L’imposizione e la più o meno approfondita spiegazione dei soprannomi, o nomignoli per Giovanni Verga e ingiurie per Leonardo Sciascia (Pirandello usa invece sovente la locuzione X inteso Y) costituiscono un altro indice di attenzione onomastica. Sciascia se ne interessa per motivi soprattutto sociali (e linguistici nella misura in cui la lingua spiega i rapporti sociali): «“[...] qui quasi tutti hanno ...
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Sepolti sotto montagne di carte, ritrovo casualmente i fogli ingialliti di un’antica inchiesta da me svolta nell’estate 1976 per la terza pagina del «Messaggero» – all’epoca coordinata da Ruggero Guarini [...] parte del grande pubblico e la conseguente forza d’urto propria d’ogni medium largamente diffuso. Ma come ogni arma a doppio taglio, il meccanismo del riso, se pure ha la facoltà d’innescare potenti cariche d’eversione, produce sovente uno svago fine ...
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L’impressione è che i cognomi attribuiti ai trovatelli mostrino in ogni caso come una porzione notevole degli italiani discenda da bambini abbandonati; il che consente di spiegare con la “invenzione a tavolino” alcuni nomi di famiglia di cui appare difficile riconoscere una base o ammettere un processo di trasformazione di una voce in soprannome popolare poi cristallizzatosi in cognome. Nel medesimo ...
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Dobbiamo considerare che i rapporti con gli stranieri sono sacri al massimo grado […] Poiché infatti lo straniero è solo, senza compagni e parenti, merita più pietà da parte degli uomini e degli dèi (Platone: [...] e l’unione, la solitudine e la moltitudine. Del resto, la parola straniero, ha anche il significato di ‘esterno’. Questa doppia valenza torna nella parola ospite, che indica chi dà ospitalità, ma anche chi la riceve; la reciprocità dell’accogliere e ...
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Proseguiamo il viaggio tra i suffissi dei cognomi italiani con alcune curiosità su terminazioni particolari. Perché numerosi cognomi tipicamente lombardi terminano in -aghi?-ago è il suffisso prediale (che indica cioè un praedium, un fondo agricolo o terreno) di origine gallica e poi gallo-latina -acum, corrispondente al più diffuso e panitaliano -ano, ai liguri-lombardi -asco e -engo, all’altrettanto ...
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Proseguiamo il viaggio tra i suffissi dei cognomi italiani con alcune curiosità su terminazioni particolari. Che valore hanno i suffissi -eto ed -eta?Hanno valore soprattutto locativo collettivo e dunque toponomastico (o raramente etnico), come il latino -etum; formano sostantivi denominali indicanti luoghi in cui abbonda la specie vegetale o altro segnalato nel sostantivo di base (canneto, cerreto, ...
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Lucio Di CiccoVita avventurosa di un’acciuga cantabricaRoma, L’orma editore, 2024 Questo di Lucio Di Cicco (al suo esordio) è un romanzo che sdrammatizza il fatto stesso di scrivere un romanzo. La narrazione [...] come la pinna dell’acciuga Alice, che vedremo comparire nel momento più favolistico della storia. Ma è da qui, da questo doppio spazio di vibrazione, che trae spinta di prevalenza quell’allegria che in verità prende un po’ in giro anche sé stessa ...
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Proseguiamo il viaggio tra i suffissi dei cognomi italiani con il reale o apparente significato diminutivo (nelle puntate precedenti: qui e qui). -uccio e -uzzo (con -uz, -utz, -uzz)Nel lessico il suffisso -uccio/-uzzo esprime valore diminutivo, con connotazione ora affettiva e vezzeggiativa, ora peggiorativa, commiserativa, unito a sostantivi, aggettivi e avverbi (boccuccia, caruccia, maluccio, ecc.). ...
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Un autore può battezzare i propri personaggi ricorrendo a forme lessicali curiose o rare, oppure banali e consuete. Inoltre si può misurare il suo impegno o la sua pigrizia onomastica lungo il gradiente che va dalla ricerca più marcata a quella più immediata, dove la vicinanza è data dai nomi di familiari, amici, conoscenti e dai nomi di moda in un certo periodo di tempo. Alberto Moravia chiama la ...
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Tra le uscite più frequenti dei nomi di famiglia italiani ci sono anche elementi d’origine germanica, che dovremmo meglio chiamare pseudosuffissi. -ardo, per esempio-ardo non rappresenta un originario suffisso, ma un elemento onomastico germanico, presente in numerosi nomi personali con il valore di *hardhu ‘valoroso, forte, potente’: Belardo, Bernardo, Everardo, Gerardo e Gherardo, Riccardo e Ricciardo, ...
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doppio
dóppio agg. [lat. dŭplus, dal tema di duo «due»]. – 1. a. Che è due volte tanto, che è due volte la grandezza o la quantità considerata come base o come normale: ricevere d. paga; fare d. fatica; avere d. razione; prendere d. dose;...
doppia
dóppia s. f. [femm. sostantivato dell’agg. doppio]. – 1. Antica moneta d’oro del valore di due scudi, coniata in Italia fin dal sec. 16°. 2. Gemma contraffatta, costituita da due pezzi di pietra vera o falsa (pietra sintetica, vetro),...
Botanica
Termine riferito al fiore (detto anche pieno) nel quale tutti o parte degli stami, e talvolta dei carpelli, si metamorfosano assumendo aspetto petaloideo. I fiori d. possono originarsi anche per duplicazione dei petali, o per duplicazione...
doppio
dóppio [agg. Der. del lat. duplus, da duo "due"] [ALG] Di un elemento geometrico che può essere considerato la sovrapposizione di due elementi tra loro identici e deve quindi essere contato due volte: piano d., punto d. (v. oltre),...