalismo: da D.F. Wallace a DonDeLillo, da Stanley Kubrick [...] in poi) sembrava interessare Eric Packer, il giovanissimo miliardario protagonista di Cosmopolis, romanzo del 2003 di DonDeLillo tradotto cinematograficamente da David Cronenberg nel 2012; il quale Eric – nei momenti più vertiginosi del libro ...
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Inglese, letterature di lingua
Valerio Massimo De Angelisi
Gran Bretagna
A cavallo tra secondo e terzo millennio la cultura letteraria britannica presenta una gamma assai ampia di soluzioni formali [...] J. Holland (n. 1966), e di W. Cope (n. 1945: If I don't know, 2001) e C.A. Duffy (n. 1955: The world's second -favolistiche con Stepmother (2004) e A child again (2005), D. DeLillo (n. 1936) cerca, con minore successo, di ripetere con Cosmopolis ...
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americanocentrico
(americano-centrico), agg. Relativo alla concezione che considera gli Stati Uniti d’America come fulcro di equilibri politici e culturali. ◆ Un vertice arabo con l’Irak rappresenta tuttavia una rottura dello schema americano-centrico...